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Svizzera. I piani per l’invasione della Lombardia

Milano – Lunedì 16 maggio 2016 ore 18:30 presso la Società Svizzera di Milano in via Palestro 2, la conferenza sui piani segreti per l’invasione della Lombardia da parte della confederazione elvetica.

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svizzera invasioneC’è chi, come me, alla notizia dell’esistenza di strategie della Svizzera pensate per invadere e conquistare la Lombardia, ha avuto un moto di rabbia. “Perché non le hanno attuate? Noi lombardi li avremmo visti come liberatori. Ci saremmo arresi subito e li avremmo aiutati.” La conferenza che racconta dell’occasione mancata si terrà nella Sala Meili al 3° piano ed è intitolata “L’invasione della Lombardia. I piani segreti dell’Esercito Svizzero per invadere la Lombardia tra la fine dell’800 e la 2° Guerra Mondiale”. E’ a cura di Diego Vaschetto, scrittore e studioso di scienza e cultura alpina. L’introduzione è di Marco Peruzzi dell’associazione Terra Insubre.

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Tra il 1870 e il 1918 le relazioni fra la Svizzera e il Regno d’Italia furono caratterizzate da forti tensioni politiche e militari, con conseguenti crisi diplomatiche in un clima di reciproca diffidenza. In particolare, il governo elvetico guardava con crescente preoccupazione i movimenti nazionalisti italiani che rivendicavano l’italianità del Cantone Ticino chiedendone l’annessione e nel 1885 il Consiglio Federale ordinò la creazione di fortificazioni di sbarramento sul Gottardo, che costituivano anche ottimi avamposti dai quali lanciare eventuali offensive contro l’Italia. Il Cantone Ticino era infatti un territorio particolarmente vulnerabile, poiché la perdita nei secoli precedenti della Val d’Ossola e della Valtellina lo lasciavano privo di protezioni laterali e lo rendevano facilmente attaccabile da più vie. Le autorità militari svizzere concepirono pertanto l’idea, tenuta nascosta all’opinione pubblica e purtroppo mai messa in atto, di un abbandono della neutralità in caso di guerra, prevedendo un’offensiva verso Milano che avrebbe dovuto concludersi con una pace imposta all’Italia e la conseguente riannessione dell’Ossola e della Valtellina alla Confederazione Elvetica.

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Secondo questo piano, il grosso delle truppe elvetiche avrebbe attaccato dal Sempione mentre due distaccamenti sarebbero scesi da Airolo attraverso il Passo di S. Giacomo in Val Formazza e dalle Centovalli per riunirsi a Domodossola. Prima di lanciare l’offensiva finale su Milano le truppe svizzere avrebbero dovuto occupare anche Como e Luino, acquisendo un vantaggio strategico che sarebbe tornato molto utile per le trattative di pace. Al termine della conferenza verrà offerto un rinfresco. L’ingresso è libero, ma è gradita la comunicazione della partecipazione alla segreteria della Società Svizzera al Tel. 02.76000093.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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