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Movida di Milano. Prefetto e protocolli la governeranno?

Milano e la movida notturna post covid. A mezzogiorno di oggi, con i giornalisti a fare da pubblico qualificato, la firma di un accordo, un protocollo d’intesa, per una collaborazione attivata dalla Prefettura di Milano, e che si svolgerà tra il Comune di Milano,  l’ATS Azienda di Tutela Salute della Città Metropolitana di Milano, l’Università degli Studi di Milano Bicocca, insieme a Epam (Associazione provinciale milanese Pubblici Esercizi – Unione Confcommercio – Imprese per l’Italia – Milano, Lodi, Monza e Brianza), Confesercenti Milano e all’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, che riunisce le tante security che operano sul territorio milanese. La mission è riuscire a governare la movida milanese post covid. Un’impresa complicata.

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All’origine di “Movida sicura, protocollo per il divertimento responsabile” ci sono gli schiamazzi notturni. Il Comune ha ricevuto un’ ingiunzione a” rispristinare il quieto vivere” dei residenti della zona di piazza Garibaldi, che comprende piazze famose per la movida, come corso Como e piazza XXIV maggio,
Da altre zone, come corso di porta Ticinese, e la zona nei dintorni delle colonne di San Lorenzo, la stessa darsena, ma anche dal vicinato di parchi e dei dintorni di bar e locali più decentrati, per ora sono arrivate tante lamentele. La notte non si dorme.

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cambiamenti. Social journalism

movida,milano. Movida di Milano. Prefetto e protocolli la governeranno? - 02/08/2021
la Firma

Movida rumorosa, movida disastrosa

Quello della movida rumorosa, dei danni, della sporcizia lasciata in giro, della microcriminalità e dello spaccio di droga al dettaglio è un problema che si era presentato già prima del covid. Ora che si è ricominciato ad uscire, dopo quasi 2 anni di lockdown, in una situazione non ancora normalizzata, con i locali costretti ancora ad usare gli spazi esterni, a servire i clienti in strada, e con le discoteche ancora chiuse, la situazione è diventata quasi ingestibile. I controlli e gli interventi di ordine pubblico per quanto numerosi non incidono. Se il popolo della notte viene cacciato da una parte, va da un’altra e le forze dell’ordine rischiano di passare tutta la notte a rincorrere ragazzini ubriachi.

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Correre dietro alle lamentele e garantire il quieto vivere

Anche questo accordo è, da quello che si è compreso stamattina, una corsa ai ripari dopo lamentele e i richiami alla legge e sui regolamenti relativi al disturbo della quiete pubblica. Una delle frasi del sindaco Beppe Sala lo hanno chiarito in modo trasparente. Il comune di Milano ci metterà un fondo economico, ma poi le forze dell’ordine dovranno fare la loro parte. “Abbiamo in campo risorse importanti delle forze dell’.ordine” “Nella convenzione che un fenomeno di questo tipo va affrontato in un modo più globale.” “Proteggere la qualità della vita dei residenti.” “La città vissuta è anche più sicura” Sono alcune delle frasi illuminanti della situazione, pronunciate nella sala della prefettura.

I rappresentati degli enti che parteciperanno sono intervenuti presentando brevemente quello che sarà i loro apporto: Vi sarà vigilanza qualificata, e contributi per progetti che favoriscano una rispettosa e civile convivenza nei quartieri. Il comune di Milano ci metterà 200mila euro.

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Il sindaco Beppe Sala con il prefetto Renato Saccone

“Le finalità dell’accordo sono la promozione di una cultura di divertimento sano e rispettoso della città, grazie al coinvolgimento dei giovani nell’animazione di luoghi e stili di divertimento creativi, e attraverso  l’impiego da parte degli esercizi delle zone della movida di addetti alla vigilanza sussidiaria provvisti di idonea qualificazione e formazione, con compiti di osservazione, prevenzione, dissuasione ed eventuale segnalazione alle Forze dell’Ordine.” dicono dalla prefettura.   

Le prime aree interessate

Le principali aree interessate dal Protocollo sono Duomo-Mercanti, corso Garibaldi-corso Como-via Monte Grappa, Darsena-Navigli, Brera, Colonne di San Lorenzo, piazzale Archinto, quartiere Lazzaretto-via Lecco-via Melzo, Arco della Pace, quartiere Isola, piazza Minniti-via Borsieri, NoLo e via Tortona, nei fine settimana.

Le iniziative degli operatori del protocollo

Con la sottoscrizione del protocollo, il Comune di Milano si impegna  a introdurre opportune limitazioni agli orari di asporto di alcolici, nonché il divieto di vendita di bottiglie in vetro e lattine per contrastare il fenomeno della “malamovida”, ad intensificare le attività e i servizi di vigilanza, controllo e prevenzione, a promuovere interventi di prossimità, attraverso il coinvolgimento di associazioni di via e di quartiere ed enti del terzo settore, per una migliore fruizione degli spazi pubblici e per accrescere il senso civico e il rispetto delle regole di convivenza civile.

Il Comune si impegna inoltre a sostenere progetti proposti dalle Associazioni di via e di categoria, per favorire sinergie virtuose con la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine in caso di necessità, attraverso l’utilizzo, anche a rotazione tra gli esercizi coinvolti, di operatori della sicurezza privata adeguatamente specializzati e formati.

Da parte dell’Azienda di Tutela della Salute della Città metropolitana di Milano è assicurato l’impegno educativo per contrastare comportamenti anti-sociali e il supporto in caso di necessità, anche attraverso la formazione degli operatori dei pubblici esercizi sui comportamenti da adottare in situazioni di alterazione mentale o ubriachezza.

Con l’adesione al protocollo, EPAM – Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza e l’Associazione Confesercenti Milano assicurano la promozione dei pubblici esercizi “virtuosi” e la diffusione della cultura del divertimento responsabile, attraverso la formazione dei gestori e la valorizzazioni dei locali che adottano buone prassi.

Garantiscono inoltre il supporto alle Associazioni di Via e promuovono presso i titolari dei Pubblici Esercizi delle zone di movida l’utilizzo di personale specializzato, formato, ai sensi del D.M. 6 ottobre 2009 ed iscritto negli elenchi prefettizi confluenti nel Database nazionale degli operatori della sicurezza privata, per favorire la gestione ordinata delle aree dei plateatici e delle aree esterne ai locali, in collaborazione con la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine in caso di necessità.

Le convenzioni con le Security

L’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria (A.I.S.S.) promuove, in adesione all’accordo, specifiche convenzioni per l’impiego di operatori della sicurezza privata, favorendo l’individuazione di un coordinatore per ciascuna zona della movida con il ruolo di interfaccia privilegiato con la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine

La Prefettura di Milano assicura il supporto delle Forze dell’Ordine per servizi dedicati nelle zone individuate, secondo l’orientamento disposto in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica e coordinerà inoltre il Tavolo interistituzionale,  verificando l’attuazione degli impegni assunti e le valutazioni del Gruppo di Lavoro coordinato dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, quest’ultima curerà il coordinamento scientifico dell’intero progetto.

L’università, infatti, fornirà gli esperti, formatisi dagli studi degli ultimi 10 anni, che effettueranno le iniziative necessarie ad individuare e monitorare i comportamenti antisociali, e che saranno poste accanto alle strategie di controllo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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