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Michael salvato con l’ecmo. Miracolo al San Raffaele

E’ passato un mese da quando lo avevano ripescato in condizioni disperate da sotto il ponte sul Naviglio a Castelletto di Cuggiono, dove era rimasto incastrato dopo un tuffo troppo pericoloso, intorno alle 17 dello scorso 24 aprile. Deve la vita all’Ecmo, un macchinario in dotazione all’ospedale San Raffaele

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Michael, 15 anni, si era tuffato insieme ad altri 4 amici per fare una bravata. 40 minuti sott’acqua, poi l’intervento dei vigili del fuoco di Inveruno e dei soccorritori della Croce Bianca di Magenta e dell’ equipaggio dell’elisoccorso. I soccorritori gli hanno praticato il massaggio cardiaco. All’ospedale è arrivato vivo, ma in condizioni disperate. Ed è proprio all’ospedale San Raffaele che è avvenuto il miracolo. Si è tentato il tutto per tutto e lo si è attaccato all’ecmo, una macchina per la circolazione sanguigna extracorporea.

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cambiamenti. Social journalism

Una decina di giorni fa, Michael ha ripreso conoscenza e può oggi essere considerato fuori pericolo. Purtroppo, a causa di un problema nella perfusione sanguigna, i medici hanno dovuto amputargli una gamba sotto il ginocchio. Una perdita minima considerato che la sua sopravvivenza sa di miracolo scientifico. Quando è arrivato in ospedale Michael aveva una temperatura corporea di 29 gradi e il suo cuore rimasto fermo per parecchio tempo. I medici hanno voluto tentare comunque e hanno avuto fortuna.

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Appena sveglio, il ragazzo ha chiesto della finale di Champion League. Probabilmente proprio l’acqua gelida, a 15 gradi che avrebbe potuto ucciderlo, ha abbassato le esigenze delle sue funzioni vitali con l’ipertermia ed è stata quella che ha permesso ai medici di salvarlo, utilizzando poi la macchina per l’ecmo, e che lo farà probabilmente uscire da questa brutta avventura con pochi danni. Immensa la felicità dei suoi cari, ma anche quella del dottor  Alberto Zangrillo insieme alla sua equipe del reparto di rianimazione cardio-toracico-vascolare, che hanno salvato una vita, ma anche aumentato esperienze che porteranno a salvare altre vite.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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