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I russi si avvicinano all’UE e bombardano dagli aerei la zona di Leopoli, a 25km dal confine polacco. Poi una scuola

Guerra Russia Ucraina. Leopoli. Questa mattina all’alba i caccia russi hanno bombardato e distrutto la base militare di Yavoriv, a 25 chilometri dal confine con la Polonia. Ad essere distrutto è stato il Centro Internazionale per la pace e la sicurezza, costruito nel 2007. In questo momento erano quelli che potevano offrire assistenza alle donne e i bambini che stanno lasciando il paese per essere ospitati in altri paesi della Unione Europea.

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La zona di Leopoli

Una volta passati la dogana e il confine, ed entrati in Polonia, si trovano i posti da cui partono i mezzi che trasportano le persone verso da loro destinazione in Europa. La coda di automobili e di pullman che si dirigono alla Dogana fra Ucraina e Polonia è lunghissima. La scorsa settimana ci volevano tre giorni per poter passare il confine, ora sono molti di più. Le migliaia di persone che stanno tentando di portare i bambini in salvo sono accampate lì e forse la base militare nei dintorni offriva loro un minimo di assistenza e protezione. Chi altro c’è ad aiutarli?

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Il cibo, i medicinali e gli altri sostegni umanitari che tutte le genti d’Europa, in un grande sforzo umanitario comune, stanno inviando ai profughi passano da quel punto fra Polonia e Ucraina. Arrivano alla check point in Polonia, passano la dogana e sono consegnati a chi li distribuisce agli accampati in attesa. Già deve essere un inferno così, senza bisogno che arrivino i Mig russi a bombardare la base di Yavoriv.

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Yavoriv. 35 morti e più di 100 feriti

Secondo le fonti russe la base di Yavoriv era un deposito di armi di passaggio un luogo dove c’erano addestratori militari stranieri. Forse i russi si riferiscono a delle esercitazioni che sono avvenute lo scorso luglio nell’area nord occidentale del mar Nero e, in accordo, anche in Ucraina del sud. L’esercitazione ha coinvolto 30 paesi Nato e si chiamava Sea Breeze 2021 ed era sotto il controllo della NATO Response Force (NRF) che opera sotto il Comando della Componente Marittima Alleata (MARCOM Northwood). Partecipò anche una nave italiana, la fregata Virginio Fasan.

Un’altra scusa usata per il bombardamento di un’altra area dell’Ucraina che non c’entra nulla con il Donbass e con la Crimea, cioè la regione di Leopoli, è che lì fossero in corso corsi di addestramento di volontari. Come se l’Ucraina non fosse già un enorme campo di addestramento molto selettivo di soldati. O impari o muori, è il motto…

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Ultim’ora. Attacco ad una scuola

Di pochi minuti fa è la notizia che è in corso un attacco aereo su una scuola nella regione di Mykolaiv. La Russia si sta distinguendo per gli attacchi a scuole, profughi e ospedali, anche nelle aree di cui si era detta la protettrice. Forse il suo esercito vuol raggiungere velocemente il record dei crimini di guerra punibili dal codice di guerra. Si dice che dopo l’attacco all’ospedale di Mariupol, Putin abbia dato il ben servito a 8 suoi generali. Ci sarà da crederci? Sarà stato

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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