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Vincenziana Magenta. Gli ispettori trovano tutto a posto, ma…

Magenta – La visita della struttura della Vincenziana di Magenta si è svolta oggi con tranquillitá. La cooperativa Intrecci dice che tutto è andato bene. I comunicati stampa dei consiglieri regionali raccontano un’altra storia. Una questione di punti di vista? Certamente. E anche di opportunità e di soldi. Giudicate voi

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magentaQuesta mattina intorno alle 11 un gruppo di consiglieri regionali, in rappresentanza dei gruppi, ha visitato la Vincenzianza che ha avuto dieci mesi e dieci gorni di preavviso per mettere ordine e sistemare tutto quello che poteva non andar bene. Ma quell’ordine cosa racconta, in verità? Le storie di Magenta degli ultimi 3 anni non parlano di tranquillità, ma di cose molto diverse. Di aumento di furti e accattonaggio (fra cui il caso del parcheggio dell’ospedale), di fughe, di aids, di tubercolosi di insicurezza, di strade mal frequentate. Tutta colpa della Vincenziana? Beh, probabilmente non è tutta colpa sua, ma in parecchi casi lo è stata, eccome. Quanto è costata questa accoglienza ad una città che deve ancora ricevere dallo stato una quota indecentemente alta del residuo fiscale? Quanto avrà dovuto spendere il comune di Magenta a causa della vincenziana e della cooperativa Intrecci?

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“Presunti profughi trattati molto meglio della nostra gente” ha quello che ha raccontato Fabrizio Cecchetti dipo la visita alla VIcenziana, insieme alla segretaria della Lega Nord di Magenta, Stefania Bonfiglio.“Lo stato aiuti prima di magentini in difficoltà” ha detto la giovane leghista e il vicepresindente del consiglio l’ha sostenuta. “Alle centinaia di migliaia di cittadini italiani che si trovano in totale stato di povertà non viene garantito neanche un decimo del trattamento che lo stato riserva oggi ai richiedenti asilo. Questa è la vergogna più grande che emerge dalla visita di oggi al centro La Vincenziana di Magenta. Tra i servizi offerti ai presunti profughi, oltre a tessera telefonica, vestiario, vitto e alloggio, c’è infatti anche l’assistenza legale e l’iscrizione al servizio sanitario nazionale. Il tutto pagato con le tasse dei cittadini”

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 Una struttura in ordine? Eh beh, per forza…

Forse la struttura era in ordine, ma sarebbe stato ben strano il contrario, visto che il gruppo di ispettori ha dovuto preavvisare la visita con ben 10 giorni di anticipo. “Ci abbiamo messo 10 mesi ad ottenere dalla prefettura il permesso per visitare la Vincenziana e ciò la dice lunga sulla trasparenza degli organi centrali in merito al sistema di accoglienza. Sul funzionamento del centro non ho nulla da dire, benché la visita fosse prevista da 10 giorni. Sui costi invece non ci siamo: per mantenere il centro di Magenta si spendono infatti 3.500 euro al giorno per un totale di quasi 1 milione e 300 mila euro l’anno di soldi pubblici.

E’ scandaloso inoltre che ci sia gente all’interno del centro che in quasi 3 anni che non abbia ancora terminato l’iter per il riconoscimento dello status di rifugiato. I tempi vanno velocizzati, si devono avere risposte sulle domande dopo pochi mesi e non dopo anni. Infine manca un serio controllo dei richiedenti asilo che di fatto sono liberi di stare fuori dal centro anche di notte. Tutto ciò certifica solo una cosa. Il sistema di accoglienza messo in piedi dai governi centrali negli ultimi anni è un fallimento totale. Va cambiato immediatamente perché tra poco non reggerà più. I barconi non devono partire. Gli irregolari vanno rimpatriati. I soldi risparmiati vanno usati per aiutare la nostra gente in difficoltà.”

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Famiglie magentine in difficoltà e lo spregio nei loro confronti

In un momento di mancanza di lavoro e di grande crii economica, sono tante le famiglie che si trovano in difficoltà. Spesso alla fame. Nessuno, o quasi pensa a loro, ma lo stato taliano spende le proprie risorse per ospitare a prezzi indecenti chi arriva sulle coste in modo irregolare: Stefania Bnfiglio dice:“Prendiamo atto che in 3 anni lo stato centrale ha speso quasi 3 milioni e mezzo di euro per mantenere persone che nella grande maggioranza dei casi sono risultate clandestine. Tutto ciò mentre a Magenta ci sono tante famiglie in difficoltà economica e almeno un migliaio di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà. Noi continueremo a batterci per fare in modo che quei soldi vengano destinati ai magentini e non a finti profughi o presunti tali.”

