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Intervista a Barbara Contini. Il campionato paralimpico di tiro con l’Arco

Abbiamo intervistato Barbara Contini, campionessa non vedente di Tiro con l’arco. Nello scorso fine settimana, quello del 27 e 28 maggio, a Firenze presso il campo degli Arcieri Ugo di Toscana, si è svolto il Campionato Italiano Paralimpico di tiro con l’arco, in seno alla FITArco. In campo c’erano paraplegici, tetraplegici, ipovedenti e non vedenti. In più, questa edizione ha avuto in concomitanza lo svolgimento del campionato italiano per disabili con disturbi intellettivi e relazionari, organizzato dalla FISDIR.

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Barbara, com’ è stata questa volta?

“Questo campionato ha visto un cambiamento importante per me. Ho infatti cambiato allenatore/accompagnatore: da poco più di sei mesi mi segue Valerio Colli, che già ha seguito alcuni atleti in carrozzina e che è anch’esso un arciere agonista. La difficoltà è stata trovare un feeling nella dualità atleta-spotter, che è importante. La fiducia e la conoscenza dell’azione di tiro è fondamentale per ottenere un buon risultato. Abbiamo lavorato molto insieme, e il percorso fatto ha portato ottimi risultati.”

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Le caratteristiche della gara di Tiro con l’arco?

“Si tirava, per ciechi e ipovedenti, alla distanza di 30 metri, su bersagli concentrici di 80 centimetri. La gara di classe, si è svolta al meglio delle 72 frecce, ed io ho vinto con un totale di 432 punti, distanziando il secondo di ben 59 punti. Il secondo era Matteo Panariello, a cui ho sottratto il titolo che aveva conquistato lo scorso anno a Lanciano, dove sono arrivata seconda io.”

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Hai qualche critica?

La stortura della nostra categoria è che donne e uomini gareggiano insieme, senza che si tenga conto delle differenze fisiologiche specifiche. È l’unica categoria che subisce questo tipo di accorpamento. Spero che questa situazione possa essere sanata il prima possibile, per dare la possibilità alle arciere cieche e ipovedenti di poter gareggiare come tutte le atlete delle altre discipline sportive, paralimpiche e non.

I tuoi risultati?

Nella gara a scontri diretti, invece, sono arrivata fino alle finali per l’oro, contro il solito Panariello, che mi ha superata. Il bilancio della competizione è stato un oro di classe e il titolo di campionessa italiana nella categoria Visually Impaired 1 Total Blind, e un argento negli scontri diretti. Come regalo di compleanno, direi che mi son fatta un bel regalo! 

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Ma voglio ricordare che quando Barbara vince, non vince solo Barbara, bensì tutta la squadra che c’è dietro Barbara, ovvero l’allenatore, lo spotter, la psicologa, la mental trainer, la dietologa, la naturopata, il fisioterapista, e tutti i tecnici che, anche solo in minima parte, mettono mano alla mia strumentazione tecnica. È grazie a tutti loro che le mie frecce possono arrivare al centro del bersaglio. Senza di loro tutto ciò non sarebbe possibile.

Quindi, traguardo raggiunto. Ora cosa farai?

Ora continuo il lavoro di preparazione perché davanti ci sono altre sfide: sono in attesa di sapere se sarò o meno convocata in nazionale per il mondiale che si terrà a Pilsen, nella Boemia occidentale (Repubblica Ceca), a fine luglio, e la possibile partecipazione ai World Blind Games di Birmingham in agosto. Le frecce non sono ancora finite!

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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