Operai del ceramificio di Vittuone in presidio davanti all’azienda per chiedere ricollocamento e ammortizzatori sociali
I lavoratori delle Ceramiche Bardelli stanno attraversando un momento delicato. Sono a rischio circa 30 dipendenti che temono di trovarsi senza lavoro. L’azienda, che finora ha messo in atto tutti gli strumenti per traghettare le posizioni lavorative dei propri dipendenti verso un cambiamento organizzativo del lavoro del ceramificio, è costretta a ridurre/ricollocare la produzione.
Il punto della situazione
Non si tratta di una crisi delle commesse, quanto piuttosto di un cambiamento nel tipo di produzione, ci spiega Salvatore Di Rago della Cisl. Alcuni articoli come le ceramiche dipinte a mano, vengono ormai inserite nel settore delle produzioni di lusso. Il che ha necessariamente fatto ripensare l’assetto produttivo al ceramificio. «Spiace per questa situazione perché l’azienda ha sempre portato avanti il lavoro come se si trattasse di una grande famiglia. I dipendenti non sono mai stati dei numeri – prosegue Di Rago – Per questo chiediamo un ulteriore sforzo all’azienda che finora ha sempre cercato di traghettare i lavoratori senza metterli in difficoltà. Il problema è che dei 49 operai che si occupano del settore in questione, una decina verrà ricollocata a Biella, dove verrà portata avanti questo tipo di produzione che potremmo definire “di lusso”.
Altri 3 rimarranno a Vittuone dove resterà l’outlet, il magazzino e il commerciale/amministrativo. E’ previsto un terzo sito, a Treviso, ma in tal caso dei nostri non verrà ricollocato nessuno qui – continua il sindacalista Cisl – Per gli altri non ci sarà lavoro e quello che chiediamo all’azienda è la cassa straordinaria dal 1° giugno e per 12 mesi. A seguire quella ordinaria. In questo modo gli operai hanno il tempo di trovare un altro impiego nel territorio, avendo comunque un contributo mensile che gli permette di tirare avanti».
La posizione dei lavoratori
Non avendo ottenuto ancora quanto richiesto dall’azienda, i lavoratori hanno incrociato le braccia nel presidio di venerdì 31 maggio 2019. Questa la lettera in nostro possesso: «Le lavoratrici e i lavoratori delle Alteco (Ceramiche Bardelli), congiuntamente alle Rsu e alle Ooss riunitasi in assemblea sindacale il 24 maggio 2019, ritengono insufficienti le risposte fornite dall’azienda nel corso dell’incontro del 21 maggio 2019. In particolare ritengono necessario: un accordo quadro che indichi la disponibilità di ricollocazione e i criteri di individuazione dei lavoratori coinvolti; strumenti di sostegno per rendere sostenibili gli spostamenti a Biella; un adeguato sostegno al reddito per i lavoratori per i quali non è percorribile la riqualificazione; una verifica complessiva della nuova organizzazione delle attività e funzioni rimanenti nel sito di Vittuone. Pertanto si è deciso per la giornata di sciopero di venerdì 31 maggio 2019 con presidio all’ingresso dell’azienda, affinché la proprietà riveda la propria posizione e si trovino soluzioni adeguate per i lavoratori».
L’azienda
Nello stesso giorno del presidio, venerdì 31 maggio 2019, abbiamo cercato di raggiungere le Ceramiche Bardelli per avere anche una loro dichiarazione sullo stato dei fatti. Non ci è stato possibile perché gli uffici risultavano chiusi. Siamo comunque disponibili a pubblicare le dichiarazioni del ceramificio tramite il nostro sito www.cronacaossona.com o la nostra pagina facebook Co notizie.
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