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Allegra era scomparsa. La ritrovano le mamme Coraggio tramite Facebook e Istagramm

Voghera. Il 12 agosto 2020 Allegra è stata data in affidamento ad un coppia di Pavia, e da quel momento i genitori non avevano più avuto notizie, nè dagli assistenti sociali nè dai genitori affidatari. Invece avrebbero dovuto darne immediatamente, prima ancora della partenza. Poi improvvisamente, ieri, la svolta. La bambina è stata rintracciata tramite i contatti Facebook e Istagramm delle Mamme Coraggio, che hanno inviato alla nostra redazione diverse foto della bambina. Improvvisamente gli assistenti sociali di Voghera si svegliano e mandano agli avvocati una lettera.

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Giorni di angoscia per la mancanza di notizie di Allegra

Dal 12 al 17 agosto sono stati giorni di angoscia, in cui Allegra era di fatto una bambina scomparsa. In questi giorni ho avuto la fortissima tentazione di trasgredire al codice deontologico e alla carta di Treviso, che obbliga giustamente i giornalisti a non rendere rintracciabili e riconoscibili i bambini che potrebbero avere danni nella loro crescita dalla pubblicità della loro storia. L’unica cosa che potevo fare per Allegra era lanciare un appello di ricerca con le reali generalità e le foto non pixellate di Allegra, trattandola come il caso di una bambina scomparsa, per ritrovarla.

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Allegra è a Menfi, in provincia di Agrigento

Poi però sono intervenute le Mamme dell’associazione Mamme Coraggio (sono un’organizzazione di mamme cui hanno tolto illecitamente i figli) che hanno colto l’appello e mobilitato tutti i loro contatti Facebook e Istagramm. Il 16 agosto hanno iniziato il tam tam e il 17 agosto sono riuscite a sapere dove si trova la bambina. Allegra è a Menfi, in provincia di Agrigento. L’hanno portata a 1400 chilometri di distanza dalla sua famiglia vera, e con una famiglia affidataria che conosce da 2 giorni. Ora vi spiego come è stata ritrovata.

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Avevo scritto su Facebook un messaggio in cui chiedevo consiglio prima di prendere la decisione. Lo ho pubblicato sia sul mio profilo Facebook sia nel gruppo Facebook dell’informatore vogherese

Devo prendere una decisione che sottopongo a sondaggio. Il codice deontologico dei giornalisti impedisce di rendere i bambini riconoscibili e rintracciabili quando la citazione della loro storia potrebbe avere delle conseguenze negative sulla loro crescita e personalità. D’ altra parte, invece, mi obbliga a dare tutti i riferimenti nel caso in cui un bambino scompaia e i genitori lo cerchino .

Sto parlando di Allegra, della cui storia ho scritto molte volte. E’ ovvio che io conosco perfettamente la vera identità della bambina, dove viveva e dov’è la comunità in cui si trovava fino al 12 di agosto. So un sacco di cose che non ho mai scritto su quel piccolo scricciolo portato via da dei poliziotti, in regime di iniziativa, cioè senza che vi fosse un ordine del giudice e senza che ve ne fosse il motivo.

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Conosco molte cose delle persone che si sono mosse intorno alla bambina. Ora il giudice Brambilla del tribunale dei minori di Milano ha dato “Allegra” in affidamento etero familiare, con una sentenza che contiene moltissime contraddizioni. Sa il cielo come fa un giudice a non guardare di persona i documenti e basarsi solo su delle relazioni dubbie e contraddittorie. Quando parlo di contraddizioni intendo quelle vere. Una frase prima si dice una cosa, e nella frase seguente l’esatto contrario. Ora la famiglia di Pavia che ha preso Allegra in affidamento è partita per la Sicilia e non ha permesso alla bambina di chiamare i genitori, neppure per dire che era arrivata e stava bene.

Sono passati 3 giorni e Allegra non ha ancora chiamato. Di fatto non si hanno notizie della bambina da 3 giorni e il giudice non ha MAI scritto che devono essere interrotti i rapporti con i genitori. Probabilmente gli assistenti sociali hanno raccontato loro delle balle. Cosa faccio? Rendo noto il nome della bambina avviando un avviso di ricerca? Non lo faccio?”

Il post era questo e ha dato il via a diversi commenti, in cui mi sono lasciata andare anche a spiegare diverse cose di cui non ho ancora scritto, fra cui i rapporti e i faldoni inviati al Garante per l’infanzia di regione Lombardia e ad altre istituzioni.

Decine e decine di foto e video sono arrivate in redazione. Fra queste c’erano anche quelle che ritraevano Allegra nella spiaggia libera del lido di Menfi (Agrigento)

Le mamme Coraggio hanno colto nel segno mobilitando tutti i loro contatti, in tutta Italia e specialmente in Sicilia. In meno di due giorni sono arrivate in redazione decine di foto di bambine, fra le quali non si è tardato a riconoscere quelle che ritraggono Allegra.

