Le canzoni in milanese sul Metro sono come una torta di panna

E’ stato particolarmente commovente,qualche giorno fa ascoltare le canzoni di Nanni Svampa e dei Gufi in metropolitana. Tra le 14.30 e le 15.30, quando nello stesso momento sul lago di Como si svolgevano i funerali del cantante meneghino, dagli altoparlanti della diffusione sonora dei mezzi Atm, e nelle stazioni della metropolitana, sono risuonate le note di Porta Romana bella, Coccodì Coccodà, El portafoeuj, Il minestrone, Risotto d’osteria, Si chiamava Ambroeus, Piazza Fratelli Bandiera e La Balilla.

Un repertorio che ha stupito gli ancora numerosi turisti presenti in città, e che ha toccato il cuore dei milanesi, non più abituati a sentir parlare e cantare in milanese nella loro città. “Per circa un’ora i cittadini potranno così salutare Nanni Svampa” diceva il comunicato con cui il Comune di Milano che  annunciava l’iniziativa. E poi? Adesso che, per l’occasione abbaimo potuto ascoltare e vedere come può essere milanese Mialno, non lo si fa più’?

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I suoni della lingua di Milano nelle orecchie

L’iniziativa ha riportato nelle orecchie di chi ascoltava i suoni dell’ oggi assopito spirito milanese. L’intenzione, ottima, di salutare in modo originale l’artista, ha risvegliato la fame di milanesità. E’ stato come assaggiare un dolcetto scoprendo di aver voglia di una intera torta di panna.  L’ora di canzoni di Nanni Svampa è passata alla svelta, e ha lasciato il desiderio dei suoni e dell’armonia della lingua di Milano ancora inappagato. Nanni Svampa non c’è più.

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Ci rimangono le canzoni dei Gufi, che sono nella storia. Anche altri artisti. però, cantano, e scrivono, canzoni in milanese. Abbia pazienza, Sciur Sindich, vorremmo continuare a ascoltare le canzoni milanesi sul tram e in Metro a Milano.  Vorremmo che le canzoni dei cantautori milanesi si sostituissero a quegli stonatissimi rom che ci rovinano le orecchie con violini e fisarmoniche rotte, passando di carrozza in carrozza sulla metropolitana.

La cultura si aiuta anche così, con una bella convenzione con la siae per qualche ora di filodiffusione in metropolitana. Ci capisca! Non si può aspettare che muoia un artista milanese per ascoltare un po’ di milanese a Milano.

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Ilaria Maria Preti

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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