Piloti militari. Storia della corsa Parigi – Istres -Damasco
Il periodo compreso fra i due conflitti mondiali fu uno dei più interessanti per la storia del volo. Con il termine della Grande Guerra l’Europa, il Commonwealth e gli Stati Uniti si trovarono con un gran numero di piloti militari formati e senza più un impiego.
Questi uomini allora cominciarono, più o meno “sponsorizzati” dai governi, a gettarsi in incredibili imprese aeronautiche.
Complice il regime di Mussolini, i costruttori aeronautici italiani si dedicarono alla costruzione di velivoli in grado di ottenere primati internazionali sempre più consistenti.
Ad esempio nel 1934 un biplano Caproni Ca.113AQ raggiunse i 14 433 m di quota infrangendo il precedente primato, mentre l’idrocorsa Macchi MC-72 ottenne il primato mondiale di velocità per la categoria con una media di 709 km/h.
Quello stesso anno nacque anche uno dei velivoli più celebri, versatili e rappresentativi dell’industria aeronautica italiana del periodo: il Savoia-Marchetti S.79, conosciuto con il nome di Sparviero o Gobbo Maledetto.
Lo Sparviero avrebbe dovuto partecipare alla gara aerea MacRobertson Londra- Melbourne del 1934, ma venne completato in ritardo e la gara fu vinta dal bimotore inglese de Havilland DH.88 “Comet” che sviluppava una velocità massima di “soli” 378 Km/h.
Fra i primi primati stabiliti da questo prototipo si cita il volo Roma-Milano sempre del 1934 compiuto in 1h 10m mantenendo una velocità media di 410 Km/h.
Nell’agosto del 1935 lo stesso prototipo stabilì un altro primato volando in 12h sulla tratta Roma-Massaua (con un rifornimento a Il Cairo). Successivamente la Regia Aeronautica utilizzò una nuova versione, SM.79CS con motori Piaggio P.XI da 1 000 CV, con cui riuscì ad ottenere il primato mondiale di velocità su un circuito chiuso di 2 Km con una velocità media di 428 Km/h e picco massimo di 444 Km/h.
Bisognerà aspettare ancora un po’ per l’evento che segnò l’apice della fama estera dello Sparviero: la gara di velocità Istres-Damasco-Parigi del 1937.
Quando la gara iniziò il 20 agosto a Istres vide protagonisti tredici aeromobili delle squadre di Francia, Inghilterra ed Italia. Gli inglesi decisero di impiegare l’ormai celebre “Comet” mentre i francesi schierarono un quadrimotore Bloch MB.160, il prototipo bimotore Breguet 470 T, l’obsoleto Farman F-2231 ed il favorito della gara Caudron C.640 Typhon.
La Regia Aeronautica schierò sei SM.79CS ulteriormente potenziati fino a 2 250 CV e due FIAT BR.20 appositamente costruiti.
Partirono prima i francesi, poi l’aereo inglese ed infine gli italiani che giunsero a Damasco (prima tappa 2 900 Km) per primi con una velocità media che varia dai 424 Km/h del primo Sparviero ai 352 Km/h dell’ultimo; dopo un ora circa a terra per il rifornimento ed una rapida manutenzione ad alcune eliche che si sono bloccate a passo minimo gli otto aeromobili ripartono.
Anche per il tratto Damasco-Parigi (seconda tappa 3 300Km) si sarebbero dovuti adottare i parametri di velocità di andata, ma le condizioni atmosferiche avverse incontrate lungo il tragitto, costrinsero gli equipaggi ad atterraggi forzati, come avvenne anche per i due BR.20, o a cambi di percorso.
Nonostante il maltempo ed ancora problemi alle eliche, alle 15:47 del giorno 21 il primo SM.79 atterrò all’aeroporto Le Bourget di Parigi: è un altro trionfo per la Savoia Marchetti, per lo Sparviero e la Regia Aeronautica.
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