La bambina è tornata ad essere troppo magra come ad agosto 2019, a livello di anoressia. Si vede che quando le hanno comunicato che non sarebbe tornata a casa dalla mamma e dal papà, ma che avrebbe dovuto andare con gli affidatari, che le hanno indicato come “cugini”, ha nuovamente smesso di mangiare. Non è una bambina sciocca. Allegra è una bambina molto intelligente. Sa perfettamente che i componenti della famiglia affidataria non sono suoi cugini e che a settembre dovrà nuovamente cambiare scuola, e che non vedrà più quei pochi amici che si era fatta mentre era nella comunità i Piccoli Germogli a Castello d’Agogna (PV).

Dalle foto e dai video inviate in redazione si vede che “Allegra” è estremamente triste, che fa fatica a sorridere, e che la decisione del giudice Brambilla di darla in affido eterofamiliare, è stata per lei, la bambina che chiedeva a Babbo Natale di poter tornare a casa da mamma e papà, una mazzata tremenda che la ha demolita psicologicamente. E’ una bambina dal carattere forte, ma il suo allontanamento dai genitori, coatto e inspiegabile dal punto di vista logico e legale, la sta uccidendo. A testimoniarlo c’è la sua innaturale magrezza.

Come Allegra è stata rintracciata

Quindi ieri sera ho sfogliato le decine di foto e video arrivate nella email della redazione di Co Notizie News Zoom dai contatti delle mamme Coraggio. Fra queste ho ritrovato Allegra sul Battello che da Civitacecchia arriva a Palermo. E’ partita alle 21 del 12 agosto ed è arrivata a Palermo il 13 agosto con un bel ritardo. Doveva arrivare il 13 agosto a Palermo alle 10.30 ma verso mezzogiorno era ancora in mare e la bambina era ancora a bordo.

Altre foto la ritraggono sulla spiaggia il 15 agosto e il 16 agosto, finita per caso nelle foto e nei video di persone che erano in quella zona e che l’hanno poi riconosciuta attraverso gli appelli delle mamme coraggio. Grazie a Facebook e a Istagramm, e alla fortuna che a causa del Covid 19 poche persone vanno in vacanza, di Allegra si è venuto a sapere quasi tutto.

Preoccupa molto un largo livido che la bambina ha su un braccio e che si nota in una delle foto. Cosa le è successo?

In uno dei video inviati si nota molto bene che Allegra ha un grosso livido su un braccio, come se fosse stata afferrata al volo. Ha tentato di scappare? E’ stata presa al volo per stava cadendo dal traghetto? E’ stata strattonata da qualcuno? E’ caduta malamente inciampando? Non lo sappiamo ma il 17 mattina, verso le 11 anche le assistenti sociali del comune di Voghera si sono svegliate (era finito ferragosto) e hanno inviato una mail che, con numerose incongruenze, che narra di un cosidetto “Diario di Allegra”. Nella mail, in allegato c’erano alcune foto di Allegra al mare. In una di queste si nota chiaramente anche il livido.

Il diario di Allegra, visto dalla parte delle assistenti sociali del comune di Voghera e di Adolescere

Il 14 agosto avevo, per prima cosa, informato la dott.ssa Armandola responsabile dell’associazione onlus Adolescere di Voghera, che si occupa della tutela minori per il consorzio d tutela minori di numerosi comuni del vogherese, che la bambina non aveva chiamato i genitori e che dovevo di fatto ritenerla una bambina di 9 anni scomparsa da 2 giorni. Non ho ricevuto nessuna risposta. Domenica 16 agosto, prima di inviare il post su Facebook ho di nuovo fatto presente alla dott. Armandola che non ci si occupa di bambini utilizzando gli orari e le festività di ufficio, dalle 9 alle 17 e che “Allegra” non aveva ancora chiamato casa. Ancora nessuna risposta.

Il falso diario di Allegra ( non lo ha scritto Allegra)

Una reazione da parte delle istituzioni di “tutela minori” la si è avuta dopo che nel post su Facebook si è parlato della denuncia di scomparsa e di mancanza di notizie di “Allegra” da effettuare presso la procura della repubblica. Magicamente, ieri, lunedì 17 agosto, ad almeno uno degli avvocati dei genitori di Allegra è arrivata una mail che nel pomeriggio è stata girata ai genitori. Era una lettera firmata dall’assistente sociale Caprioli, del comune di Voghera, e conteneva anche alcune fotografie di Allegra.

Sono tenuta a proteggere l’identità dei bambini e lo faccio volentieri e con coscienza, ma non ho gli stessi obblighi nei confronti delle “cavolate” scritte e eseguite dagli assistenti sociali. Ecco la lettera arrivata lunedì 17 Agosto dice:
Buongiorno avvocati

“Come da nostra precedente comunicazione, vi do informazioni rispetto alla piccola xxxx da dare gentilmente ai signori xxxx e xxx. Il viaggio sulla nave del 12/8 è stato tranquillo senza alcun problema. Nella traversata xxxx ha riposato in cabina e ha trascorso la giornata serena. Durante la traversata ha visitato tutta la nave con al mascherina, ha fatto i compiti delle vacanze e ha giocato. XXX ha pranzato al ristorante con gli affidatari. La vigilia di ferragosto è stato il primo giorno di mare, mezza giornata, in pomeriggio ha fatto i compiti spontaneamente, ha giocato con una bimba della stessa età (parente degli affidatari). Nel giorno i ferragosto sono stati al mare ( mezza giornata). vi allego foto di xxx scattate sulla nave e in spiaggia. Vi comunico inoltre che non appena avremo ricevuto le risposte dei servizi contattati sia per il sostegno genitoriale sia per l’avvio delle telefonate genitori e figlia, con modalità protette e osservate, con facoltà di sospensione se pregiudizievoli e/o disturbanti con modalità protette e osservate e con facoltà di ampliamento condizionata alla collaborazione con i genitori rispetto al percorso di tutela avviato dai servizi, v ene daremo immediata comunicazione.”

