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I 170 anni dalle 5 giornate di Milano

Milano in questi giorni celebra il 170esimo anniversario della rivoluzioni delle 5 giornate. 5 giorni del 1848, dal 18 al 22 marzo, in cui i milanesi si sono ribellati al dominio austriaco che mortificava la milanesità precludendo la possibilità dell’autodeterminazione del popolo lombardo. Un anniversario non facile, che porta con sè aspirazioni di libertà non ancora sopite.

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La bellezza del carattere di Milano e dei milanesi è il pragmatismo, ma è anche il suo punto debole. Gli ideali sono sempre secondari ai fatti. Quelle 5 giornate seguivano lo sciopero del fumo, in cui i milanesi si erano rifiutati di fumare sigari e sigarette e di giocare al lotto per non pagare le imposte sul tabacco all’impero austriaco. la risposta degli autriaci fu quella di mandare nelle strade le guardie, fra cui i granatieri, che fumavano due sigari alla volta.  Le 5 giornate di Milano iniziarono con la notizia della dimissioni di Metternich dopo la rivolta di Vienna. A Milano c’erano  tre gruppi di indipendentisti: i Mazziniani repubblicani,  fra cui Attilio De Luigi, Pietro Maestri, Luciano Manara e Giovanni Cantoni e che propendevano verso l’unione di tutta l’italia compreso lo stato pontificio; i democratici riformisti, che non volevano l’unione con il Regno di Sardegna, erano contrari al regno di Carlo Alberto di Savoia, e desideravano una svolta federalista e ampiamente autonomista di Lombardia e Veneto e fra cui vi erano fra questi Carlo Cattaneo, Pompeo Litta e Giulio Terzaghi; e infine, i nobili e i patrizi, (i Sciur in lingua milanese) che aspiravano ad una fusione con il Piemonte. Fra questi la figura di maggior rilievo era il podestà delal città, Gabrio Casati. Il 18 marzo 1848 questi tre gruppi si unirono in una manifestazione davanti al palazzo del Governatore, in piazza Mercanti. Chiedevano maggiore autonomia per Milano e per la Lombardia. Fra le richieste c’erano l’abrogazione delle leggi più repressive, l’istituzione della libertà di stampa, lo scioglimento della polizia, il deferimento al comune di Milano della responsabilità sull’ordine pubblico e l’ istituzione di una Guardia Civica agli ordini della municipalità. I rivoluzionari occuparono il palazzo e obbligarono il governatore Spaur a firmare le riforme. Per 5 giorni la città fu teatro degli scontri fra i militari austriaci e i cittadini milanesi.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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