Il suono ambrosiano che scuote la città è il campanile di San Vittore

C’è un campanile in via San Vittore 25. E’ quello della della Basilica Porziana di San Vittore al Corpo. Dal 5 maggio dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 17:00 sarà possibile salirvi, fino alle campane, e ammirare il panorama da un punto di osservazione particolarissimo. Le campane e il meccanismo che le regola sono fra le poche che sono ancora azionate manualmente con le corde e con la tastiera. Si tratta dell’unico campanile di Milano restaurato secondo criteri filologici conservando integralmente la possibilità di suono manuale.

L’occasione dell’apertura al pubblico del campanile, gratuita, è la festa patronale di San Vittore. Un vero centro di interesse, architettonico e culturale. I campanari volontari della basilica accompagneranno i visitatori fino alla cella campanaria e daranno dimostrazioni di suono con le campane secondo la tecnica del “suono ambrosiano”,  tipica della nostra diocesi e nata a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo differenziandosi con particolari accorgimenti tecnici dal semplice dondolio della campana andando a creare una prassi musicale ben precisa. Vi è però di più, perchè l’area di San Vittore e fra le più antiche della città. Vi sono i resti delle antiche basiliche sepolcrali paleocristiane, risalenti al 300 d.C. e il Mausoleo imperiale.

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Milano città imperiale

Non va dimenticato che nell’antichità Milano era la capitale dell’impero romano d’Occidente. Sotto la facciata della basilica sono ancora visibili i resti delle fondazioni   con la loro pianta ottagonale con nicchie semicircolari. Infine è da vedere anche al chiesa di San Vittore, che è stata progettata da Vincenzo Seregni nel 1533. Venne completata in seguito col contributo di Pellegrino Tibaldi, Martino Bassi e Galeazzo Alessi. All’interno si possono ammirare lo straordinario coro ligneo, gli splendidi Angeli musicanti affrescati nel 1617, sulla cupola, da Moncalvo, la cappella Arese, aggiunta nel 1669 da Girolamo Quadrio, e tele di Camillo Procaccini, Francesco Cairo, Daniele Crespi e Ambrogio Figino.

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Ilaria Maria Preti

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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