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Un anno di botte e insulti: le testimonianze sui rom a Ossona

Ossona –  La situazione di via 24 maggio i fa sempre più pesante per i residenti tra la via 24 maggio e la via Baracca. Ecco le testimonianze dei residenti.

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Dopo l’aggressione alle due ragazzine e lo scippo con minacce avvenuto al parco di piazza Aldo Moro a Ossona, compiuti dal gruppetto di rom di nazionalità serba che vive tra la via Baracca e via 24 maggio, stanno venendo alla luce diversi altri episodi di angherie e aggressioni ai danni dei vicini di casa e di altri abitanti di Ossona da almeno un anno a questa parte. Si parla di cellulari e soldi chiesti, minacciandoli, a bambini e ragazzini, di insulti lanciati per strada, di minacce, di persone prese a calci, pugni e sputi senza alcun motivo. In via Baracca sembra essersi instaurato un piccolo regno del terrore, nel quale il gruppetto di Rom sguazza, facendosi forza di una forte aggressività verbale che culmina spesso in vere e proprie aggressioni fisiche e in minacce di ritorsioni e anche in piccole estorsioni.

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Le testimonianze delle vittime

Alcuni degli abitanti cominciano ora a raccontare: “Mi ha preso a parolacce per strada, gridandomi dietro cose terribili perchè diceva che io parlavo male di lei, ma non era vero. Non le ho mai dato confidenza e non la frequentavo. Mi sono sentita malissimo.” A raccontare è una signora parlando di una delle due Rom. “E’ venuta a cercarmi. E’ sceso mio marito e lei lo ha aggredito a pugni, calci e gli ha anche sputato addosso. Poverino, ne ha prese tantissime senza reagire. E’ stato bravo. E’ successo un anno fa, ma ci sembrava un caso isolato. Invece adesso scopriamo che tutti hanno subito qualcosa e hanno paura come ne abbiamo noi. Si, siamo spaventati. Lei ci ha detto che avrebbe dato fuoco a casa nostra e noi abbiamo i bambini piccoli.”

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Purtroppo questa situazione di terrore psicologico che si è instaurata a Ossona non ha prodotto molte denunce alle autorità per un meccanismo perverso. Gli ossonesi sanno che i giudici liberano facilmente queste persone e questo fatto si traduce in un ulteriore terrore di vederseli tornare a casa liberi di fare del male dopo averli denunciati alle autorità. Inoltre, non si sa bene per quale motivo le vittime credono che facendo una denuncia si finisca in guai giudiziari e si debbano spendere soldi in avvocati e temono anche che i Rom vengano a sapere che sono stati denunciati.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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