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Con un pugno aveva fatto esplodere il bulbo oculare ad un padre di famiglia. Catturato senegalese

Milano, Corso Como. Lo scorso 8 marzo un 20 enne senegalese aveva sferrato un pugno ad un padre di famiglia d 52 anni, facendogli esplodere il bulbo oculare. L’uomo ha perso la vista. I carabinieri della stazione Duomo lo hanno arrestato il 28 luglio.

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Lo hanno preso, alla fine. Non senza difficoltà, ma lo hanno preso. I carabinieri della Compagnia Duomo, stazione di via Moscova il 28 luglio hanno assicurato alla giustizia P.G., il senegalese che lo scorso 8 marzo aveva colpito con un pugno un operaio 52enne, italiano, che era andato a prendere il figlio all’uscita della discoteca. Il pugno, dato con estrema violenza, aveva fatto esplodere il bulbo oculare all’operaio. Sono mesi che il peveretto sta subendo operazioni chirurgiche per recuperare almeno una piccola parte della vista.

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Aggressività e violenza

L’operaio era fermo in auto, sotto una discoteca in Corso Como. Aspettava il figlio 19 enne e i suoi amici, per riportarli a casa dopo la serata. Padre e figlio si erano appena sentiti al telefono. Il ragazzo, che si trovava sulla terrazza stava chiamando gli amici per tornare a casa insieme. Da lì ha visto la scena. Non appena il padre ha appoggiato il telefono sul cruscotto dell’auto, un grosso uomo di colore ha aperto la portiera, gridando “taxi taxi,”. Ha afferrato il telefono cellulare e si è dato alla fuga. L’operaio gli è corso dietro. Lo ha raggiunto all’altezza dell’incrocio fra corso Como e via Tocqueville. Il senegalese si è girato verso l’operaio e gli ha sferrato il pugno, facendogli perdere l’occhio. Intanto il figlio e i suoi amici erano arrivati sul posto. Il senegalese, spalleggiato da altri due o tre della stessa teppaglia che popola corso Como la notte, ha preso una bottiglia, la ha rotta e a cercato ancora di colpire chi stava soccorrendo l’operaio. Poi è scappato.

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Le immagini delle telecamere e l’arresto

I carabinieri hanno iniziato le indagini con l’esame dei filmati delle telecamere. Alcune avevano ripreso il furto, e si vedeva bene il viso dell’aggressore. Hanno identificato il colpevole dopo solo 3 giorni dall’aggressione, ma c’è voluto il tempo per raccogliere tutte le prove da consegnare al giudice e ottenere l’ordinanza di arresto. Non lo hanno perso di vista. L’uomo frequenta abitualmente corso Como insieme al fratello. I carabinieri sono andati a prenderlo, il 28 luglio, in forze. Lo hanno trovato all’angolo con via 25 aprile. ” Sali, che dobbiamo chiederti una cosa in caserma”. Di fronte agli uomini armati, il senegalese non ha opposto resistenza e lo hanno arrestato. Ora si trova a san Vittore

Il lavapiatti e il fratello

Si tratta di un 20enne del Senegal, in regola con il permesso di soggiorno. Non aveva precedenti, prima di questo furto e dell’aggressione. Alcune volte fa il lavapiatti, e quando non lavora, staziona in Corso Como. Probabilmente ruba telefoni cellulari ai clienti delle discoteche che escono dai locali, ubriachi o fatti, a fine nottata. Il fratello, che dice di essere un calciatore, è stato denunciato più di una volta, sempre per lo stesso reato. Solo qualche giorno prima era stato arrestato in flagranza proprio durante il furto di un telefono cellulare. Arresto convalidato, giudicato colpevole, e rimesso in libertà con obbligo di firma.

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Il buon padre coraggioso

Tre parole per questo padre coscienzioso e coraggioso che era andato a prendere il figlio 19enne in discoteca per tenerlo al riparo da qualsiasi rischio. E’ un operaio, ha 52 anni, e oggi ha perso la vista da un occhio a causa della violenza inaudita di un delinquente. Un uomo che non avrebbe dovuto essere lì. Che staziona in corso Como insieme ad altri, ad aspettare delle prede. Nessuno gli ridarà la vista, nessuno lo ripagherà per i prossimi anni di sacrifici, in cui dovrà affrontare tante difficoltà, economiche e di lavoro. Nessuno lo chiama eroe, anche se lo è e lo è stato ogni giorno, come padre e come vittima. Probabilmente non ci sarà chi farà raccolte fondi per sostenere lui e la sua famiglia. Dovranno cavarsela da soli.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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