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Beirut. I Video del corpo dei Vigili del fuoco dalla zona rossa

Beirut, Libano. Al lavoro sul posto anche il team italiano, formato da esercito e corpo dei vigili del fuoco. Intanto in città e intorno al parlamento sono scoppiati diversi tumulti e in attesa delle annunciate dimissioni del governo libanese, nel cratere della zona rossa, quella in cui l’esplosione ha causato più danni, continuano le operazioni di spegnimento dei focolai e di bonifica.

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Corpo dei vigili del fuoco e reggimento Cremona dell'esercito iniziano le operazioni a Beirut

Qua, nonostante la pressione esercitata su tutta la città, sembra regnare una strana calma. Non c’è nessuno, a parte gli uomini al lavoro. Il fuoco, la disperazione, la rivolta sono fuori dalla zona del cratere causato dall’esplosione. Qui pare sia già esploso tutto.

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Il target del corpo dei Vigili del fuoco. Il controllo dei container

Beirut. I preparativi per entrare nella zona rossa, quella del cratere

Questa mattina alle squadre dei specialisti del corpo dei vigili del fuoco e del reggimento Cremona dell’esercito è stato affidato un nuovo target. Devono controllare alcuni container che si trovano sulla banchina del porto.
In questo momento sono in corso le verifiche esterne, l’apertura dei container, il campionamento e l’analisi del contenuto per aver la conferma che ciò che si trova all’interno corrisponda a quanto registrato. Un lavoro di routine, ma non senza rischi considerando che è ormai assodato che l’esplosione, che ha causato 3000 feriti e più di 150 morti è stata causata dalla mancata prevenzione.

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Nella nave scaraventata sulla banchina del porto

Il team del corpo dei vigili del fuoco da Beirut

Fra le prime missioni affidate al team delle missione Beirut c’è la esplorazione e al messa in sicurezza della nella nave finita sulla banchina del porto dopo l’esplosione. Sono stati spenti i focolai, ed è stata verificata l’assenza di sostanze tossiche nelle acque del porto. Oggi è iniziata l’ispezione interna del relitto. Il corpo dei vigili del fuoco invia e publica regolarmente dei video con cui testimonia la situazione a Beirut.

Ieri, prima di organizzare l’entrata e l’esplorazione del relitto. Il primo intervento è stato spegnimento di un focolaio residuo, che bruciava ancora dopo tanti gironi dall’esplosione. Segno che il pericolo di altri incidenti è tutt’altro che scongiurato. Poi la squadra ha condotto una prima ispezione nel relitto.

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La prima missione

All’arrivo a Beirut alle squadre italiane sono stati affidati alcuni target, missioni, da effettuare in autonomia. Si parte dall’analisi del cratere dell’esplosione, campionando il terreno, l’acqua e l’aria per determinare quali sostanze ci si trovano e per comprendere da cosa bisogna, per prima cosa, difendersi. Uomini duri, coraggiosi, che non temono nulla ma che non dimenticano di proteggere sè stessi e i propri compagni. Sanno quello che fanno.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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