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Altomilanese, Cronaca e ‘ndrangheta: lezioni di vero giornalismo d’inchiesta

IAltomilanese, Cronaca e 'ndrangheta: lezioni di vero giornalismo d'inchiestan questi giorni leggiamo su Altomilanese  libera stampa di chissà quali inchieste sulla ndrangheta e sui legami fra la criminalità organizzata e la politica, e sembra quasi che l’aver letto ciò che c’è scritto, accessibile a tutti, sul sito del Comune di Sedriano  e averne fatto un riassuntino, infarcendolo di sue opinioni personali possa elevare il direttore e i redattori di Altomilanese a “paladini dell’inchiesta giornalistica sulla criminalità organizzata”.

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Non so gli altri, ma a me la cosa non ha mai convinto, mi è sempre sembrata una cosa che faceva ridere i polli, di facciata; parole scritte per far alla svelta e per  non approfondire troppo, per sollevare polverone senza esporsi, ma dato che si trattava di ndrangheta e di mafia, per evitar polemiche e, soprattutto, le solite accuse fondate sul nulla, sono stata (quasi del tutto) zitta.

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Poi due giorni fa Graziano Masperi pubblica su oknotizia.com questo articolo; “Ecco la villa ‘bunker’ del presunto boss della ‘ndrangheta Di Grillo. Incontro con la moglie Mazzeo (VIDEO)” comprensivo di una intervista video alla moglie di Di Grillo.

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Mi è venuto quasi da piangere e sono stata presa da un profondo sentimento di invidia. Invidia per un vero giornalista in grado di dar lezioni di giornalismo a tutti.  L’attacco di profonda invidia mi è venuto perchè io, per quanto ami scrivere e per quanto mi piaccia il giornalismo, un articolo così perfetto dal punto di vista del vero giornalismo di inchiesta non saprò mai farlo.

Non potrò farlo perchè mi scapperebbe il giudizio, inquinerei i fatti e i pensieri degli altri, anteponedovi i miei e perchè avrei avuto paura che il mio pensiero mi si leggesse in faccia durante l’intervista. Ho dovuto accettare, di fronte a questo, che non potrò mai  essere, quindi , una giornalista, ma solo una opinionista e una blogger.

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Mi è venuto quasi da piangere perchè era parecchio tempo che non leggevo un articolo e una intervista che rendesse in modo così preciso il senso di che cosa è la ndrangheta, un senso misurato e vero, e anche rispettoso delle persone, ma che pone la realtà prima delle opinioni.

Si tratta di una intervista che spinge a comprendere, ad analizzare  e anche ad interrogarsi.
Insomma, mi sono sentita come se finalmente avessi le prove che avevo ragione: le inchieste di Altomilanese libera stampa fanno ridere. Il giornalismo d’inchiesta vero è quello di Graziano Masperi. Mi ha ricordato quando Oriana Fallaci si è messa il velo islamico per poter intervistare Khomeini. Potrà essere stato l’uomo più cattivo del mondo a detta di tutti, ma quello che aveva da dire lo ha detto. Oriana gli ha permesso di dirlo e non ha mostrato al mondo la sua interpretazione dei fatti, ma i fatti come erano nella sostanza.

Peccato che questa scoperta  mi ha anche reso consapevole del fatto che ho una umanissima paura a commentare quell’intervista, una paura dovrò superare se voglio rimanere almeno una blogger.

Sarà difficile per me, ma stavolta chiedo ai lettori di Cronaca Ossona di guardare il link e l’intervista e di dare, se se la sentono, una loro opinione, per trovare insieme il momento della ribellione alla paura e alla mentalità mafiosa che potrebbe instaurarsi anche nell’altomilanese, ma anche per dare il giusto merito alle persone e  riconoscere inseme dov’è il vero giornalismo d’inchiesta.

(Fonte: oknotizia.com; foto: wikipedia) 

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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