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Ruggero Conti, in fuga dal carcere per farsi curare a Milano

Ruggero Conti ex sacerdote 64enne evaso da una clinica di Genzano, in provincia di Roma, dove era ricoverato per motivi di salute è stato catturato nel pomeriggio a Milano dai Carabinieri della Compagnia Monforte. L’uomo, sospeso a divinis, era stato condannato nel 2013 dalla Corte d’Appello di Roma a 14 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata ai danni di minori. Lo scorso 26 settembre era scappato dall’ospedale in cui era ricoverato come detenuto. Una fuga corta, la sua. Sin dai primi momenti alle sue costole c’erano i carabinieri delle stazioni di Velletri e Genzano.

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Conti aveva con sè il suo cellulare e i carabinieri lo hanno utilizzato per seguirne le mosse da lontano analizzando le celle telefoniche cui si agganciava. Una fuga particolare. Infatti Conti aveva una carta di credito con cui ha pagato il taxi per andare alla stazione dove ha preso il treno per Milano e una volta in città si è recato in un ospedale, dove i carabinieri sono andati per riprenderlo su indicazione della compagnia di Velletri. Anche il difensore dell’ uomo, che deve ancora scontare quasi 12 anni di carcere, aveva avvisato i carabinieri della sua presenza in ospedale.

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Ora è piantonato in ospedale a Milano. Una fuga davvero particolare in cui il fuggiasco non mai stato perso d’occhio e che dimostra come anche i detenuti si sentano più sicuri a farsi curare in Lombardia. Speriamo che la regione Lazio paghi le cure mediche sostenute al suo posto dalla Lombardia.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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