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La debolezza del numero legale nelle piccole amministrazioni

Casorezzo –  Ha fatto molto scalpore il fatto che nel penultimo consiglio comunale che ha avuto luogo a Casorezzo i 30 novembre sia mancato il numero legale, con l’uscita dei consiglieri di minoranza,  e in questo modo la seduta non abbia potuto continuare. Ma ci sono anche altri problemi che sono saltati all’occhio. Questioni politiche? Problemi in maggioranza? No, probabilmente no. Sembrerebbe che la colpa sia data quasi tutta al segretario comunale.

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Facciamo un piccola analisi a freddo

La matematica è alla base della democrazia. Non è un concetto espresso spesso, ultimamente, specie da quando abbiamo governi che preferiscono fuggire davanti al confronto democratico e alle elezioni. Nei nostri piccoli Comuni, però, il concetto che la matematica sia necessaria per determinare le maggioranze sembra sfuggire persino ai tecnici. Eppure la questione è semplice.

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Non si può fare il consiglio comunale se in aula non c’è la metà + 1 dei membri del consiglio. Se sono meno, si dice che non c’è il numero legale. Se manca il numero legale ad un consiglio i rischi sono molti, anche se le prefetture non sono più così precise sulle date da rispettare, si accontentano di “intendimenti” e trovano sempre il modo di dare una seconda possibilità.

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A Casorezzo i consiglieri aventi diritto sono 12 più il sindaco. 4 di minoranza e 7 di maggioranza. Il numero legale è 7, ma si conta anche il sindaco. Questo significa che prima di preparare i consigli comunali importanti, quelli con le scadenze  precise, bisogna controllare a fondo la disponibilità dei consiglieri comunali e i loro impegni. Bastano due assenze nella maggioranza, perchè la minoranza possa far saltare il consiglio comunale. E’ il gioco della democrazia e della matematica. Capita che, nei piccoli paesi, di questo controllo si faccia carico il segretario comunale, anche se non gli compete, perchè riveste il ruolo di consulente legale del sindaco, della giunta e anche del Consiglio comunale.

L’assessore Marta Bertani era al concerto di Jovanotti

numero legale,casorezzo. La debolezza del numero legale nelle piccole amministrazioni - 07/12/2015

Ha fatto però scalpore l’assenza il 30 novembre di Marta Bertani, assessore e consigliere da più di un mandato. Ora fa parte della lista civica, ma nell’amministrazione precedente, quella di Roberto Gornati, era componete del PD (capogruppo). L’ esperienza in consiglio comunale non deve interessarle molto,  se ha deciso di prendere il biglietto per il concerto di Jovannotti per il 30 novembre, da sempre ultimo giorno per approvare le ultime variazioni di bilancio. Ad un bravo assessore le date importanti non sfuggono.

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Il sindaco, Pierluca Oldani, ha difeso il suo assessore dalle critiche che le sono piovute addosso dai giornali e su Facebook e che non riguardano i suoi gusti musicali. “L’assessore Bertani aveva acquistato il biglietto mesi fa, quando nessuno poteva immaginare una sovrapposizione di date.  Ma va anche ricordato che il suo impegno va ben oltre quello che, di norma, si richiede ad un assessore. Lo dimostrano tutte le iniziative che ha portato a termine e quelle che sta portando avanti.”

E’ un difesa un po’ debole dato che, se Marta Bertani aveva acquistato il biglietto da mesi, ha avuto mesi per avvisare del suo impegno.  Poi, se pur sapendo che l’assessore non sarebbe stato sicuramente presente, il consiglio comunale è stato convocato proprio per quella data, qualche domandina bisognerà pur farla.

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Un’altra domanda sulle intenzioni del segretario comunale è arrivata da Giuliana Cislaghi, che era tra il pubblico durante il consiglio comunale, e che ha scritto “La mia opinione è che l’Amministrazione non abbia fatto una gran bella figura e non tanto perché Marta Bertani sia andata al concerto di Jovanotti, ma perché non ha controllato i tempi di invio della documentazione alle minoranze.”

Si vede che anche a Giuliana Cislaghi piace Jovanotti e capisce la Bertani.
Al di là delle battute, però, se un segretario comunale ha così poco rispetto del ruolo dei consiglieri da permettersi di non seguire le procedure di legge e cercare di far finir prima il consiglio comunale di Casorezzo per andare a quello di Buscate, al sindaco Pierluca Oldani si pone un bel problema. Potrà davvero fidarsi del “consulente legale” che lo mette così tanto in difficoltà?

La mancanza del numero legale al consiglio di Casorezzo fa riflettere anche su un altro punto della gestione , in generale, della democrazia. Un’amministrazione che deve contare sulla presenza in aula delle opposizioni per amministrare, è un’amministrazione debole.

E’ vero che Casorezzo ci ha abituato a consigli comunali da cardiopalma, come quello in cui, nel 2008, il sindaco Roberto Gornati, annusando che una parte della sua maggioranza avrebbe votato contro il bilancio di previsione e lo avrebbe mandato a casa in anticipo, si era accordato con le minoranze e, distribuendo assessorati e promettendo la realizzazione del progetto della “famosa circonvallazione a raso”, era riuscito a concludere il mandato, ma governare sperando che le minoranze restino in aula mentre assessori e consiglieri di maggioranza vanno ai concerti è un po’ avventuroso.

Il sindacato dei segretari comunali ha chiesto una replica, che volentieri abbiamo pubblicato al link consigli comunali: la replica del sindacato dei segretari comunali.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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