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Discarica Amianto: Solter si ritira alla camera di consiglio

Questa mattina, alla prima riunione della camera di consiglio del Tar di Milano avvenuta, come da prassi, 20 giorni dopo la presentazione del ricorso al Tar di Milano, la ditta Solter ha preferito rinunciare alla misura cautelare ed evitare la discussione della causa. La notizia è apparsa, a fine udienza, sul profilo Facebook del sindaco di Casorezzo, Pierluca Oldani. La vicenda è ancora quella della discarica amianto che avrebbe dovuto nascere tra Casorezzo e Busto Garolfo e che è stata rigettata dalla regione Lombardia.

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Su cronaca Ossona abbiamo seguito la vicenda in tutte le sue fasi, alcune volte prendendo decisamente posizione nella difesa della salute dei cittadini e anticipando le risposte da dare. Insomma, abbiamo cercato di fare la nostra parte nel difendere la salute pubblica e i cittadini usando bene i mezzi di comunicazione. Un di queste risposte riguardava per l’appunto il ricorso al Tar presentato dalla Solter contro il rigetto di Regione Lombardia. Il presupposto della richiesta di misure cautelative in un ricorso al  al Tar contro un atto amministrativo è quello dell’esistenza di un pregiudizio grave e irreparabile a carico del ricorrente e noi di cronacaossona avevamo fatto rilevare che la ditta Solter non poteva certamente lamentarsi del trattamento ricevuto.

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Le misure cautelari sono quei provvedimenti che, a seconda delle circostanze della vicenda, appaiono più idonee ad assicurare che gli effetti della sentenza del ricorso possano avvenire. Ad esempio, nel caso in cui un’azienda si vede sospendere l’attività e fa ricorso, il giudice può emettere come misura cautelare il permesso di continuare l’attività fino all’emanazione della sentenza definitiva, in modo che una sentenza favorevole non arrivi a “babbo morto”, per usare una sintesi. Il giudice può rifiutare o concedere misure cautelari, utilizzando il principio del fumus boni juris, cioè ciò che ad un sommario esame del ricorso lasciano intravedere una previsione sull’esito.

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Nel nostro caso Solter avrebbe potuto chiedere di iniziare i lavori per lo stoccaggio dell’amianto. La rinuncia alla misura cautelativa da parte dell’azienda Solter significa che anche i suoi avvocati non prevedono una soluzione favorevole. Il proprietario della Solter, qualche giorno fa, aveva dichiarato al Giorno che i tecnici regionali non avevano letto attentamente le nuove osservazioni e che mancava l’ultimo cartiglio e aveva detto che non serviva ricorrere al tar e che bastava leggere solo le ultime osservazioni presentate.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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