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Il sindaco Venegoni boccia la mozione su sicurezza e controllo di vicinato

Tra i punti che sono stati portati all’ordine del giorno del consiglio comunale di Ossona il 10 giugno c’erano una serie di interpellanze e una mozione sulla sicurezza che, benchè attualissime, erano state presentate a marzo 2015 dal gruppo di Siamo Ossona. Si tratta delle interpellanze e della mozione relative al gruppo di zingari che si è installato in via Baracca e al riconoscimento dei gruppi di controllo di vicinato, ampiamente osteggiati dalla maggioranza consigliare ma comunque effettuati dai cittadini con il comitato Ossona Sicura. La mozione, che avrebbe risolto il grave problema di sicurezza dei residenti in via Baracca, è stata bocciata.

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Il sindaco Venegoni boccia la mozione sulla sicurezzaDella mozione avevamo già parlato nell’articolo a questo link: il post era stato costruito appositamente per dare una mano alla maggioranza, così come la mozione, anche se conteneva una parte leggermente provocatoria, come per prassi si fa con le mozioni presentate dalla minoranza. In ciò che è stato chiesto di approvare c’erano, infatti, tutti gli elementi di legge cui ci si può appellare per risolvere il problema. Sono passati quasi quattro mesi, durissimi, durante i quali si sono creati i gruppi di cittadini del controllo di vicinato e ieri sera si è arrivati in consiglio comunale e, nella mezz’ora in cui si è parlato del gravissimo problema della sicurezza a Ossona, dei continui furti e delle aggressioni, abbiamo sentito , da parte di Incontro, idee e frasi che veleggiavano fra il grottesco e il ridicolo.

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Sergio Garavaglia, invece, con il suo gruppo Siamo Ossona, ha difeso la mozione e l’hanno approvata. Devo dire che ho apprezzato davvero molto il modo in cui Sergio Garavaglia si è battuto, con la calma e la ragionevolezza di chi sa di aver ragione. Garavaglia ha fatto rilevare come fosse necessario e auspicabile sostenere i gruppi di controllo di vicinato e il comitato Ossona Sicura per aiutare i cittadini a formarsi, a sapere come fare, e che era sicuramente più saggio fare in modo che un’organizzazione come quella nata in paese fosse coordinata dall’amministrazione comunale. Un ragionamento talmente lineare e di buon senso che ha lasciato senza risposte il sindaco, che si è letteralmente arrampicato sugli specchi.

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Tra le stramberie pronunciate dal sindaco di Ossona, si può annoverare l’accusa, nei confronti di Walter Valsecchi, dell’associazione “Controllo del vicinato” di avere mire economiche per aver chiesto un fondo da 300 euro per comperare i cartelli gialli da mettere come deterrente nelle zone sottoposte al progetto di sicurezza (costo del cartello 25euro  e per Ossona bastano 12 cartelli). E pensare che l’associazione Controllo del Vicinato ha preferito dar retta all’amministrazione comunale invece che ai cittadini di Ossona, facendoli poi decidere per appoggiarsi ad un’altra associazione, Arluno Sicura.  Il sindaco ha poi continuato dicendo  che la mozione era una “strumentalizzazione economica” perchè si chiedeva di mettere a disposizione del comparto sicurezza 6mila euro, prendendoli dal capitolo destinato agli stipendi degli amministratori perchè è l’unico capitolo di spesa del comune che non ha delle cifre vincolate per spese obbligatorie. Da notare c’è che nel capitolo di bilancio della sicurezza attualmente ci sono sono i Photored di viale Europa che colpiscono i ladri e gli aggressori solo se passano con il rosso. Altra frase del sindaco, di un assoluto cattivo gusto, è stata detta con un livore talmente forte che ha fatto venire dei dubbi sulla tenuta dell’amministrazione comunale. Secondo il sindaco, se i componenti del comitato Ossona sicura sono  dei volontari non hanno bisogno di un fondo di 6mila euro perchè lavorano gratis. Insomma, invece di avere a cuore la sicurezza dei cittadini e di predisporre un fondo pluriennale per mettere le telecamere wifi in tutto il paese,  i componenti dell’amministrazione comunale si sono attaccati come delle ventose agli stipendi. Hanno offerto uno spettacolo che ha superato l’ostentazione di Paperon de’ Paperoni quando lo disegnano mentre fa il bagno nelle monete d’oro del suo deposito. Solo che, perlomeno, il denaro di Paperone è suo, mentre quello di cui si sono mostrati così avidi i nostri amici consiglieri di maggioranza è il nostro. Ne si chiedeva solo un po’ per proteggerci dai ladri. Non riporto le frasi ancora più assurde pronunciate dal vicesindaco Giovanni Oldani e da Gilberto Rossi che ha detto cose che meritano, da sole, un articolo (che ci sarà).

L’episodio più ridicolo e imbarazzante, però, è stato quello, con cui il sindaco ha dato la parola al consigliere Luca Cacciatori, chiedendogli di illustrare il suo progetto sulla sicurezza e questo ha tirato fuori il rischio idrogeologico e la piattaforma tecnologica della protezione civile che serve per comunicare i dati meteorologici e l’intensità dei terremoti. Se mi è concesso un momento di forte sarcasmo, piuttosto amaro, direi che la proposta dell’amministrazione comunale potrebbe essere che ogni volta che vediamo un ladro potremo utilizzare la macchina per far venire i terremoti, così la protezione civile lo rileva e ci manda i tecnici rilevatori. Potremmo anche farne un codice: per uno scippo semplice, terremoto profondità 8 km, intensità 3.4. Per una rapina in villa invece, facciamo il massimo: profondità 3km e un bel 9 della scala richter. Distruggeremmo Ossona, è vero, ma oh… il rapinatore dovrà pur restare sotto le macerie , no?

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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