Trovato un teschio e delle ossa umani nei campi a Casorezzo

Nei campi del parco del Roccolo, fra Arluno e Casorezzo, ma in territorio di Casorezzo, ieri pomeriggio è stato ritrovato un teschio e alcuni frammenti di ossa umane.

Non si hanno ancora tutti i particolari del ritrovamento ed è decisamente molto presto per poter parlare di una identificazione. Non si sa ancora se si tratti di un uomo o di una donna. L’unica notizia che si può dare  è che le ossa appartengono a qualcuno morto da molto tempo. Sul posto sono intervenuti la polizia locale di Casorezzo e Ossona, i carabinieri e i Vigli del fuoco di Inveruno.

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Il ritrovamento è sconvolgente e si cerca di far mente locale e di pensare a chi nella zona era scomparso senza lasciare tracce. Non deve necessariamente trattarsi si un delitto. Non bisogna dimenticare infatti che fino  a due centinaia di anni fa i morti erano seppelliti sotto il pavimento delle chiese e che Ossona e Casorezzo si è persa traccia della Chiesa di San Nabore.

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Le copiose piogge delle ultime settimane potrebbero aver fatto affiorare ciò che era sepolto in un cimitero privato e dimenticato. Oppure potrebbe davvero trattarsi della vittima di un delitto rimasta seppellita finora, perchè è difficile pensare che una zona frequentata come sono i boschi del parco del Roccolo possa celare per molto tempo una tragedia avvenuta per fatalità.

La terra molto fertile e il continuo passaggio dei trattori e degli altri mezzi agricoli non può permettere una lunga conservazione dei corpi umani se seppelliti ad una certa profondità e se fosse stato un corpo adagiato sul terreno sarebbe stato ritrovato quasi subito. Sapremo qualcosa di più nei prossimi giorni. Le ossa ritrovate fino a questo momento sono nelle mani dei carabinieri che le sottoporranno agli esami del caso, che serviranno a stabilire la razza e il sesso della persona sepolta nella campagna di Casorezzo. Nei prossimi giorni si potrà sapere qualche cosa di più dell’ incredibile mistero che si sta delineando in queste ore.

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Ilaria Maria Preti

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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