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Patrizia Toia a Ossona per il comitato per il SI

Ossona – La  deputata europea Patrizia Toia (PD) ha spiegato le ragioni del Si al referendum costituzionale al gruppo dei simpatizzanti e iscritti del pd di Ossona, in sala Aldo Moro, giovedì 26 ottobre. La riunione è del comitato unito per il SI, di Marcallo con Casone, Mesero e Ossona.

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patrizia toiaAlla riunione, presieduta da Marisa Sestagalli, hanno partecipato circa una ventina di persone, quasi tutte di Ossona. C’erano i vecchi soci delle Acli, il vice sindaco Giovanni Oldani, l’assessore Pierluigi Gussoni, e alcun altri. La presentazione di Marisa è stata ineccepibile. Patriza Toia è nata a Pogliano, ha fatto il consigliere comunale di opposizione a Vanzago, è stata ministro con Prodi, e ora è vicepresidente della commissione industria al parlamento europeo. E’ anche capo-delegazione del gruppo degli eurodeputati del pd.

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Le ragioni del si

Sono andata ad ascoltare l’on. Patrizia Toia del partito democratico mentre spiegava agli uomini e alle donne del suo movimento i motivi per cui dovevano  votare Si al referendum costituzionale del 4 dicembre. Ero là come blogger, perchè l’evento è considerevole, perchè ogni tanto è bene mettere alla prova le proprie idee e controllare se resistono alle argomentazioni di chi la pensa in modo diverso. Infine c’ero perchè sinceramente ancora non avevo capito il motivo per cui Matteo Renzi si è buttato in questa stranissima avventura del cambio della costituzione senza avere i numeri in parlamento.  Speravo in chiarimenti, che ci sono stati. Sono ancora convinta a votare No, ma sono sorpresa dalle argomentazioni del SI.

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La discussione nel PD

La serata è stata un pochino imbarazzante. Tutti in sala sapevano che sono leghista, a parte Patrizia Toia. Sicuramente per amor di trasparenza, Marisa ha lasciato che vi fossero riferimenti alle discussioni interne al PD. E’ molto diviso sulla riforma della Costituzione italiana. Patrizia Toia non ha cercato di nasconderlo. Ha detto che, fra gli europarlamentari del Pd,  3 voteranno per il NO, ma quando sono a Bruxelles cercano di non parlarne. Per non litigare.

Sulle motivazioni del Si non fa riferimento a punti positivi della riforma ma dice che se all’estero percepiscono un paese Italia che mantiene gli impegni, i parlamentari non riescono a portare avanti delle battaglie.  Secondo lei il contenuto della riforma non è  importante. E’ importante il fatto di farla. Non si sarebbe mai arrivati a farne una che piace a tutti. Il motivo è che ognuno, nel PD, ha un’idea diversa. Dalla sala fanno notare che metà del movimento democratico voterà No.

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La politica Estera

Certe volte stupisce guardare il mondo dall’altro lato dello specchio. Ho esultato per la vittoria dei movimenti popolari e indipendentisti in Europa, specie per quelli del gruppo di LNF . Forse, però, anche se per motivi  differenti lo ha fatto anche Patrizia Toia. Infatti ha indicato i governi di Spagna e i Portogallo come traballanti. Ha dato per vincente Marine Le Pen nelle elezioni del prossimo anno in Francia. Infine, ha dato per perse (per la sinistra) le nuove elezioni austriache. Rifacendosi al Sole 24 ore, l’on Toia ha dichiarato che sarebbe da pazzi indebolire l’ Italia, che è rimasto l’unico riferimento per l’Europa e per gli Stati Uniti. Non voglio aggiungere nulla di mio. Mi limito a prendere atto.

La Costituzione

Patrizia Toia ha ribadito che comunque la prima parte della Costituzione non vien toccata. Secondo lei è quella venuta fuori dalla resistenza. Cita la figlia di Celentano, criticandola perchè ha detto che stravolgono la carta più  bella del mondo. Secondo Patrizia Toia non toccano nulla di sacro. Quindi si lancia in una spiegazione di profilo storico del motivo per cui per la Costituzione si è scelto il sistema del bicameralismo. Secondo la sua teoria, nel momento dell’ Assemblea Costituente si guardavano tutti in cagnesco. Non andavano d’accordo ed era quindi necessario aver due camere. Adesso invece non sarebbe più così, e parla di parlamento decidente. Si riferisce al tipo di legge elettorale che ha generato il senato, il porcellum, e ammette che, anche se ce si lamenta, non son mai stati in grado di cambiarla.

Titolo V approvato per non darla vinta alla Lega Nord

C’è un altro punto interessante quando si arriva a parlare dei due precedenti casi di referendum costituzionale del 2001 e del 2006. Nel 2001 la sinistra era al governo. Poco prima delle elezioni politiche hanno approvato la legge costituzionale per la modifica del titolo V. Non vi fu referendum popolare confermativo. L’approvazione  avvenne con più del 75% dei parlamentari favorevoli. Nel 2006, invece, Berlusconi non riusci ad ottenere lo stesso risultato con la riforma del presidenzialismo, si andò a referendum e vinse il no. Ora ci si trova nella stessa situazione.

Dal pubblico qualcuno ha fatto notare che questa riforma va a toccare proprio la modifica della Costituzione del titolo V fatta dalla sinistra. Non so, forse è stata presa in contropiede, ma Patrizia Toia ha dichiarato che “in quel momento il titolo V, che non è federalismo, era stato fatto perchè c’era la Lega Nord che cresceva troppo.”  Ora invece, chiedono il cambio della costituzione per non fare vincere Grillo. (Povera Costituzione)

La visione centralista mascherata

Dal pubblico ci sono state molte critiche a Renzi. La più importante è per aver commesso l’errore di aver personalizzato lo scontro politico dicendo che “se non vinceva se ne andava a casa”, scatenando così i lazzi della minoranza. “Vota No per mandare a casa Renzi”. Si chiedevano come poteva aver fatto un errore del genere. E’ una cosa che mi sono domandata anche io. La risposta è stata piuttosto disarmante e si può riassumere con “E’ fatto così. Vuol fare tutto da solo e prende le cose di petto.”  Me ne vien in mente un altro che, per un ventennio, ha fatto nello stesso modo.

Dalle parole di Patrizia Toia esce una visione iper centralista della riforma. Il senato non viene abolito ma passa ad essere una camera con il solo compito di dare pareri non vincolanti. Uno stipendificio inutile, quindi. Molte altre discussioni hanno caratterizzato la serata, ma fra queste ce ne è una che mi ha fatto particolarmente sorridere. Patrizia Toia, parlando delle materie concorrenti, ha detto che sono state eliminate per i troppi ricorsi da parte delle regioni per avere più poteri. Ha aggiunto che la Lombardia impugna le leggi dello Stato per contrapposizione politica, non per convinzione.

Una cosa su cui mi trovo pienamente d’accordo con Patrizia Toia

Ad un certo ponto l’onorevole ha detto che “L’italia non può permettersi  900 parlamentari.” Mi trovo perfettamente d’accordo con lei. Sono sulla stessa linea. Anzi, vado oltre. Secondo me, l’italia non può permettersi lo stato italiano. Quindi se una riforma deve essere fatta, per aver successo e credito all’estero, è quella dell’ abolizione dello Stato italiano. Bisogna tenere solo le Regioni. Primo perchè funzionano meglio e secondo perchè costano meno.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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