Notte di terrore a Rozzano
Notte di puro terrore a Rozzano. Alle 20.30 di ieri sera un uomo italiano, di 43 anni padre di 3 bambini di 5, 6 e 7 anni, ha dato in escandescenze e ha minacciato di gettare i figli dal balcone del settimo piano di una palazzina popolare in via Stelle Alpine, dove vivono. Lo hanno visto, in stato confusionale, forse sotto l’effetto di droghe psicofarmaci e alcool, mentre minacciava di uccidere i bambini.
L’immediata chiamata al Nue 112, ha evitato che l’uomo mettesse in atto il suo proposito. All’arrivo in forze dei Vigili del fuoco di Milano e di Pieve Emanuele e dei carabinieri della compagnia di Corsico, l’uomo si è barricato in casa, spingendo un armadio davanti alla porta di ingresso. Per tenere lontane le forze dell’ordine, ha iniziato a lanciare oggetti dalla finestra e cercando di colpire gli uomini dei soccorsi. Dal settimo piano volavano piatti, ceramiche, cocci di vaso e piastrelle. Uno di questi oggetti ha ferito alla testa un Vigile del fuoco, fortunatamente in modo lieve.
L’uomo ha poi minacciato di gettare i bambini di sotto, da un’altezza di 25 metri, sporgendoli più volte all’esterno della ringhiera e tenendoli sospesi nel vuoto. Non ha fortunatamente avuto il coraggio, o meglio il cuore, di farli cadere. I vigili del fuoco intanto avevano approntato grandi materassi gonfiabili sotto le finestre dell’appartamento per tentare di attutire la caduta nel caso l’uomo avesse gettato i bambini, ma avrebbero potuto fare ben poco.
Il Sindaco Eroe di Rozzano con i carabinieri salva i tre bambini
Ad un certo punto della serata, l’uomo ha invocato la mediazione del sindaco di Rozzano. Lui e i bambini si sono trasferiti da poco dal comune di Zibido San Giacomo e sono seguiti dai servizi sociali. Il sindaco di Rozzano è Giovanni Ferretti De Luca. E’ arrivato sul posto, si è avvicinato alla porta di ingresso per tentare di farlo ragionare, è riuscito a parlare con l’uomo e ha accettato di entrare nell’appartamento, nonostante l’uomo fosse armato e molto pericoloso. Un coraggio davvero formidabile.
Il sindaco è rimasto chiuso nell’appartamento insieme ai bambini e all’uomo. Alle 23.50 la situazione si è sbloccata. Approfittando di un attimo di distrazione, il sindaco Ferretti è riuscito spostare i mobili dalla porta blindata e ad aprirla permettendo ai carabinieri della compagnia di Corsico di entrare all’interno dell’appartamento. Alla vista dei militari l’uomo ha brandito un coltello da cucina con una lama lunga 20 centimetri, ma è stato immediatamente disarmato e bloccato. I bambini erano chiusi in un’altra stanza e sono stati velocemente salvati e portati al pronto soccorso. Ora sono all’ospedale San Paolo, in osservazione. Nell’appartamento c’erano diverse pastiglie, tra barbiturici e altri farmaci, e il timore era che il padre potesse averli drogati. L’intento era chiaro. Sul tavolo c’erano alcuni fogli in cui l’uomo aveva dichiarato le sue intenzioni di uccidersi insieme ai tre figli, gettandosi dalla finestra. I carabinieri hanno sequestrato anche un bastone di ferro.
La storia e i motivi alla base del gesto
L’uomo, un italiano di 43 anni, ha delle segnalazioni come assuntore di droga, ha lavorato come postino. È stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Insieme ai 3 bambini vive in una situazione di disagio. Dopo la separazione dalla madre dei bambini, i piccoli sono rimasti con lui, ma fa una grande fatica ad occuparsene. I bambini sono affidati all’ente (il comune), ma senza che la patria potestà, che oggi si chiama responsabilità genitoriale, dei genitori sia interrotta.
Nel caso in questione il tribunale ordinario di Pavia non ha tolto la podestà ai genitori, ma l’ha solo limitata. Da una prima ricostruzione dei fatti, il padre avrebbe tentato di compiere questo gesto estremo dopo aver saputo, senza che vi fosse ancora l’ ordinanza esecutiva, che il tribunale che aveva seguito la sua separazione dalla madre dei bambini aveva ora decretato che i piccoli dovessero entrare in una comunità residenziale del Veneto, regione in cui risiede anche la madre. Per una serie di coincidenze e a causa di mancanza di coordinazione fra il tribunale di Pavia ed gli enti che si occupano di minori, il decreto mancava della frase che permette la notifica ai genitori contestualmente al ricovero dei bambini in comunità. Era stato emesso una ventina di giorni fa, e avrebbe dovuto essere notificato oggi, ma il padre ne era venuto a conoscenza. L’uomo ora si trova nel carcere di San Vittore.
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Nicoletta, credo di doverti le mie scuse, sono venuta a sapere questa cosa da poco. Avrei dovuto aiutarti. Mi firmo sotto il nome di Antonia, ma si tratta di un nome di fantasia. M avevi trovata su facebook, ma avevo troppa paura ancora. Ho parecchi rimorsi su questa storia.
Grazie…..finalmente un articolo scritto in modo corretto!
Brava.