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L’automobile elettrica è sexy? E’ una questione di potenza, forse di watt

Motori – L’automobile elettrica è sexy? E’ una delle domande che si pone chi sta per acquistare una delle nuove automobili green friendly. E la risposta pesa molto sulla decisione. In Danimarca, invece, comprano le automobili elettriche e le usano anche per vendere energia. Al progetto partecipa Enel.

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la scala Rho b&b

nissan v2gDonne e Motori, si dice. Per qualcuno l’ordine di importanza è inverso, ma non ci si può nascondere che una bella auto, con una cilindrata a 4 cifre renda il proprietario, o l’autista, molto più attraente rispetto all’utilitaria o alla familiare. Una bella automobile può compensare dei piccoli difetti maschili come la mancanza di bellezza o di altezza e promette bene per quello che riguarda la potenza, sia fisica sia del portafoglio. Non sempre succedere lo stesso con le automobili green friendly. Perlomeno non con tutte. E gli ambientalisti se ne lamentano. L’auto elettrica pura soffre, in questo caso, quanto l’utilitaria e la monovolume familiare.  Vanno invece molto bene, le automobili ibride, quelle in cui il motore elettrico si combina a quello diesel. La discriminante sembra essere la potenza. Per essere sexy un’automobile deve raggiungere determinate velocità, molto al di sopra dei 100 km orari

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Green Friendly e automobile elettriche sexy?

L’automobile elettrica, per quanto pulita, ecologica e pratica, non sembra sexy. Pare non avere, per l’italiano, quel certo ” non so che” che attira le donne. Le nuove tecnologie green friendly piacciono molto di più nei paesi del nord Europa. Nessuno, lì, attribuisce una simbologia sessuale alle automobili. In Danimarca la diffusione delle automobili elettriche è tale che le automobili con la batteria carica ma che non sono utilizzate, rimangono attaccate al punto di carica cedendo elettricità alla rete elettrica nazionale. In questo modo, un’automobile elettrica può rendere anche 130 euro al mese. Si tratta di un sistema molto pratico messo in atto in una collaborazione che vede coinvolte EnerginetFrederiksberg ForsyningNuvve, Nissan e Enel. Nissan con i suoi veicoli ed Enel con la centralina di  ricarica V2G Enel, su tecnologia Nuvve, che consente il doppio flusso di energia.

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La prima azienda a partecipare al progetto è la società energetica Frederiksberg Forsyning di Copenhagen. Ha installato 10 unità di ricarica Enel V2G e possiede, nella sua flotta aziendale, 10 Nissan e-NV200 a zero emissioni. Quando le automobili non saranno in uso, resteranno attaccate alla centralina. Si caricheranno di notte quando l’energia costa poco; cederanno l’energia alla Rete nazionale di distribuzione Danese quando il bisogno di energia aumenta sia di costo sia di necessità. Per il momento queste tecnologie sono fattibili con le flotte aziendali. Solo lo scorso maggio un progetto sperimentale che vedeva coinvolte sempre Nuvve, Enel e Nissan è stato realizzato in Gran Bretagna. Un vero peccato che la reputazione poco sexy delle automobili elettriche, o green friendly in genere, finisca per escluderci da questi importanti passaggi tecnologici.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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