Ora cala l’imbarazzo creato da questa email

Come si fa a dire ad una assistente sociale che le sue bugie scritte su una email sono così scoperte e il suo tono così falso da far pensare che stia prendendo per i fondelli i genitori senza scatenare la sua reazione? E’ come si fa a dir loro che quelle cavolate sulle modalità protette delle telefonate fanno ampiamente capire che le uniche persone disturbante e disturbanti della tranquillità e serenità della bambina risultano essere proprio quelle che hanno scritto questa email in questo tono e preso queste decisioni? Lo immaginate come e quanto possano essere naturali tre persone che si vogliono bene che parlano al telefono sotto osservazione pena la sospensione immediata a discrezione di uno sconociuto?

Inizio con una lunga analisi

Gli assistenti sociali hanno scritto agli avvocati lunedì 17 agosto verso mezzogiorno, facendo riferimento ad una email che non è mai stata comunicata ai genitori. Scommetto che la scusa che userà il servizio tutela minori sarà quella di sempre…”non ci siamo accorti di aver sbagliato l’indirizzo email”. Questa scusa è stata usata così spesso in questo ultimo anno che pone dei dubbi sulla laurea degli appartenenti al servizio tutela e sugli assistenti sociali dei servizi di Voghera. Se si sbaglia una volta è un errore, ma se la cosa è sistematica, come in questo caso, o gli assistenti sociali non sono in grado di spedire delle email e di usare lo smartphone o prendono per i fondelli.

Il viaggio della notte di giorno

Il viaggio sulla nave del 12 agosto è stato tranquillo e senza alcun problema. Nella traversata “Allegra” ha riposato in cabina e ha trascorso la giornata serena. Ha visitato tutta la nave con la mascherina, ha fatto i compiti delle vacanze e ha giocato”. Considerato che la nave del 12 agosto è partita da Civitavecchia alle 21 di sera e che ha viaggiato tutta notte, arrivando al porto di Palermo il mattino seguente, quella di Allegra è stata una “giornata” particolarmente “originale”. Una vera “notte di giorno”, o un “giorno di notte”, a seconda dell’interpretazione.

Quante cose ha fatto, Allegra! Persino i compiti delle vacanze che aveva già finito lo scorso giugno, come aveva detto alla mamma e al papà in una video chiamata durante la quale ne avevano parlato abbondantemente. “Ha pranzato al ristorante con gli affidatari”. Speriamo non a bordo della nave. E’ vero che è arrivata al porto di Palermo in ritardo, ma al massimo a bordo avranno cenato il 12 agosto e fatto colazione il 13 agosto. Per l’ora di pranzo del 13 agosto avrebbero dovuto già essere sbarcati da un po’.

“La vigilia di ferragosto è stato il primo giorno di mare, mezza giornata, in pomeriggio ha fatto i compiti spontaneamente e ha giocato con una bimba della stessa età, parente degli affidatari. Nel giorno di ferragosto sono stati al mare mezza giornata.” Questo è tutto il diario di Allegra scritto da un’assistente sociale. Le foto inviate dai servizi sono terrificanti. La bambina è in spiaggia sola, non c’è traccia di persone, o di giocattoli o di bambini vicino a lei.

C’è un castello di sabbia, ma non c’è traccia del secchiello che lo ha “generato” anche se Allegra ha in mano una paletta. Le foto sono artefatte, in posa, chiaramente costruite ad arte usando la bambina come se fosse una modella e non prese di sorpresa come si fa generalmente con i bambini. Il livido sul braccio di Allegra è visibilissimo. Il suo sorriso è sforzato e si vede che le è costato moltissima fatica.

Di contro ci sono i video e le foto, inviate in redazione, di chi ha ripreso Allegra per caso mentre la cercavano. Mostrano una bimba di una magrezza impressionante, infelice, che si muove con timidezza, a mezzogiorno in spiaggia sotto il sole della Sicilia, cui non è assolutamente abituata. Sulle sue spalle leggermente incurvate si nota tutta la stanchezza con cui affronta anche questa prova. Vien voglia di andarla a prendere e portare a casa sua, dove dovrebbe stare sin dallo scorso settembre. Ma probabilmente chi scrive che vuole telefonate osservate fra genitori e figlia, da sospendere se pregiudizievoli, non sta pensando a proteggere la bambina, ma a proteggere sè stesso.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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