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La scritta sul muro di Ossona: No rom No party, cioè no islam

Sul muro di cinta dell’ultima villetta di via Rimembranze all’angolo con viale Europa, a Ossona, sono apparse da qualche giorno delle scritte  che faranno nascere molti problemi e domande e che sono fuori luogo oltre ad essere molto irritanti, per tutti. Il primo ad essere fortemente irritato è sicuramente il proprietario del muro, che se lo è visto imbrattare con della vernice nera e delle scritte estremamente imbarazzanti. Chi ha fatto la scritta non ha per nulla tenuto conto che ora, in tempo di piena crisi ecomica, ha esposto un singolo privato ad una spesa imprevista dovuta al danneggiamento provocato e che probabilmente ora il Comune  gli imporrà di toglierle. Insomma chi ha fatto quelle scritte si è comportanto come il peggiore dei writer dell’area metropolitiana.

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Quando si scrive qualcosa su un muro, si sceglie sempre un muro che non sia solo visibile ma che non sia di proprietà privata e che sia dove non deturpa l’ambiente. Una brutta scritta nera su un muro di cinta all’entrata del paese è un pugno nello stomaco e denota poca cura e l’inciviltà di chi l’ha fatta. Ci mancava solo questa! Oltre ai ladri e agli scippatori, anche i writers che fanno finta di essere dei nazi tedeschi. Cosa c’è di coraggioso, di marziale, di integerrimo, di eroico nel lordare la recinzione della casa di un privato cittadino?

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Gli appartenenti ai gruppi di sinistra di Ossona si metteranno a gridare allo scandalo, al pericolo fascista e nazista e strumentalizzeranno a piacimento l’episodio quando si accorgeranno della scritta. Per loro sarà una goduria per poter gridare l loro solito “dalli al nazista”. Un atteggiamento altrettanto stupido quanto la scritta apparsa.

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Parliamo del messaggio lanciato dalla scritta: No rom No islam.

Devo dire che questo slogan mette all’angolo la scuola pubblica e i suoi insegnamenti. Scrivere “No rom no islam” significa dire che “se non ci sono i rom non c’è islam” facendo il verso allo slogan americano “No Martini, no party” che significava “se non c”è il Martini una festa non è una festa”.  Se ci si voleva riferire al grave problema di sicurezza urbana creato dagli zingari, che vivono di furti, di rapine e di accattonaggio, e procurano alla comunità grandi danni cui non rimediano mai, bisognava scrivere “Basta zingari”.

Cosa c’entra, poi, il discorso sulla sicurezza urbana di Ossona, che è  in condizioni disperate, con la religione?

I rom che vengono dalle pianure tra Romania e Ungheria o sono ortodossi o sono cattolici, di islamici ce ne sono ben pochi e sono i sinti. L’islam, o meglio l’Isis,  sono un pericolo perchè è una setta teocratica di tipo politico ed espansionista, che propugna idee e precetti completamente contrari alla libertà della nostra civiltà e utilizza largamente il terrorismo. Il catechista poteva essere più chiaro con questi writers, ma non so a cosa serva scrivere No islam su un muro.
La svastica è un simbolo pagano germanico, non celta. Era usato dalla popolazioni del nord Europa, non da quelle di etnia celta. La croce celtica di tipo irlandese di quelle usate sin dal medioevo dai cristiani irlandesi devoti a san Patrizio.

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Sono state utilizzate perchè erano quelle usate anche durante il secondo Reich della Germania ai tempi del nazionalismo tedesco, quello che voleva riunire attorno alle radici germaniche, pagane e non cristiane, i popoli di una parte del nord Europa? E cosa c’entrano con il pericolo islamico? Il Terzo Reich aveva parecchie alleanze con i califfati islamici. Il Gran Mufti di Gerusalemme era stato ricevuto a Berlino da Hitler per promuovere una campagna di arruolamenti nella Waffen Ss e nella Wermacht dei mussulmani dei Balcani ( bosniaci e albanesi) per combattere contro le forze comuniste di Tito. C’era anche una legione Araba affiliata alla Wermacht stanziata sulla costa atlantica dei mari del nord. Per non parlare poi dei tatari che combattevano con la wermacht e con le SS in Unione sovietica, nelle zone del Caucaso.

L’impressione finale che si ha della scritta è che chi l’ha fatta abbia un’idea mutuata più dal film “I predatori dell’arca perduta”, con Indiana Jones, che dai libri di storia e di politica. Viene il sospetto che invece di essere la denuncia di un problema o l’enunciazione di un desiderio, abbia lo scopo di essere la causa di una presa di posizione.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

2 pensieri riguardo “La scritta sul muro di Ossona: No rom No party, cioè no islam

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