Con quell’ autobus è cambiato il nostro mondo

Fino ad oggi abbiamo assistito agli attentati di matrice islamica negli altri paesi. In Italia, invece, si è sempre riusciti a bloccarli in anticipo. Però da ieri abbiamo la coscienza che il pericolo è un altro, e non si tratta della religione.

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A San Donato milanese, su quell’autobus, non abbiamo perso 51 bambini perchè abbiamo i carabinieri, che hanno agito come in uno scenario di guerra, e il nue 112, capace di mobilitare in pochi minuti ogni tipo di soccorso.

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Il presidente Attilio Fontana ha detto che il senegalese deve pagare per quello che ha fatto e per quello che voleva fare. È giusto. L’atto singolo è gravissimo e merita la peggior punizione possibile. Ma è davvero un atto singolo?

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Le motivazioni del gesto di Ousseynou Sy nato in Senegal il 02.06.1972, diffuse dopo i primi concitati momenti dell’attentato, riguardavano la difesa dell’immigrazione clandestina. “Voglio vendicare i morti in mare”, ha detto. Un attentato politico, quindi, non religioso. Ha tentato di uccidere 51 ragazzini innocenti come protesta contro le scelte del governo, legittimamente eletto, del paese che gli ha concesso la cittadinanza. Ha tentato di opporsi alle politiche di chiusura dei porti con un atto di violenza e indimidazione estrema.

Questo tipo di attentati non sono mai atti singoli. Sono atti di guerra e sono progettati in gruppi di tipo politico. Questo attentato arriva in un momento ben preciso. Quello del tentativo di aggirare la chiusura dei porti da parte della nave Mar Jonio e nel giorno del voto in parlamento sul caso Diciotti. Casualità? Non ci credo nemmeno un po’.

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Le mie riflessioni

Secondo me ora siamo davanti a un bivio. Continuare a chiudere gli occhi, a credere di essere relativamente tranquilli oppure aprirli bene e inziare a guardare la realtà. Ieri il nostro mondo è cambiato. Permettendo l’immigrazione irregolare hanno riempito il nostro paese di persone che ora possono organizzarsi ed essere organizzate contro di noi e contro il metodo di governo politico e democratico. Persone che tentano di intimidirci e sopraffarci politicamente, non religiosamente. Ora siamo nei guai e, se vogliamo uscirne, dobbiamo esserne consapevoli.

Maila

Maila

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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