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Il governo Renzi, zitto zitto… e Jonny Crosio, Lega Nord, chiede spiegazioni

Internet – “Leggiamo dalla stampa dell’ormai prossimo ingresso di Telecom Italia in Metroweb.  È incredibile che si permetta la monopolizzazione della rete in fibra proprio mentre si sta cercando faticosamente di uscire dal monopolio infrastrutturale della rete fissa in rame”. Cosi scrive il senatore della Lega Nord, Jonny Crosio, capogruppo in Commissione Telecomunicazioni al Senato.

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“È assurdo che nessuno sia stato informato: Governo e Antitrust  non ne sanno nulla? Possibile che Cassa depositi e Prestiti consenta di utilizzare i soldi dei risparmi postali dei cittadini per fare operazioni di chiusura del mercato delle telecomunicazioni ? Chiediamo – prosegue Crosio – che il Ministro Padoan smentisca urgentemente o intervenga per evitare questa assurdità. La Lega esige chiarezza ed informazioni su questa operazione nell’interesse dei cittadini e della libera concorrenza”, conclude il senatore leghista.

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L’amministratore Metroweb smentisce l’accordo ma…

Questo è il comunicato stampa con le dichiarazioni di Jonny Crosio, senatore della Lega Nord, su una vicenda che ha dell’incredibile, e che solo in Italia poteva capitare. Questa mattina un articolo del Sole 24 ore ha annunciato che le trattative per la ricerca dei partner finanziario della società Metroweb, che si dovrà occupare dello sviluppo della Banda larga (le reti di comunicazione dati in fibra ottica), sono concluse e che la scelta è caduta sulla Telecom.

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Questa notizia ha fatto fare un salto sulla sedia il capogruppo Lega Nord nella Commissione Telecomunicazione del Senato, Jonny Crosio, perchè nessuno ha informato la commissione della scelta, che pone un pregiudizio sulla libertà del mercato delle telecomunicazione.

Libertà che è la base per permettere di calmierare i prezzi di mercato. Telecom è infatti, dopo gli accordi con Fastweb, quasi un monopolista e entrerebbe in un’area di sviluppo (la banda larga in fibra ottica) che sarebbe direttamente concorrenziale alla comunicazione con cavi di rame. Insomma, per dare una spiegazione molto terra terra,  è un po’ come se nel momento in cui inventarono il motore a scoppio, il più grosso produttore di biciclette avesse comperato le azioni di tutte le aziende che avrebbero potuto produrlo.

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La situazione è delicata e va tenuta sotto stretto controllo.  Nella tarda mattinata, dopo la dichiarazione di Crosio, è arrivata una smentita della notizia, ma non dal governo italiano nè dal ministro Padoan. E’ infatti l’amministratore delegato della Metroweb. Alberto Trondoli, che, come si legge sulle pagine di Milanofinanza, smentisce l’accordo.”A me non risulta che si sia arrivati a una trattativa finale né che ci sia un’esclusiva con Telecom, i giochi sono aperti”, scrive Trondoli nel suo comunicato.

Affari e e finanza a parte, nei cui meandri noi poveri mortali non possiamo entrare, questa operazione potrà determinare un effetto piuttosto forte sulle nostre finanze e sulla nostra libertà. Infatti  da queste scelte deriveranno la possibilità di avere a disposizione una capillare rete a fibra ottica, delle connessioni internet accessibili a tutti, a costi accettabili per tutti e una velocità di scambio dati che sia alla stessa altezza, come qualità e velocità, di quella degli altri paesi europei e, quindi la possibilità di offrire dei servizi competitivi, in qualità e costi, a livello mondiale.

 Il fatto che finora il governo e il ministro Padoan non abbiano detto nulla al parlamento, come riferisce il senatore Crosio, non può che preoccupare. Che cosa intendono fare?

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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