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Lombardia, in 700 trovano il lavoro fisso alla Croce Rossa

Lombardia, in 700 trovano il lavoro fisso alla Croce RossaIn Lombardia ci siamo abituati ad avere il 118, un numero di telefono magico da chiamare quando capita qualcosa di tremendo  non sai cosa fare. Quando la crisi è grande, si chiama la Croce Rossa che per tutti vuol dire digitare quei tre numeri sul telefono: 118.

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Ci sono sempre, rispondono, son calmi e gentili, ti mandano il medico, l’ambulanza, l’elisoccorso. Salvano la vita. Con loro, il massimo della polemica a posteriori è se l’ambulanza è arrivata con la velocità della luce, oppure se ci ha messo un paio di interminabili minuti in più. Però non ci si ferma mai a pensare che cosa succederebbe se non ci fosse la Croce Rossa, le Croci, i soccorritori volontari e il 118.

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Non si sa che quelle persone così importati e fanno un lavoro così delicato, o sono volontari o son impiegati assunti a tempo determinato che coprono i turni di giorno. In Lombardia sono circa 700 lavoratori dipendenti della Croce Rossa che il prossimo 17 settembre saranno stabilizzati, assunti a tempo indeterminato, in base a un accordo fra la Regione Lombardia, che ha delegato Areu, la Croce Rossa e i sindacati. L’accordo permetterà anche di mantenere lo stesso livello salariale.

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Si è giunti a questa soluzione perchè la Croce Rossa, che da tempo soffre di molti mali economici, pur essendo una struttura di altissimo livello e pur gestendo professionalmente in Regione Lombardia anche il servizio del 118, sarà  privatizzata in base al decreto legislativo 178/2012. Fino ad oggi la struttura della Croce Rossa era di tipo paramilitare, pubblico e dipendeva dal Ministero della difesa. Dal  1 gennaio 2014 tutti i Comitati Locali e Provinciali sono già stati trasformati in Associazioni di promozione sociale autonome, mentre il comitato Centrale e quelli regionali resteranno enti pubblici fino al primo gennaio 2o15,

Dato che in Lombardia  i Comitati Locali e Provinciali sono particolarmente impegnati nella rete dei soccorsi era importante sistemare questi 700 lavoratori che ora passeranno ad essere dei dipendenti a tempo indeterminato, con dei contratti Anpas a partire dalla categoria C1, din dal prossimo 1 ottobre e saranno poi alle dirette dipendenze dei vari Comitati Locali o Provinciali della Croce Rossa.

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Mario Mantovani,vicepresidente di Regione Lombardia, ha sottolineato la storicità dell’accordo

“continueremo a garantire ai nostri territori quel presidio di sicurezza ed efficacia che da sempre Croce Rossa rappresenta per i cittadini della nostra Regione. Ringrazio per questo AREU che ha seguito per conto di Regione Lombardia i tavoli di lavoro e tutti i soggetti che hanno collaborato al raggiungimento di questo risultato.”

Anche Maurizio Gussoni, Presidente regionale della Croce Rossa Italiana si è detto molto soddisfatto.

 “Il senso di responsabilità  di AREU, Sindacati e Croce Rossa regionale della Lombardia hanno consentito da una parte il salvataggio di oltre 700 posti di lavoro e dall’ altro il mantenimento del servizio di qualità offerto in Regione Lombardia da Croce Rossa. E’ un esempio virtuoso di come la Pubblica Amministrazione, riesca, quando decide di farlo, a risanare se stessa in tempi brevi e con risultati ottimali”.

Infine anche i rappresentanti dei sindacati delle tre maggiori sigle CGIL CISL UIL hanno sottolineato che

Questo accordo garantisce la continuità organizzativa, lavorativa ed anche economica dei lavoratori che diversamente  avrebbero subito la mancanza di regole.  Il passaggio a tempo indeterminato assume una valenza significativa come risposta ai bisogni sociali e di vita dei molti giovani impegnati in questa importante attività.

Ora la palla passa i 700 lavoratori della Croce Rossa che dovranno singolarmente decidere se rifiutare o attivare le procedure per aderire al contratto.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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