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Trezzano sul Naviglio: i beni della mafia alle famiglie povere

Trezzano sul Naviglio: i beni sequestrati alla mafia usati per le famiglie bisognoseAttenzione: comunicato stampa sconvolgente. Gli ipocriti e chi è in malafede chiuda gli occhi e non legga. Per gli altri invece sarà interessantissimo.

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Il comunicato stampa che l’associazione Libera di Trezzano sul Naviglio,  insieme alla BNL e la Gruppo BNP Parìbas  ha diramato presenta il progetto “Salva famiglie”, che è indirizzato ai nuclei familiari italiani del sud Ovest milanese. Stiamo parlando di una vasta area di Comuni che si trova fra Gudo Visconti per andare fin ai confini con Novara in Piemonte, Varese  e con la ex Provincia di Monza e Brianza. Potete anche chiamarla Alto Milanese, Est Ticino (riferito alla sponda est del fiume azzurro), potete anche chiamarlo Ticino lombardo.

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Ne fanno parte i grandi e popolosi Comuni della prima cintura di Milano e i piccoli comuni che si trovano all’interno del parco del Ticino. Si tratta mediamente di una popolazione di circa 600mila persone.

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Le associazioni che partecipano al progetto hanno recepito che questo territorio è sottoposto ad una grossa pressione malavitosa, con un’alta concentrazione di criminali, che vivono soprattutto nei comuni prima cintura dell’hinterland, ma non solo. Mafia camorra e ‘ndrangheta son state la concausa di un progressivo aumento della povertà, delle difficoltà familiari e della disoccupazione, che portano spesso le famiglie a cedere ai meccanismi proposti dalle associazioni della malavita organizzata.

Lo scopo del progetto Salva Famiglie è quello di contrapporsi alla mentalità mafiosa creando sinergie fra associazioni in modo da soccorrere le famiglie, ascoltarne i componenti, mediare con le istituzioni scolastiche, favorire l’accesso ai servizi pubblici e anche alleggerirne i problemi sociali ed economici.

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Fra i compiti che si assumeranno coloro che lavoreranno con il progetto salva Famiglie ci sarà anche l’individuazione di soluzioni abitative tramite housing sociale, comunità alloggio, Rsa, case popolari e altro ancora. Vi saranno i servizi di banco alimentare e quelli della formazione professionale.
Il progetto avrà sede all’interno di Libera Casa, una grande villa che si trova nel Comune di Trezzano sul Naviglio e che è stata sequestrata alla mafia, ristrutturata, dedicata ad Angelo Vassallo ( il sindaco di Pollica (SA) trucidato dalle organizzazioni mafiose) e data alla associazione Libera tramite un bando pubblico.

A causa dei domicili coatti imposti negli anni 70 dall’allora governo Andreotti, le organizzazioni malavitose del sud hanno potuto stabilirsi in Lombardia. La parte più colpita è proprio il Ticino lombardo. Quando l’attuale governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni era ministro dell’interno, però, ha emanato alcuni regolamenti che hanno permesso di sequestrare i beni della mafia, e delle altre organizzazioni mafiosi e di metterli a disposizione della associazioni che di occupano di sociale e dei poveri, . Nella sola Lombardia, principalmente nel Ticino,  ci sono più di 100  spazi sequestrati ai mafiosi e restituiti alla collettività, Il denaro sequestrato serve invece per finanziare la attività di aiuto.

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la scala Rho b&b

Le attività di libera saranno seguite con attenzione, sia per la loro grande importanza sociale sia per evitare che, come spesso accade, prendono vie che non erano nelle intenzioni iniziali.

Se tutto fila lisco, il progetto Salva famiglie sarà una grande innovazione sociale che potrà essere copiato in tutti i Comuni del Ticino

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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