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Una discarica d’ amianto a Casorezzo. Rischi anche a Ossona

Una discarica di amianto a Casorezzo. Rischi anche a OssonaLa ditta Solter che è subentrata nella gestione delle cave di Casorezzo alla ditta Ecoter, che a sua volta l’aveva acquisita dalla Cave di Casorezzo srl, ha presentato in Regione Lombardia una richiesta per riempire il buco, dovuto allo scavo della ghiaia della Cava che si trova fra Busto Garolfo e Casorezzo, dei rifiuti contenenti amianto. Dopo che, con una dura e decisa lotta, il Comitato Antidiscarica era riuscito a scongiurare che il buco fosse riempito con delle” terre provenienti da siti adiacenti a siti contaminati”, ora  si trova a lottare contro un pericolo ancora maggiore, cioè che il buco sia riempito da “rifiuti contenenti amianto”.

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Il pericolo dell’amianto è tragicamente d’attualità in questi giorni a causa del processo Eternit,  rischia di diventare una realtà concreta anche per noi e interesserà tutti i Comuni del parco del Roccolo, ma anche Ossona, che non fa parte di nessun parco, ma che condivide con Casorezzo la falda acquifera sotterranea. E’ difatti dimostrato che l’amianto non è pericoloso solo per chi lo respira ma anche per chi lo ingerisce, provocando tumori allo stomaco e nelle parti più basse del corpo. la cava di Casorezzo è proprio sopra la falda idrica comune, cosa che rende completamente inadatta la cava di Casorezzo ad ospitare pacchi di rifiuti contenenti amianto, per quanto possano promettere che saranno prese delle misure di sicurezza.  Attualmente la Regione Lombardia non ha ancora preso nessuna posizione e da quello che risulta agli atti c’è solo uno studio della ditta Soler, presentato per chiedere i permessi. Il progetto non è quindi ancora stato attuato e si può ancora intervenire per scongiurare il pericolo che un giorno anche i nostri figli, dopo esseres ammalati di Mesotelioma,  ci chiedano perché non siamo stati più attenti.

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Il comitato anti discarica ha raccolto, durante la fiera di San Salvatore, più di mille firme autenticate, contro la discarica di amianto all’interno della cava di Casorezzo. Ora le firme saranno raccolte anche a Ossona, durante la corsa podistica di OssonaInsieme che si terrà a Ossona domenica 23 novembre con la partenza dalle 8.30 del mattino.

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La spiegazione di cosa succede con l’amianto mi è stata data da un biologo: l’amianto non è velenoso ma la sua piccola struttura molecolare gli permette di scivolare all’interno dei tessuti umani. Molecole troppo piccole per essere espulse dal corpo e troppo grandi per essere degradate dagli anticorpi. Gli anticorpi fra l’altro non sono stimolati dalla presenza dell’amianto perchè si tratta di un materiale completamente inerte. L’organismo umano, in caso di inalazione o ingestione di amianto, costruisce intorno a queste  particelle dell cisti che dovrebbero in parte isolarlo dal resto dei tessuti, difendendo l’organismo. Le cisti sono però costituite da tessuto cicatriziale e quindi se nei polmoni sono troppe si creano gravi problemi di respirazione. Queste cisti non sono poi completamente isolate e piano piano le molecole nel tempo cominciano a rilasciare sostanze tossiche e metalli pesanti che entrano in circolo e interferiscono con la riproduzione cellulare causando le mutazioni genetiche che, a loro volta, fanno nascere il tumore.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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