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TTIP e agroalimentare. Una fregatura

TTIP – Alla Camera di Commercio di Cremona ieri si è tenuta una giornata di studio sul tema “Transatlantic
Trade and Investment Partnership (Ttip): rischi e opportunità, cui è intervenuto l’assessore di regione Lombardia Gianni Fava. Oggi a Milano gli allevatori e produttori di latte chiedono di pagare il giusto prezzo al produttore. L’occasione è la giornata nazionale del Latte organizzata da coldiretti. Con loro il governatore Roberto Maroni e l’assessore Gianni Fava. Presente anche Matteo Renzi, favorevole al TTIP. Come se la caverà di fronte ai produttori di latte?

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Regione Lombardia contro il TTIP

ttip ccamcremona gianni fava“Trovo antidemocratico che si arrivi quasi in fondo al Ttip e si debba consegnare, dopo 13 round fra Unione Europea e Usa, una specie di delega in bianco ai negoziatori del Ttip, di cui non conosciamo nemmeno la faccia. Rendano pubblici i contenuti dell’ultima fase di trattativa e su questo apriamo un dibattito”. Ha detto ieri l’assessore alle politiche agricole della Lombardia Gianni Fava ad un convegno in cui si parlava del TTIP. Uno dei settori che saranno più in pericolo a causa di questo trattato sarà sicuramente quello della filiera corta e delle produzione agroalimentare italiana che ha sempre mirato ad una qualità alta dei prodotti ma che si trova gravata di ogni tipo di tassa e imposta. Il latte lombardo e italiano è oggi strangolato anche dal cappio che la grande industria ha stretto intorno al collo degli allevatori. Con il TTIP la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente, con l’ingresso di prodotti alimentari americani, incontrollati e incontrollabili ma a basso costo.

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Fava ha poi proseguito dicendo: “Non ho preclusioni ma se nell’ambito del trattato non venissero concesse le tutele dei diritti sulle indicazioni geografiche, sulle quali abbiamo investito molto da 34 anni a questa parte, allora sarei pronto a scendere in piazza, perchè andremmo contro un’impostazione generale che ci ha dato grandi soddisfazioni in termini di qualità e redditività. Parallelamente, l’Unione Europea dovrà aprire un confronto
sull’agroalimentare e fare un’operazione di cultura alimentare, per spiegare quali sono i nostri valori. “Il Ttip potrebbe essere l’occasione per far sì che l’Europa al proprio interno si interroghi sulle modalità di approccio dei mercati, non solo verso quello americano”.

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Centro revisioni a Tradate

Alla giornata mondiale del latte a Milano con Coldiretti

TTIP rombert maroni coldiretti giornata del latteOggi il secondo round con gli allevatori produttori di latte in piazza per la Giornata nazionale del latte organizzata da Coldiretti nell’ambito del Tour 2016 ‘Le ragioni del cuore’. Il presidente Roberto Maroni ha parlato di difesa dalla contraffazione alimentare, e insieme a regione Lombardia, si è posto a fianco di chi difende le nostre imprese e aziende dell’agroalimentare. “Lo avevamo lanciato per Expo, vetrina straordinaria, ma vogliamo continuare la lotta alla contraffazione. Sono interessato a collaborare con tutti quelli che condividono queste battaglie, come Coldiretti in primo luogo. Sono interessato perchè siamo la prima regione agricola d’Italia. Qui ci sono imprese, giovani che si dedicano al primario, noi stiamo facendo cose concrete e continueremo a farlo con voi”. Ha detto, prima di parlare del TTIP che considera un pericolo per le imprese. Per Maroni, infatti, “Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) non è un buon segno, la ‘P’ è un pericolo per le nostre imprese, perchè queste grandi regole internazionali nelle mani dei grandi burocrati spesso si sono rivelate una fregatura. Sono per il libero commercio, ma anche per il rispetto delle regole, dei prodotti tipici, dei prodotti di qualità. Non vogliamo essere fregati. Anche su questo noi ci siamo, a fianco del mondo agricolo”.

Il PD e Matteo Renzi, (quindi anche Giuseppe Sala) “Appoggio incondizionato al TTIP”

ttip renzi coldirettiSugli ultimi passi del TTIP e di fronte al fatto che l’Europa stia per firmare con gli Stati Uniti un trattato commerciale che ci sarà imposto, Matteo Renzi ieri, mentre era a uno convegno denominato “giornata del dialogo sul TTIP”, organizzato dal viceministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, a Palazzo Colonna (Roma) ha detto che “Il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti ha l’appoggio totale e incondizionato del governo italiano” e che “Ogni giorno che passa è un giorno perso” per fare uno scatto in avanti nelle trattative e si è augurato che si concludano entro la fine del prossimo anno. Secondo Renzi il TTIP non è un semplice accordo commerciale come altri, ma è una scelta strategica e culturale per l’Ue.
Dopo un’uscita simile può essere che gli agricoltori allevatori e produttori di latte oggi abbiano deciso di mangiar polpette di Renzi, al buffet. Tanto Renzi non fa parte di nessuna filiera e non è nè dop (denominazione d’origine protetta) nè igp ( identificazione geografica protetta), ma è decisamente indigesto come il TTIP.
Al di là dello scherzo, a Milano oggi Renzi ci è venuto solo per far parole al vento, per il giro elettorale e per far vedere che a lui piace molto il candidato sindaco del PD, Giuseppe Sala. Sembra, però, che alla giornata mondiale del latte si sia “sbilanciato molto” dicendo che il decreto interministariale sull’origine del latte in etichetta “è già stato firmato, non è una promessa ed è già stato inviato ieri a Bruxelles. Prima i fatti e poi le parole. Noi siamo fatti così, amici della Coldiretti”.

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Sul contenuto del TTIP sembra non abbia detto neppure una parola. Lo avrà letto oppure la parola incondizionato significa anche “al buio”? E’ vero che Roberto Maroni e Gianni Fava si sono detti preoccupati del fatto che il TTIP non prenda in considerazione la qualità superiore dei prodotti lombardi e ci sta anche che Matteo Renzi prendesse dalle loro parole lo spunto per dare una risposta sulle etichettature alimentari,  ma dopo quanto succede con le grandi multinazionali che hanno imposto di produrre il latte sottocosto, e con i rischi cui espone un trattato intercontinentale di cui non si conoscono i contenuti, che il presidente italiano si presenti davanti alla Coldiretti, che rappresenta gli allevatori e i produttori di latte in difficoltà, dicendo solo che ha mandato una letterina a Bruxelles, quasi fosse la letterina per Babbo Natale, lascia stupefatti. Mi sento imbarazzata io per lui, se quanto riportato è vero. Sembra, e probabilmente lo è, una presa per il culo così palese da non aver neppure bisogno di quel pochino di vasellina che in certi casi, si cerca a utilizzare, non fosse altro che per buona educazione. Mah…

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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