Diario di un malato di covid 19. La guarigione
Siamo arrivati alla ultima parte della testimonianza che un amico, che ha avuto la sfortuna di ammalarsi di Covid 19, insieme alla sua famiglia, ci ha lasciato pubblicare. E’ una testimonianza importante perchè evidenzia quale è stato il vero grande problema della gestione dell’ emergenza sanitaria in Lombardia. Vi lascio direttamente alla lettura dell’ ultima lettera che ci ha inviato, quella della guarigione. Le altre puntate le trovate in questo elenco.
1. Cosa succede quando il virus entra in casa
2. Il medico, ats, la polizia locale, i vicini
3. I dubbi, la durata, il test sierologico, il tampone e Ats
La guarigione
Finalmente per la mia famiglia dopo 50 giorni si chiude la vicenda covid 19, almeno temporaneamente, dico questo perchè la comunitá scientifica al momento non nega la possibilitá di contrarre nuovamente il virus.
La nostra è stata tutto sommato un’esperienza a lieto fine, mia moglie e io durante il lungo isolamento domiciliare abbiamo avuto sempre sintomi lievi, per i nostri 2 figli asintomatici l’isolamento è stato più breve.
Mia moglie dopo un primo tampone positivo è stata sottoposta, dopo la quarantena, ad altri due ravvicinati ed entrambi con esito negativo. Io dopo il test sierologico, con risultato dubbio e conseguente tampone naso-faringeo, ho ricevuto da Ats la comunicazione di esito negativo.
Ora si torna fortunatamente alla vita quotidiana, mantenendo sempre alta la guardia per imparare a convivere e a contrastare il coronavirus.
Chi ha avuto la pazienza di leggere le puntate precedenti ricorderá le puntuali criticitá che ho rimarcato. Ora da questo mese di maggio Regione Lombardia ha corretto il tiro: mentre prima anche chi manifestava sintomi (senza febbre alta) dopo la quarantena tornava libero senza nessun controllo, adesso viene sottoposto a test sierologico/ tampone, con esito negativo si ha la certezza di essere guariti e di non trasmettere il contagio ad altre persone.
Le dolenti note in generale sono rivolte sempre alla sanitaá territoriale lombarda, in particolare al precario coordinamento fra medici di base e Ats, quest’ultima per assenza, approssimazione e senza una visione dell’intera famiglia si è dimostrata non attrezzata per affrontare questa emergenza sanitaria.
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