Le ragioni della Lombardia. Il peso dello stato italiano
Residuo fiscale, taglio da parte dei governi centrali, tasse, guardie forestali, immigrazione, furti e sicurezza, tagli alle finanze dei Comuni, legge di stabilità. Questi sono argomenti di cui i residenti in Lombardia sentono parlare spesso, ma forse ancora non sanno che cosa significano concretamente per le loro tasche.
Ogni anno Roma ruba 54 miliardi alla Lombardia.
Il Residuo Fiscale è la differenza tra tutte le entrate (fiscali e di altra natura) che le Amministrazioni pubbliche prelevano da un determinato territorio e le risorse che in quel territorio vengono poi spese.
Secondo gli studi della CGIA di Mestre le Regioni a statuto ordinario del Nord danno oltre 100 miliardi di euro all’anno di solidarietà al resto del Paese.
La Lombardia ha il residuo fiscale più elevato
E’ pari a 53,9 miliardi di euro, che in valore procapite è pari a 5.511 euro.
Questo vuol dire che ogni cittadino lombardo (neonati e ultracentenari compresi) dà in solidarietà al resto del Paese oltre 5.500 euro all’anno.
Nel solo 2015 è stato tagliato quasi 1 miliardo di euro di trasferimenti dello Stato alla Regione Lombardia.
Le legislazioni nazionali di emergenza degli ultimi anni hanno operato un’erosione dell’autonomia regionale. Ciò ha provocato la riduzione di un terzo della capacità di bilancio regionale (esclusa la sanità).
A farne le spese più di tutti è stato il sistema produttivo lombardo che prima invece poteva contare su un sostegno concreto e oggi accusa il colpo soprattutto nel settore dell’internazionalizzazione.
Nel solo 2015 la Lombardia ha subito tagli per 965 Milioni di euro dalla Legge di stabilità che hanno colpito la sanità (750 milioni), il trasporto pubblico (155 milioni) e altre politiche (60 milioni). (Fonte: Regione Lombardia – Eupolis)
I Lombardi sono i più tartassati d’italia
Secondo la CGIA di Mestre i lombardi sono i più tartassati d’italia, in quanto sborsano al Fisco una media di 11.386 euro pro capite tra tasse amministrative centrali (9.465 € – 83,1%), regionali (1.171 € – 10,3%) e locali (751 € – 6,6%). Seguono i laziali, con 10.763 euro e gli emiliano-romagnoli, con 10.490 euro. Chiudono la classifica i campani, con 6.041 euro pro capite, i calabresi, con 5.918 euro pro capite e, infine, i siciliani, con 5.598 euro pro capite. La media nazionale si attesta sugli 8.824 euro per abitante.
A livello di macro – aree, primeggia il Nordovest (10.828 euro), seguito dal Centro (9.868 euro) e dal Nordest (9.819 euro); chiude, molto staccato, il Sud, con 6.137 euro pro capite. E’ importante sottolineare che l’83,1% delle tasse pagate dai lombardi vanno nelle casse dello Stato centrale e solo il 16,9% rimangono sul territorio tra regione, province e comuni. (Fonte: CGIA di Mestre)
Il Sud è ancora a trazione assistenzialista. Un caso fra tanti: le guardie forestali.
Una vergogna che dimostra la vocazione assistenzialista del Sud. In Calabria, ad esempio, i forestali sono 10.500 mentre in Sicilia arrivano addirittura a 28.000! La Lombardia invece ha meno di 500 Forestali. Pensate che la frazione di Pioppo del Comune di Monreale(Palermo) conta 383 forestali su 2.000 abitanti. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)
La Lombardia ospita il maggior numero di richiedenti asilo
Dei circa 100mila richiedenti asilo presenti sul territorio nazionale, circa 13mila sono ospitati nelle strutture di accoglienza presenti sul territorio lombardo. La Lombardia, insieme alla Sicilia, è la regione a cui lo stato ha imposto la quota maggiore di richiedenti asilo, ovvero il 13% del totale.
Inoltre sono circa 100.000 gli stranieri irregolari presenti in Lombardia a cui la Regione è obbligata a garantire l’assistenza sanitaria. Attualmente i costi sostenuti dalla Lombardia per l’assistenza sanitaria agli irregolari sono pari a circa 100 milioni. Soldi che dovrebbero essere rimborsati dallo Stato centrale, ma che attualmente non vengono ridati alla Regione (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Furti. La Lombardia è la più colpita.
Il milanese è l’area dove vengono denunciati più furti in assoluto Quadro generale: Con un totale di 57.017 e un peso di 1.824 furti denunciati ogni 100 mila abitanti Milano risulta la provincia più colpita in assoluto. Nella top ten delle province colpite dai furti troviamo 3 lombarde: come già detto Milano al primo posto, Monza al settimo (1367 furti ogni 100mila abitanti) e Pavia all’ottavo (1365 ogni 100mila abitanti).