E il Pd è tutto contento. Per Borghetti va tutto bene

Alla visita dei consiglieri ha partecipato anche Carlo Borghetti (PD) che ha fatto un panegirico sulla situazione. Pare felicissimo. Nelle righe delle sue dichiarazioni si legge la voglia di avere ancora più clandestini in giro e nei centri di accoglienza a spese dei cittadini che pagano le tasse. “A Magenta, insieme ad alcuni colleghi consiglieri regionali e al Sindaco Invernizzi, oggi ho visitato il Centro di Accoglienza dei migranti gestito dalla Cooperativa Intrecci presso la Vincenziana per conto della Prefettura di Milano. Il giudizio è stato unanime. Abbiamo visto un ambiente più che adeguato e una gestione di qualità, nonostante il consistente numero di persone (quasi cento). Molti i servizi erogati oltre gli obblighi contrattuali da parte della cooperativa, come l’insegnamento dell’italiano e l’educazione sanitaria.

I migranti sono seguiti dai medici del territorio in accordo con la ATS (ex ASL). La Cooperativa e il Comune hanno saputo collaborare dando una risposta concreta al problema dei migranti già presenti in Italia, che può essere affrontato solo attraverso l’accoglienza diffusa nei territori. Troppi Comuni hanno detto e dicono di no: va riconosciuto alla città di Magenta il merito di avere fatto bene la sua parte. Ecco, perlomeno Borghetti è stato chiaro. Ha detto in modo esplicito cosa dovranno pagare i magentini se rivotano la coalizione di sinistra. Probabilmente si offrirà per accogliere anche quelli dei Comuni che cercano di resistere alle imposizioni governative e salvaguardare la vivibilità delle città.

Borghetti cerca un salvataggio in corner

Poi Borghetti tenta un salvataggio in corner e trova un accordo con quanto detto da Cecchetti. I barconi non devono nemmeno partire. Bisogna fare più alla svelta a decidere a chi dare lo stato di rifugiato e chi non lo merita. “Dopodiché il fenomeno epocale delle migrazioni deve essere risolto in Africa e là dove si creano i flussi migratori: i barconi non devono neanche partire dalle coste nordafricane. Bene ha fatto il Governo a stipulare accordi con la Libia e altri Stati africani, e a togliere un grado di giudizio rispetto ai ricorsi per l’ottenimento dello status di rifugiato politico o di protezione internazionale, perché troppo tempo, davvero troppo, ancora ci vuole perché sia chiarito chi ha diritto di restare o chi deve essere rimpatriato nei Paesi di origine.

Infine Carlo Borghetti cerca una sintesi. “Devono però essere le istituzioni europee a gestire, insieme agli organismi internazionali, i fenomeni migratori che interessano il nostro continente. Solo proseguendo su quella strada possiamo sperare in una gestione più efficace del fenomeno per il futuro. E chi si ferma semplicemente a dire “noi non li vogliamo”, non fa nulla per risolvere il problema, e noi vogliamo che il problema sia affrontato e risolto”.

Stefano Buffagni e Luca del Gobbo

Stefano Buffagni, del Movimento 5 stelle, non ha ancora raccontato quello che ha visto alla Vincenziana di Magenta. La prudenza non è mai troppa. Infatti non si è ancora capito cosa pensino, nel M5S, sulla gestione dell’ immigrazione. Sinceramente sono rimasta delusa. Mi aspettavo una bella denuncia sugli sprechi della gestione. 3500 euro al giorno è una cifra enorme. Invece nulla. Silenzio su tutta la linea, per ora.
Anche Luca del Gobbo ha affidato a Facebook la sua visione della visita alla Vincenziana. L’ho trovata moscia. Tipica di quello che non vuole esporsi. E’ quel che si dice dare un colpo al cerchio uno alla botte. O meglio, più che daR colpi, ha dato delle bussatine. Non è stato sul pezzo. Spero sia perchè l’argomento non lo appassiona e non appassiona il suo staff, perchè ha detto una cosa davvero imbarazzante..

Luca Del Gobbo

Ho fatto visita questa mattina, con un delegazione del Consiglio Regionale della Lombardia, al centro di accoglienza denominato “Vincenziana”, a Magenta. Il tema dell’immigrazione e dei richiedenti asilo che fuggono dai loro Paesi è serio e importante. Stiamo attraversando un periodo, a livello internazionale, dai risvolti epocali. Le istituzioni hanno il dovere di garantire risposte certe in tempi certi e agire in modo concreto per aiutare le popolazioni nei territori dove questi profughi hanno radici e origini.

Un milione e mezzo per la cooperazione internazionale è stato già stanziato da Regione Lombardia, che dimostra di voler attuare la politica del fare. Caratteristica, questa, che contraddistingue l’istituzione regionale da più di vent’anni. Quello dell’Accoglienza è, infatti, un tema da affrontare in modo deciso a partire dai Comuni fino al livello nazionale. Oggi abbiamo potuto constatare che la “Vincenziana” è gestita dalla Cooperativa Intrecci in modo adeguato. Lo staff è composto da persone serie che lavorano per dare risposte specifiche a una sfida non facile.

In questa frase non si può negare che Del Gobbo abbia fatto un gran scivolone. Quando Regione Lombardia parla di cooperazione internazionale si pensa stia parlando di cose serie. Come ad esempio il progetto della macroregione Eusalp. Mica che si metta a usare i soldi dei contribuenti per arricchire le cooperative. Scoprire che non è stato così creerebbe un sacco di problemi politici, in questo momento di elezioni amministrative. Specialmente a Magenta.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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