Roberto Maroni: Renzi cambi nome. Non Matteo ma Pinocchio
Durante la manifestazione della Lega Nord a Cittadella, in provincia di Padova, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel suo intervento dal palco ha dato del pinocchio a Matteo Renzi. “oggi facciamo gli auguri al nostro segretario federale. E’ San Matteo. L’altro Matteo, Matteo Renzi, invece deve cambiar nome. Non più Matteo ma pinocchio.” ha detto durante il suo intervento dal palco, riferendosi al fatto che lo Stato italiano non ha ancora pagato debiti verso le aziende private risalenti anche a 5 anni fa.
Il presidente del consiglio lo scorso marzo aveva infatti promesso che, entro il 21 settembre 2014, giorno di San Matteo, le numerose aziende che hanno crediti dalle amministrazioni pubbliche se li sarebbero visti liquidare. Lo Stato, e con lui molti enti dell’amministrazione pubblica, infatti, possono essere considerati cattivi pagatori e se invece di essere pubblici, fossero stati enti privati, non avrebbero trovato giustamente nessun credito e nessuno lavorerebbe per loro. Difatti vi sono aziende cui lo Stato deve pagare fatture vecchie di cinque sei anni, in un paese dove vi è già la brutta abitudine di pagare le fatture a 60 e 90 giorni come media. Insomma lo Stato vuole le tasse anticipate, di redditi non ancora incassati, ma quando tocca a lui pagare per dei servizi resi, ritarda persino di 5 anni.
Alcune aziende, proprio a causa dei mancati pagamenti dello Stato sono fallite, altre si trovano in acque davvero brutte. La regione Lombardia, governata dal Roberto Maroni, ha già inserito fra le sue regole che i pagamenti delle fatture ricevute dell’ente devono avvenire al massimo entro 30 giorni. Il pagamento veloce dei debiti delle amministrazioni pubbliche verso chi ha lavorato per loro è una regola dettata anche dal parlamento europeo. Matteo Renzi aveva promesso pubblicamente che anche lo Stato italiano si sarebbe adeguato e che avrebbe risolto tutti i debiti, a parte quelli maturati nell’ultimo anno, il 2014. Le aziende e i professionisti che attendono da anni il pagamento delle loro fatture si sono segnati la data e ora fanno presente a Matteo Renzi che al 21 settembre non hanno ancora ricevuto nulla.
Il governo e gli uffici di Matteo Renzi hanno tentato di dare delle spiegazioni dicendo che entro il 21 settembre ha preparato in atto tutta una serie di provvedimenti in base ai quali potranno versare i soldi ai debitori e che devono comunque prima risolvere dei problemi di autorizzazioni e regolamenti. Strano Stato! Per il pagamento delle tasse sono riusciti a inventarsi la retroattività dei regolamenti fiscali, gli F24, gli studi di settore, la Tasi e la Tari, mentre non si riesce a trovare all’interno dei ministeri romani, un funzionario che sappia compilare un assegno nel modo giusto o effettuare un bonifico tramite Home Banking mettendoci meno di 5 anni.
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