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Strategie, scritte sui muri di via Bellerio e Giobie mancate

Il primo giorno dopo la befana, il vero inizio dell’anno, ci ha consegnato una Milano tranquilla, pronta a riprendere il lavoro e il solito tran tran quotidiano. La notizia del giorno fino a questo momento è la frase un po’ sconclusionata che è apparsa sul muro di cinta della sede centrale della Lega Nord, in via Carlo Bellerio, zona Affori centro.

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Il muro dà sulla frequentatissima via Fermi. Gli esecutori, sicuramente più di uno e ben attrezzati di mascherine preritagliate, devono aver lavorato di gran fretta, e ancora sotto l’effetto degli eccessi delle mangiate e delle bevute delle feste. La scritta si interrompe a metà, segno che la squadra non è stata in grado di calcolare bene le distanze fra le mascherine, e così la parola “razzisti” è stata prima interrotta e poi ripetuta dopo l’insulto scritto in blu. Una grave mancanza di coordinazione tecnica e visiva che spesso è sintomo di confusione.

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Le indagini

Sui colpevoli dell’atto si può al momento dir poco. Non sono ancora stati individuati dalla Digos, che sta svolgendo le indagini. Sono insulti e accuse gravi nei confronti di un partito politico e possono essere il segno dell’ estremizzazione di quello che dovrebbe essere invece un rispettoso confronto democratico. La zona è coperta dalle telecamere, e probabilmente non sarà difficile individuare i grafomani, anche semplicemente andando per esclusione. A voler essere un po’ perfidi, si può far notare che ultimamente gli avversarsi politici di Matteo Salvini e della Lega sembrano essere rimasti “quater gatt”, di norma conosciuti.

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Strategie di sinistra per le elezioni europee

Con gli ultimi no agli sbarchi delle navi delle ong da parte del ministro dell’Interno Salvini, in particolare la SeaWatch, il Pd ha scatenato un’offensiva organizzata, che prende diverse forme. Gli europarlamentari del partito democratico hanno, ad esempio, indirizzato una lettera ai “Caro Presidente Juncker, Caro Commissario Avramopoulos, Cara Vicepresidente/Alto Rappresentate, Cara Federica…(Mogherini) ” con cui chiedono accoratamente di far sbarcare i clandestini in Italia.

Stralci della lettera del Pd a Junker e chi la ha firmata

“Non è tollerabile che alcuni Stati Membri, a partire dall’Italia che ha il porto più sicuro e più vicino, decidano di non essere disponibili a soccorrere e ad accogliere i migranti. Siamo tornati al cinismo scaricabarile tra Paesi europei senza alcun rispetto per la vita umana.Riteniamo di fondamentale importanza, soprattutto per i migranti che da giorni sono in balia del freddo e della fame che la Commissione UE dimostri umanità e solidarietà impiegando tutti i mezzi a sua disposizione e tutte le misure emergenziali esistenti, anche riproponendo le proposta legislativa bocciata dal Consiglio sulla riforma di Dublino che prevedeva la redistribuzione obbligatoria dei rifugiati, così da poter mettere tutti gli Stati membri di fronte alle proprie responsabilità senza esclusione di nessuno. E inoltre importate assicurare l’adozione del concetto di obbligatorietà di attracco nel porto più sicuro per le navi che effettuano salvataggio umanitario.”

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Lo hanno scritto gli europarlamentari del PD Patrizia Toia, Isabella De Monte, Elena Gentile, Brando Benifei, DanieleViotti, Cécile Kyenge, Mercedes Bresso, Goffredo Bettini, Simona Bonafè, Renata Briano, Nicola Caputo, Caterina Chinnici, Silvia Costa, Andrea Cozzolino, Nicola Danti, Paolo De Castro, Giuseppe Ferrandino, Enrico Gasbarra, Michela Giuffrida, Roberto Gualtieri, Luigi Morgano, Alessia Mosca, Giuseppina Picierno, David Sassoli, Renato Soru e Damiano Zoffoli.

Una Giobia troppo anticipata

Oggi alcuni dei centri sociali milanesi hanno organizzato, sempre a sostegno della strategia del dar fastidio alla Lega ad ogni costo, anche a quello di farsi male da soli andando contro il sentire comune dei cittadini milanesi, una spentolata. Cioè una manifestazione tenuta a colpi di cucchiai di legno e di mestoli battuti su pentole e coperchi. Una cosa non nuova per Milano, una tradizione che normalmente si rispetta l’ultimo giovedì di gennaio, e che si chiama “far ona gran Giobia”, fare molto rumore senza motivo, per cacciare l’inverno.

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la scala Rho b&b

11 gennaio, PD in piazza

L’ultima, o quasi, fase strategica vede il pd milanese in piazza Della Scala il prossimo 11 gennaio alle 18. Il tema è sempre lo stesso. Un appello alle istituzioni europee perchè intervengano sul governo italiano e lo obblighino ad accollarsi più clandestini. La manifestazione è intitolata Da Milano per un’Italia e un’Europa aperte, democratiche e solidali.  Ecco alcuni stralci della presentazione “dal nostro territorio rivolgiamo un appello alle cittadine e ai cittadini: mobilitiamoci per cambiare la rotta, pericolosa, che questo Governo sta prendendo “. Poi ancora: “Ci preoccupa la deriva autoritaria e intollerante che fa leva sulle paure dei cittadini, ma anche l’antieuropeismo evidente delle forze politiche che compongono la maggioranza. Questa preoccupazione la esprimiamo da un territorio che tanto ha dato alla lotta di Resistenza contro il nazifascismo. Crediamo sia necessario ribadire e difendere i valori della Costituzione italiana, nostra legge suprema, nata dagli ideali della lotta antifascista”.
alla Manifestazione ha aderito una lunga serie di sigle.

Eccole: Arci Milano, ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti, ANPI Provinciale di Milano, Anppia Milano. Auser Milano, Colomba Ong della Lombardia, F.I.A.P. Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane, Legambiente Lombardia, Milano Progressista – Gruppo Consiliare, Movimento Lombardo Civici Europei, PD Milano Metropolitana,
Partito Socialista Italiano Psi, Radicali italiani e Milano
SinistraxMilano, Federazione Verdi e Riccardo Bonacina, direttore editoriale della rivista “Vita non profit”.

Armati dalla stessa mano

E’ difficile non mettere in relazione le scritte apparse sul muro di cinta della sede della lega con la strategia di contrapposizione impostata dal PD per affrontare le elezioni europee. I temi sembrano identici, provenienti dalla stessa mente ideologica. Armati dalla stessa mano, anche se non è sempre la stessa che spara. Speriamo solo che questa eccelsa mente sappia amministrare queste mani e che si limiti a spararla grossa.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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