I gay possono sfilare ma non raggiungeranno la loro meta
Negli Usa sognano la famiglia e in Italia fanno il GayPride. La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha stabilito che il matrimonio è un diritto, garantito dalla Costituzione, anche per le coppie omosessuali; casualmente, la decisione arriva a ridosso dell’appuntamento meneghino del Gay Pride, che ha sfilato a Milano lo scorso 27 giugno. Chiaramente, l’Italia non è pronta per un salto del genere.
Nero si ma frocio no
Nel maggio 2010 i quotidiani hanno pubblicato la foto di Ibrahimovic e Piquè, ai tempi calciatori del Barcellona, in atteggiamento paricolarmente confidenziale tra loro: quando penso all’amore gay penso a quell’immagine che sprigionava tenerezza e passione come raramente vedo nelle foto eterosessuali. Qualcuno si è spinto a dire che era un fotomontaggio, ma se fosse vero i due calciatori avrebbero ripercussioni negative dalla loro società? Facile supporre di sì. Sarebbe andata pure peggio se i tifosi avessero fatto venire meno l’appoggio: in questo caso avremmo scoperto che, in Italia, se le tifoserie fischiano un giocatore perchè nero (atto deprecabile) allora si grida al razzismo, ma se le le tifoserie fischiano un giocatore perchè gay allora va bene, nessuno dice nulla; per giunta, saranno i giocatori a dover fare retromarcia e gridare alla foto tarocca. Nell’Italia antirazzista puoi essere nero ma non gay. Credo che gli omosessuali siano l’unica categoria sociale veramente emarginata: gli insulti nei loro confronti sono considerati ben riposti e le discriminazioni sono all’ordine del giorno, tanto che molti preferiscono vivere nascondendo la propria natura piuttosto che dichiararsi.
Rapporti omosex
Girando per Milano in tarda notte, capita di incontrare zone dove sono presenti prostitute per la strada: fanno sesso in cambio di soldi. Si definisce “contro natura” il rapporto omosessuale ma in realtà ritengo che l’unico vero rapporto “contro natura” sia quello a pagamento: infatti il denaro serve per riequilibrare le cose.
La foglia di fico delle adozioni gay
Il mantra dello schieramento anti-gay imprime nel suo scudo il “no” alle adozioni per famiglie i cui componenti hanno lo stesso sesso; questa proposta è stata avanzata dal leader di Sel Niki Vendola (gay dichiarato) e si obietta che un bambino non crescerebbe bene se educato da genitori gay. In realtà accade già ora che i gay crescano dei figli: ad esempio quando un genitore scopre la sua omosessualità in età adulta. Però nessuno se ne rende conto, pare.
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