Nasa. Marte, la prossima fermata dell’Italia
Spazio – La curiosità degli astrofisici gira intorno a Marte considerata ormai universalmente la prossima fermata del viaggio che porta l’uomo nello spazio, alla ricerca di nuovi mondi da colonizzare e da cui lanciarsi verso l’universo, nel suo immenso bisogno di conoscenza.
Niente scorciatoie. Nessuno è venuto prima di noi e in questo siamo stati molto sfortunati. A meno che all’improvviso le lancette dell’orologio del destino non cambino corso, non avremo uno stargate o una nave spaziale abbandonata da secoli da un popolo sconosciuto che ci faciliterà l’esplorazione dello spazio. Dovremo fare tutto da soli, passo dopo passo, con tanta fatica. E’ il duro compito di essere i primi. Prima di cominciare a perderci nello spazio, come i nostri antenati fecero nelle isole dell’oceano Atlantico o quando decisero di oltrepassare le colonne d’Ercole, passeranno ancora secoli. Intanto però si osserva Marte, il prossimo passo dell’uomo nello spazio.
L’ Italia va su Marte
E di ieri l’intervista che Dana Newman, il vice amministratore della Nasa, ha rilasciato a Rainews dopo aver incontrato a Roma, i vertici dell’Agenzia Spaziale Italiana e il ministro per l’istruzione Stefania Giannini. La promessa è che entro il 2030 l’uomo sarà su Marte, sul pianeta rosso, in carne e ossa, e che fra loro ci sarà anche qualcosa di italiano.
Per il momento le collaborazioni fra aziende italiane e Nasa sono di tipo tecnologico. Dana Newman ( ma che bel nome! Significa Diana Uomo Nuovo: un riferimento al passato e uno al futuro) ha parlato della collaborazione per la Stazione Spaziale Internazionale, su cui ha vissuto per tanti mesi Samantha Cristofanetti, e da cui ci mandava tanti tweett mattutini, (segno che nello spazio c’è campo per le connessioni adsl che quaggiù continuano a saltare). Inoltre, ha citato la competenza delle aziende italiane in merito ai radar e ad altra strumentistica e l’apporto tecnologico alla missione Cassini, su Saturno e sulla sua luna Encelado.
Cerere e Plutone
E poi ancora le scoperte su Cerere e Plutone e quello che si farà il prossimo anno con Giove e la missione Juno, sono esempi di collaborazione con le aziende italiane del settore. Ma le più grandi aspettative sono quelle che riguardano Marte. Il viaggio può dirsi già incominciato: si è stabilita la data della partenza: il 2030. Prima però bisognerà risolvere molte sfide tecniche. I sistemi di propulsione, come risolvere i problemi di supporto vitale per lunghi periodi di permanenza nello spazio e anche i problemi fisici dell’uomo. Poi andranno progettate tute spaziale leggere e che permettano più mobilità. Poi ci saranno test, probabilmente sulla Luna, nel 2020.
Cristoforo Colombo ha avuto molta fortuna nella sua arte di navigatore e scopritore di nuovi mondi; alla Nasa cercheranno di lasciare meno spazio al caso e più spazio alla precisione tecnica. Sono tre gli astronauti italiani che al momento si sono recati nello spazio. Oltre a Samantha Cristofanetti e Luca Palermitano, c’è Paolo Nespoli che tornerà sulla base spaziale nel 2017. Nespoli è alla sua seconda missione nello spazio. Ma sarà uno di loro che andrà su Marte? Chissà.
Per ora la Nasa ci entusiasma con una rubrica particolare sul suo sito internet, tutta dedicata alle curiosità sul pianeta rosso e alle fotografie, ormai chiarissime, che arrivano da lassù. E’ un po’ come vedere le fotografie di una bella spiaggia brasiliana, solo meno frequentata. Vien voglia di prendere quell’astronave e scendere alla prima fermata. Così giusto per vedere da vicino come’è fatta Marte.
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Buongiorno. MI sento onorata del suo intervento. Ho letto alcuni suoi libri sull’interpretazione delle quartine di Nostradamus e mi hanno colpito molto.
TUTTO QUANTO RIGUARDA MARTE MI AFFASCINA….se dal lontano 1976 ho pubblicato sulla Stampa Sera suggestioni che ho condiviso con Carlo Sagan allora e continuo a offrire anticipazioni che ricavo da testi del Rinascimento, dato che Nostradamus e Sigismondo Fanti astronomi antelitteram – di cui sono il più noto traduttore e per quanto ho scritto in merito, e pochi hanno la certosina pazienza di andare a scoprirli, ed è così che l’Italia è in testa anche sulla scoperta dell’Acqua su Marte ., come da quartina che anche Giacobbo(Voyager) conosce benissimo. Grazie per l’ATTENZIONE.