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Blitz dell’uomo Ragno ad Ossona

Ossona –  Sulla torre dell’acquedotto che si trova in piazza a Ossona ieri è comparso un lenzuolo. E’ stato appeso al pericolosissimo balconcino del primo piano. Non si sa chi lo ha appeso. La porta della Torre è sempre chiusa a chiave e le chiavi le hanno gli impiegati comunali e l’amministrazione. Non c’è neppure la certezza che la ringhiera del balconcino della torre sia sicura e assicurata. Quindi si può solo supporre che l’improvvido deturpatore di monumenti, per effettuare la sua bravata, si sia arrampicato dall’esterno, senza permesso, come l’Uomo Ragno e correndo il rischio di ammazzarsi.

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Ieri pomeriggio mi hanno avvisato che qualcosa era accaduto in piazza Litta e che un tizio magro e con delle lunghe ragnatele al posto dei capelli, che hanno soprannominato Uomo Ragno, accompagnato da un pensionato riccioluto e appesantito dall’età, si erano probabilmente arrampicati sulla torre dell’ acquedotto per appendervi un lenzuolo, con cui chiedevano delle dimissioni  e su cui avevano scritto un hashtag di riferimento, su twitter, all’estrema sinistra.

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Naturalmente, sono corsa subito in piazza Litta per vedere con i miei occhi la scena e aspettandomi, non lo nego, di trovare una tragedia, con i corpi dei due scalatori, scavezzacollo e incoscienti, riversi in una pozza di sangue, precipitati e spiaccicati come dei polli alla diavola, ai piedi della torre. Magari proprio lì dove gli incivili clandestini che frequentano Ossona vanno a fare la pipì.
La foto del lenzuolo esposto sulla torre lo vedete nel collage è qui sopra.

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Fortunatamente per loro, i due pazzi non sono caduti dalla torre, ma chi si comporta in questo modo ha bisogno di una perizia psichiatrica e si spera che il sindaco Venegoni, nel caso in cui si scopra la loro identità, ne ordini l’immediato TSO (trattamento sanitario obbligatorio).
Il lenzuolo appeso sul pericolante balconcino, da cui nel 1936, dicono, si affacciò il duce, riporta un messaggio dal significato piuttosto confuso. Chiederà le dimissioni del sindaco di Ossona o quelle del presidente della regione Lombardia? E l’hashtag “Lombardia pulita” si riferirà alla gestione dei rifiuti passata in capo al governo Renzi, oppure è un vago riferimento a quanto successo in questi giorni a Mario Mantovani e a Massimo Garavaglia?

La domanda che ho posto ai miei concittadini che si trovavano in piazza è se, per caso, i due “compagni di lenzuolo” avessero aperto la porta della torre e vi fossero saliti utilizzando le normali scale. Mi hanno guardato perplessi e senza saper bene cosa rispondere. Infatti, è noto a tutti che la torre dell’acquedotto è un monumento storico e che per utilizzarla e averne le chiavi bisogna chiedere il permesso all’amministrazione comunale, con una domanda scritta e protocollata indirizzata al sindaco e agli assessori di riferimento, sotto le cui giurisdizioni cade la gestione e l’utilizzo del patrimonio monumentale pubblico.

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Non è che per caso l’uomo ragno aveva le chiavi della torre?

Se l’Uomo Ragno e il suo complice avevano le chiavi della torre, ma sono entrati senza permesso, si sono resi colpevoli di reati che vanno dal furto alla violazione di domicilio, dall’occupazione abusiva di suolo pubblico fino al vandalismo, da tutta una serie di reati contro il patrimonio pubblico e all’occupazione abusiva di strutture pubbliche. Dall’altra parte, se hanno chiesto il permesso di appendere alla torre quel lenzuolo, e gli è stato concesso, sono il sindaco Venegoni e l’amministrazione comunale che dovranno chiarire da che parte stanno realmente.

E, in questo secondo caso, avrebbero compiuto un disastro politico, in quanto l’amministrazione comunale di Ossona è riconosciuta politicamente come espressione del centro destra, anche se sotto forma di lista civica, e il territorio di riferimento è quello che è sotto la lente di ingrandimenti dei giornali per fatti che hanno avuto una rilevanza nazionale.
Insomma, alla fine sarebbe molto meglio che quel lenzuolo fosse stato appeso dall’Uomo Ragno che si è arrampicato sulla torre per chiedere le dimissioni del sindaco, a causa delle tasse per la spazzatura troppo alte, perchè, altrimenti le spiegazioni che l’amministrazione comunale dovrebbe dare ai suoi riferimenti politici sarebbero lunghe e imbarazzanti.

Domenica 18 ottobre, la piazza sarà occupata dai festeggiamenti per gli 80 anni dall’inaugurazione della Torre dell’acquedotto, e saranno anche inaugurati, con una cerimonia pubblica, due defibrillatori che saranno installati davanti al Comune e davanti alle scuole. La gente potrà salire sulla torre ( a suo rischio e pericolo). Se il lenzuolo sarà ancora lì, mentre il sindaco taglia i nastri inaugurali, non potrà neppure dire di essere all’oscuro di quanto successo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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