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Ossona, racconti di paura in Piazza Litta

Ossona, racconti di paura in Piazza LittaNell’ ultima settimana pare essere scoppiata l’estate: la gente di Ossona è a casa, tiene le finestre aperte e ha più tempo a disposizione riflettere su ciò che succede. Così i racconti di quello che succede in piazza Litta alla sera non sono più quegli accenni frettolosi che non permettono mai di capire cosa ci sia di serio e cosa invece di lamentela semplice, ma diventano racconti particolareggiati che fanno comprendere come in effetti la situazione di piazza Litta alla sera sia davvero difficile.

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Vi parlo di racconti, perchè non ho una sola prova concreta che quello che sto per raccontare sia vero, e sono certa che chi me lo ha raccontato negherà assolutamente di aver parlato ( ed è comprensibile).

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Scrivo solo perché i fatti che mi hanno raccontato, se sono veri, sono di una gravità indicibile e, se dovesse succedere qualcosa di grave, mi sentirei in colpa a non aver scritto nulla. Ci sono stati gli episodi di bullismo con un bambino minacciato e cui sono stati chiesti 10 euro da dai ragazzini più grandi per rifondere un pallone finito per sbaglio dentro al cortile del Comune. Fortunatamente è intervenuto il padre che si trovava poco lontano, perché nessuno si fida più  a lasciar uscire i più giovani da soli, nemmeno se sono sotto casa.

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Vi è stato il racconto di una rissa, in vicolo Brasca, in cui sarebbero intervenute anche le forze dell’ordine perché un gruppo di extracomunitari ha litigato con un ossonese e sarebbe finita a botte se non fossero intervenuti a portarlo via. In quel caso la questione avrebbe preso, se vera,  anche degli aspetti, pur nella loro gravità, un po’ ridicoli. Difatti, l’ossonese si era messo a inveire contro gli extracomunitari, gridando: “ tornatevene a casa vostra, che venite qui solo a portar merda”. Il razzismo non c’entra: sembra che il punto del contendere fosse la qualità di alcune dosi di droga. Così raccontano, perlomeno, quelli che avrebbero assistito loro malgrado alla scena.

Sono molti mesi che in paese circola la voce che piazza Litta sia diventato un centro di smercio praticamente alla luce del sole e della luna. Un altro episodio che mi è stato raccontato riguarda alcune strane frasi pronunciate ad alta voce, senza troppe precauzioni, dallo stesso gruppo di cittadini non ossonesi e che riguardavano un’automobile. Le frasi potrebbero avere diecimila contesti diversi, ma chi la racconta e ne ha sentito i toni era davvero preoccupato. “ma tu fottitene. Prendila e poi vediamo”…”che cazzo ti immischi…”.

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Poi  ci sono racconti di personaggi che girano tutto il giorno davanti i vari bar, con mercedes e altre auto di grossa cilindrata non proprio adatte a momenti di crisi economica.

Ci sono i racconti di donne seguite sin quasi dentro casa. Altri raccontano di gente strana che sembra fare il palo e controllare la situazione, passando le giornate con la schiena appoggiata ad un cancello. Insomma, se anche solo la metà dei racconti che voci diverse fanno sulla vita in piazza Litta fossero veri, ci sarebbe da essere spaventati a morte. Si può solo sperare che si tratti di racconti di paura creati dalla fantasia popolare che gira a ruota libera perchè è estate, anche se il mio timore è che sia tutto vero.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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