Casapound a Castano Primo. Pignatiello merita il tapiro d’oro
Castano Primo – I militanti di CasaPound, gruppo politico di destra, hanno organizzato una festa raduno nazionale a Castano Primo (Mi), nella tensostruttura di via Mantegna che settimana scorsa ha ospitato la festa della lega Nord. Il sindaco Pignatiello prima firma il permesso, come fa per moltissime altre autorizzazioni di feste, anche politiche. Poi, qualcuno si accorge che si tratta di CasaPound e succede l’inferno: il sindaco Pignatiello ritira il permesso, la questura o la prefettura anche, e i volontari di CasaPound fanno ugualmente la festa. L’Anpi si agita, e alla loro età fa male, nascono interrogazioni da tutte le parti. Oddio i fascisti. Ne parlano tutte le televisioni. A Castano Primo è scoppiata la terza guerra mondiale? No, è solo un grave caso di miope antidemocratica discriminazione e di razzismo politico senza senso che ha portato il sindaco Pignatiello a fare una figuraccia, portandosi dietro anche il comitato di sicurezza.
Se non fosse drammaticamente vero sembrerebbe uno scherzo, una cosa da barzelletta. In un momento in cui nessuno, tranne Matteo Salvini, riesce a tirare fuori le persone da casa per parlar loro di politica, in cui l’astensionismo è il partito dominante, con un Comune di 11mila abitanti in cui, tra rapine in pieno centro e problemi di sicurezza c’è da mettersi le mani nei capelli, il comitato di sicurezza si riunisce con il sindaco Pignatiello di Castano Primo per tentare di impedire la festa di Casapound, definita, a quanto pare, “raduno neofascista” da dei deputati di Sel. “Non sapevano che fosse un raduno politico” avrebbe dichiarato al Giorno il sindaco di Castano Primo. Il programma delle feste nella tensostruttura ha un calendario annuale piuttosto nutrito, la domanda era stata fatta un mese fa.
C’è quasi da non crederci. Nell’altomilanese alcune volte sono organizzati dei rave che raccolgono anche 5mila giovani, fra i quali gira di tutto, dai superalcolici serviti ai minorenni alle pasticche di ogni tipo e colore, e nessuno sembra nemmeno accorgersene. Non parliamo, poi, di quello che è successo a Milano con la manifestazione del primo maggio. Invece, un gruppo che si occupa di politica è discriminato al punto da dover fare una festa occupando la tensostruttura per la quale aveva fatto regolare domanda di utilizzo, che era stata accettata, nella quale gireranno boccali di birra, si ascolteranno dj, un po’ di musica classica e si godrà anche uno spettacolo di burlesque, e si terranno dibattiti con politici di altre forze politiche. Alla festa, infatti, sono stati invitati, sin dall’inizio, politici di tutti gli schieramenti, anche di sinistra. Hanno dato la loro adesione al confronto sia dei politici della Lega Nord sia dei politici di forza italia.
Questa sera la festa è iniziata con un convegno dibattito intitolato “Italia, Europa, quale sovranità?”, al quale hanno partecipato, oltre a Gianluca Iannone (presidente nazionale di Casapound) Simone Di Stefano (vicepresidente di Cpi) e Raffaele Volpi (senatore della Lega nord e responsabile del Movimento Noi per Salvini). In un primo momento pareva che la questura, o la prefettura, volessero mandare sul luogo 500 uomini in tenuta antisommossa per ottenere lo sgombero dell’area, in realtà al momento sono presenti 50 fra carabinieri e altre forze dell’ordine e pare che la loro preoccupazione maggiore sia quella di far numero per scoraggiare dei possibili attacchi da parte dei gruppi di sinistra, composti dai simpatici e arzilli soci dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che contano mediamente tra le 80 e le 100 primavere, o magari degli amici del Gibo ossonese, che avrebbero potuto colpire duramente con i loro famosi sproloqui verbali, ma che non osano mai avvicinarsi a nessuno che abbia un numero di presenze simile al loro: odiano l’uno contro uno, si sa.
La festa di Casapound continuerà anche nei prossimi giorni, autorizzata (sembra che alla fine, vista la decisione di casapound ad andare avanti, il prefetto abbia dato il permesso). Trovare il programma non è facile , ma in questo caso particolare cercheremo di tenervi aggiornati perchè, con la loro miope antidemocraticità, il sindaco Pignatiello e tutta la serie di sigle di comitati civici e di sindaci di sinistra altrettanto “cecati” hanno reso la festa nazionale di Casapound un evento particolarmente interessante dal punto di vista politico e giornalistico: se non avessero piantato questo caos, difficilmente qualcuno si sarebbe accorto che c’era.
Infine segnaliamo che questa sera l’amministrazione di Magenta, riunita nel consiglio comunale, si è presa un sonoro vaffanculo da parte di Sabrina Spirolazzi, quando il sindaco Invernizzi, un altro che avrebbe bisogno di un paio di occhiali dalle spesse lenti politiche, ha iniziato un punto all’ordine del giorno delicato dando solidarietà al sindaco di Castano Primo. Solidarietà per cosa? Per essersi reso ridicolo? Per essere stato minacciato dai partigiani centenari? Per aver dato, inconsapevolmente, ad un avversario politico il permesso di fare una festa e poi averglielo ritirato quando se ne è accorto? Per essersi preso, anche lui, un vaffanculo, da CasaPound? Magari ne prossimi giorni avremo la risposta a questi dubbi amletici.
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