Furti in abitazione:
la zona del Paese Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nel 2014 i furti in abitazione sono stati 92.100 (oltre il 35% di tutto il paese), per un aumento del 151% nel decennio 2004 – 2014.
Tra la top ten delle province dove avvengono più furti troviamo quattro lombarde: al secondo posto Pavia con 712 furti ogni 100mila abitanti, al settimo Monza (621,6 ogni 100mila ab.), all’ottavo Lecco (618,3 ogni 100mila ab.) e al nono Milano (614,7 ogni 100mila ab.).
Furti in attività commerciali
Negli ultimi 10 anni l’incremento di furti nei negozi e nelle botteghe artigiane è stato del 165,5% a livello nazionale. Purtroppo, nel 77% dei casi i responsabili non vengono assicurati alla giustizia. Le regioni più colpite sono state quelle del Nord. In Lombardia siamo passati dai 7.552 furti del 2004 ai 23.523 del 2013. Un aumento percentuale del 211,5%, ben più alto di quello nazionale.
Furti di auto
La Lombardia è la terza regione più colpita con un’incidenza percentuale rispetto al dato complessivo del 14%, superata solo da Campania (19%) e Lazio (16%). Secondo i dati raccolti, ogni giorno nella regione vengono rubati 46 veicoli, due ogni ora. Il 58% delle sottrazioni si concentra nella provincia di Milano, seguita da Monza e Brianza (10%), Brescia (8%), Bergamo (7%) e Varese (5%).
Con la Lombardia Autonoma si potranno mettere in campo politiche adeguate sulla sicurezza, a partire dal potenziamento delle forze dell’ordine con la creazione di una vera polizia regionale che abbia competenze adatte per il pattugliamento del territorio e la prevenzione di furti e attività illecite.
In 5 anni sono stati tagliati di oltre l’80% i trasferimenti ai comuni lombardi.
Dal 2010 al 2015 i comuni lombardi hanno subito dal governo centrale tagli sui trasferimenti anche di oltre l’80% . Tra i primi 10 capoluoghi di provincia con più tagli, ben 7 sono lombardi.
Nel solo 2015 per finanziare i famosi 80€ di Renzi, ai Comuni Lombardi sono stati tagliati 106.627.709,23 €. (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Con la legge di stabilità di Renzi Aumentano le tasse e i tagli per la Lombardia
Infatti la legge prevede tagli lineari a carico delle Regioni per 4 Miliardi nel 2016, 5,7 nel 2017 e 7,1 nel 2018. Per la Lombardia si stimano tagli per 350 milioni di euro solo sul comparto sanitario, che non verranno reinvestiti nella sanità ma verranno usati dal governo centrale per fare cassa.
Aumento della pressione fiscale per 12 miliardi di euro
Nella legge di stabilità non c’è nessun accenno all’introduzione dei costi standard, che permetterebbero alla Lombardia di avere maggiori risorse e comporterebbero un risparmi per il paese Italia di circa 74 miliardi all’anno.
Il presidente Roberto Maroni ha commentato così
“Renzi a metà ottobre aveva detto pubblicamente, che avrebbe messo in Legge di Stabilità i costi standard in quanto erano un principio di equità. Avere i costi standard per la Regione Lombardia significava avere l’anno prossimo almeno 10 miliardi in più. Poi, purtroppo, ha fatto retro marcia. Così al posto dei costi standard nella legge di Stabilità ci sono i tagli lineari, basati sulla popolazione, e il Pil, per cui più una Regione è ricca e più viene penalizzata. E, a questo punto, visto che il Governo non ha mantenuto la parola data, mi pare non ci sia altra strada che fare il referendum per l’autonomia l’anno prossimo”.
(dati forniti dall’assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia Massimo Garavaglia)
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Quindi non è solo una sensazione che ci sentiamo defraudati, lo siamo pe r dvvero…Già, ma qualcuno chiama tutto questo “POPOLISMO”….e la storia finisce lì. NON è Giusto. Il popolo deve interveire,,,facciamo referendum anche conoscitivi se non vengono autorizzati dal comitato per i referendum: son sempre loro. NOI CHIEDIAMO DI NON ESSERE PRESI IN GIRO DA TUTTE QUESTE PAROLE CHE VENGONO DETTE E DISDETTE! Regioni Autonome e vediamo … Comunque ci vogliono FATTI…di parole ne sentiamo tante e siamo stufi. I miei figli….sono già all’estero! e stanno meglio.