Politica

Roberto Maroni. Si apre con la guerra per la Giustizia, invece che per la campagna elettorale di Milano e di Varese

Di qualche ora fa questo post dell’ex governatore Roberto Maroni su Facebook. Da qualche settimana giravano diverse voci di una sua candidatura a Sindaco di Milano oppure di Varese, per le elezioni amministrative del 2021. L ‘uomo politico ha ricevuto la notizia di essere stato rinviato a giudizio (quindi sarà processato) per un atto amministrativo.

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roberto maroni. Roberto Maroni. Si apre con la guerra per la Giustizia, invece che per la campagna elettorale di Milano e di Varese - 30/09/2020

“Sono stato rinviato a giudizio perché da Governatore avrei favorito l’assegnazione di una consulenza professionale da parte di ILSPA. È falso: l’incarico fu assegnato dalla società regionale in data 27 aprile 2018, quando io da oltre due mesi non ero più il Governatore.”

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cambiamenti. Social journalism

L’ex ministro dell’interno lo ha scritto sulla sua pagina Facebook. Poi ha continuanto dicendo che “Andare a processo per un fatto in cui non c’entro nulla mi fa sentire vittima di una vera ingiustizia, come purtroppo accade troppo spesso. Ma ho le spalle larghe, ne ho passate tante e supererò anche questa ennesima ingiustizia. E non intendo rassegnarmi: bisogna tornare a lottare per una giustizia giusta.”

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E’ iniziata la guerra, quindi, non la campagna elettorale

Lo testimoniano anche le recenti indagini che hanno visto il sequestro degli smartphone della ex compagna di Matteo Salvini e del governatore della regione Lombardia Attilio Fontana, che non risultano però indagati in nessun procedimenti relativo alla motivazione del sequestro. Matteo Salvini è senatore, e gode dell”immunità parlamentare sulla sua corrispondenza, compresa quella digitale. Se i magistrati, quindi, volevano leggere i messaggi di whatsapp che l’ex ministro del governo giallo verde si è scambiato con i vertici della regione Lombardia non era possibile sequestrare direttamente il suo smartphone.

Forse questi atti sono i primi segnali dell’inizio della campagna elettorale che porterà i milanesi a votare per il sindaco di Milano e della città metropolitana nella primavera del 2021. Se è così, dobbiamo proprio abituarci all’idea che nei prossimi mesi si consumerà una guerra senza esclusioni di colpi, cui i cittadini dovranno assistere impotenti e durante la quale sarà inevitabile che perdano del tutto la fiducia nella magistratura, se viene utilizzata in questo modo.

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Una fiducia che è già stata messa a dura prova con la vicenda Palamara, e con le scelte di alcuni magistrati di concedere la liberazione agli spacciatori arrestati e in possesso di un numero basso di dosi di stupefacenti, un tipo di provvedimento che i cittadini considerano particolarmente odioso.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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