Ossona tappa per gli uccelli migratori
Quando si parla di migranti, si pensa sempre al disastro combinato con mare nostrum che ci ha riempito di clandestini che non migrano più da nessuna parte. Non sono in molti a sapere, però, che nel territorio di Ossona c’è un punto utilizzato da sempre ( si parla di molte centinaia di anni) dagli uccelli migratori per riposare mentre compiono il loro lungo viaggio da nord a sud e viceversa. Questo punto particolare si trovava nella zona dove sono stati costruiti i capannoni Bertola e arrivava fino al confine del paese, lungo la strada provinciale per Turbigo.
Il corridoio ecologico
I campi dove atterrano gli uccelli sono stati censiti come corridoio ecologico protetto dall’Europa e avrebbe dovuto godere (ohimè) del massimo grado di protezione ambientale. Qualcosa, con le ultime costruzioni dei capannoni Bertola, non ha funzionato e ora il corridoio ecologico degli uccelli migratori è notevolmente diminuito. Pensate, a Ossona si poteva capire che era tornata la primavera proprio perché alcuni prati si riempivano inverosimilmente di ogni tipo di uccello che poi, dopo un periodo di riposo, riprendeva il volo verso nord.
Lo stesso succede in autunno, quando gli uccelli del nord Europa volano verso sud, quando l’inverno è alle porte. Ossona avrebbe potuto essere, se protetta, un paradiso.
L’ecosistema e gli uccelli migratori
Purtroppo l’esistenza dei capannoni Bertola ha scombinato l’ecosistema europeo, ma la natura sta riprendendosi i suoi spazi e così, in questi giorni, non è raro assistere ad incredibili spettacoli nel campo ancora libero dal cemento. Sabato mattina, sul presto, ho potuto filmare, purtroppo solo con il cellulare, questo magnifico stormo di gabbiani migratori.
E’ difficile oggi, assistere ai fenomeni naturali senza esserne sorpresi: ci sembrano dei miracoli. Un tempo, invece, si assisteva a questi eventi come se fossero il naturale segno del passaggio delle stagioni.