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Non penserete che si vada al voto, vero?

Con la crisi politica attuale è molto difficile fare previsioni. L’unica cosa di cui mi sento quasi certa è che non si andrà al voto. Basta infatti ragionare su pochi fatti per giungere a questa conclusione. Giuseppe Conte non è mai stato eletto e c’è chi lo propone per presiedere il terzo governo espresso da un parlamento che ne ha già espressi due che sono finiti male.

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Un parlamento composto da un numero piuttosto basso di persone e che dovrebbe tirare fuori dal cappello governi di qualità, contenuti, buona amministrazione, figure di alto profilo e che non si capisce perchè non lo abbia già fatto le altre due volte. Se c’era la possibilità di avere un governo ottimo e stabile, non avrebbe avuto senso il doppio fallimento di Giuseppe Conte.

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Se a questa logica conclusione arrivo io, piccola giornalista di provincia, figurarci se non ci è arrivato il presidente della Repubblica. Dare l’incarico a qualcuno di fare consultazioni, esplorare possibilità in una situazione simile significa che tutte le forze politiche sono d’accordo su 2 soli punti: non vogliono andare al voto e non vogliono rifare il parlamento.

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L’incognita del Voto

Il voto è infatti un’incognita. Non solo per i parlamentari che prevedono che non saranno più eletti o per quelli che non sono certi di essere rieletti. E’ una incognita perchè nemmeno i partiti, travestiti o meno da movimento, sanno quale sarà il loro destino con delle nuove elezioni. La gente è arrabbiata, e in cabina elettorale chi è arrabbiato non è prevedibile. La statistica registra tanti indecisi, non c’è il tempo di una campagna elettorale ben fatta, e il covid19 miete vittime diverse. Ci sono gli ammalati, le vittime economiche e quelle politiche.

Serve un salvatore della patria

Non si eleggerà quindi un altro parlamento, e quello attuale non può nominare un governo che sappia gestire il denaro dei fondi europei, o nessun’ altra cosa. Giuseppe Conte ha già fallito due volte e si sa, non c’è due senza tre. E’ chiaro che in questo momento c’è chi sta pregando in ginocchio qualcuno perchè si prenda sulle spalle la responsabilità di diventare il “salvatore della patria”. Un salvatore della patria che sappia e accetti il ruolo di agnello sacrificale o che sia così ambizioso e cieco da non rendersi conto che il suo ruolo sarà quello del capro espiatorio, e non quello di un capo di stato.

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Mario Draghi

C’è chi propone Mario Draghi, che ha tutte le caratteristiche del Salvatore della Patria. Non è stato eletto, e non lo sarà mai. Non si presenta a delle elezioni per avere conferma o investitura dal popolo. Ha diretto diverse grandi banche e quindi tutti credono che sappia amministrare le centinaia di miliardi in arrivo ( probabilmente come mascherine e vaccini) dall’Europa. Non è più giovane. Ha 73 anni. Umanamente il futuro della sua carriera è dietro alle sue spalle. Anche se finisce a far l’agnello sacrificale, non ci rimetterà molto.

La fine dell’Italia

Qui mi sbilancio. Non avrei mi pensato che finisse così ma non vedo altra possibilità o vie d’uscita per lo stato italiano. Anche se dovesse esserci un nuovo governo con un salvatore della patria come premier non durerà molto. Dopo quello, non ci sarà più nessuno a tentare di governare e probabilmente quella dello stato italiano sarà una fine per dissoluzione interna. Il Voto, a quel punto, si celebrerà per altri organismi. Sia chiaro, però. Io spero sempre di sbagliare, nelle mie analisi politiche. E’ dimostrato da tempo che non capisco nulla degli equilibri superiori.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 01/02/2021 23:16

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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