Biglietto ATM a 2 euro nel 2019. Siamo sicuri che sia una buona idea?
Sicuramente Milano ha una delle reti di trasporto pubblico più efficienti del paese. Composta da diverse tipologie di mezzi, come tram, filobus, autobus, metropolitane e persino mini-bus utilizzati per linee non convenzionali, soddisfa pienamente la necessità di spostamento dei milanesi.
È anche vero però che dato l’alto costo della vita in questa città, un ulteriore aumento dei costi del biglietto ATM per gli spostamenti da un punto all’altro della metropoli finirà per pesare non poco sui già disastrati bilanci delle famiglie milanesi. Inoltre, per chi dalle zone periferiche volesse spostarsi verso il centro, magari per fare qualche acquisto o per andare al cinema, ad un ristorante o anche solo per fare una passeggiata, dovrà fare i conti con ben un euro in più a persona, per qualsiasi genere di spostamento. Tra andata e ritorno infatti andremo a spendere quattro euro (ottomila delle vecchie lire) solo per poterci recare in Piazza Duomo o in via Torino, tanto per fare un esempio.
Cosa prevede l’aumento del biglietto ATM
Secondo alcune voci l’area cittadina potrebbe essere suddivisa in diverse aree o fasce concentriche. Il prezzo del biglietto sarebbe calcolato in base al numero di fasce che si attraversano, un po’ come avviene in tutte le città europee. Non è ancora chiaro però, con quale modalità questo aumento verrà imposto. Va da sé che con un maggiore costo in rapporto alla distanza, sarà più conveniente muoversi in auto invece che con i mezzi. Al momento, non è ancora chiaro se l’aumento a due euro riguarderà la sola fiascia urbana, la fascia urbana assieme a quella extraurbana limitrofa alla città o altro.
Attualmente pochissime opzioni per chi ha problemi economici o legati all’età
Se ci si deve spostare di poche fermate, ma si ha qualche problema di deambulazione, pagare due euro per poche fermate sicuramente farà desistere molti anziani e persone malate dallo spostarsi con i mezzi. Questo perché pur esistendo attualmente sconti per anziani, si parla comunque di tessere annuali al prezzo di 170 euro annui, o 16 euro al mese che per un pensionato non sono poca cosa.
Peggio ancora se si è disoccupati
Non va meglio per chi è disoccupato. La tessera per disoccupazione con un forte sconto, la si può richiedere infatti solo se si è disoccupati da almeno tre anni. Perciò, chi ha perso il lavoro da poco, dovrà comunque pagare quattro euro ogni volta che si reca ad un colloquio utilizzando i mezzi pubblici.
Queste politiche di ATM rendono più economico l’uso del mezzo privato. Esse creando maggiore traffico di auto, maggiore inquinamento e tempi di percorrenza dei mezzi maggiori. Inoltre, non sono giustificati in alcun modo, dato che il servizio sarà quello di sempre.
Va meglio a chi non paga?
Naturalmente, chi non paga o “dimentica” di timbrare il biglietto, risparmierà ancora di più, infatti, sulle linee del fliobus come la 90-91 o sui tram e bus dove a differenza delle linee metropolitane non esistono tornelli che impongono il pagamento del biglietto per poter accedere ai mezzi pubblici, cambierà poco o nulla. Un tale aumento di prezzo sarebbe più facilmente accettabile e giustificato se si creasse un sistema di fermate come quelle di Curitiba, la capitale della regione brasiliana del Paranà. Qui tale sistema lascia ben poco spazio a chi viaggia senza timbrare.
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