Lombardia, Fabrizio Cecchetti: attenti a quei due, Scozia e Catalunya
La regione Lombardia si prepara a compiere una battaglia epocale per ottenere che la popolazione lombarda possa esprimersi sulla propria indipendenza, o sulla forma di Regione a Statuto speciale. Oltre al Presidente Roberto Maroni, ne ha parlato anche il vicepresidente del Consiglio di Regione Lombardia Fabrizio Cecchetti ,durante la trasmissione radiofonica Attenti a quei due, sulle onde di Radio Padania libera, questo pomeriggio.
Con i due dj Alessandro Braduardi e Andrea Villa, Cecchetti ha parlato della legge che porterà a chiedere al Consiglio della Regione di indire il referendum e ha detto che al momento l’unico gruppo di consiglieri che si è dichiarato contro è stato quello del Partito Democratico.
I consiglieri del Partito Democratico non si sarebbero però espressi nel merito del referendum, ma sulla sua forma. Il loro voto contrario, infatti, dipenderebbe esclusivamente dal fatto che vorrebbero che la concessione di Regione a Statuto Speciale per la Lombardia arrivasse dal governo Renzi, “come fosse una concessione che lo stato fa alla regione Lombardia” ha commentato Fabrizio Cecchetti.
“E’ vero che la regione Veneto si è vista impugnare dal governo Renzi la legge regionale con cui stabiliva che il Veneto avrebbe votato sulla propria indipendenza entro 6 mesi, ma è anche vero che il presidente Maroni sta tentando una mediazione politica e che se la regione Lombardia fosse autonoma potrebbe avere a sua disposizione, senza chiedere altro ai cittadini, 56 miliardi di euro con cui potrebbe far ripartire l’economia della regione”.
La regione Lombardia, che è sempre stata il motore dell’economia, si trova oggi in una situazione davvero difficile, con 46 mila aziende piccole e media in crisi e con questa situazione è quindi legittimo chiedere ai lombardi se vogliono essere autonomi.
“Se gli esponenti del partito democratico non vogliono dare la parola al popolo dovranno prendersene la responsabilità, e quando ci sarà poi il referendum anche quelli che porteranno avanti una campagna per il no, se ne prenderanno la responsabilità.”
Andrea Villa e Alessandro Branduardi hanno quindi voluto sapere qualcosa anche a proposito delle altre due Nazioni che presto andranno a votare per il referendum sulla loro Indipendenza. La Scozia che voterà il 18 settembre, e la Catalunya, in cui il referendum è previsto per novembre.
“In Regione Lombardia guardiamo da vicino il voto della Scozia. Il 15 settembre, tre giorni prima del voto scozzese, ci sarà un convegno sulle indipendenze.” Ha continuato il vicepresidente Fabrizio Cecchetti. Forse è un caso, ma il convegno si terrà proprio nella data in cui, 16 anni fa, venne dichiarata l’indipendenza della Padania con la Marcia e una catena umana di quasi due milioni di persone sulle rive Po.
“Per la prima volta qualche giorno fa è stato diffuso un sondaggio che dà gli indipendentisti al 51%. Ovviamente chi non desidera vedere la Scozia libera sta giocando tutte le carte che ha. Dal punto di vista economico, hanno messo in difficoltà l’economia scozzese, la Borsa scozzese è crollata con la svalutazione della sterlina. Sono tutti metodi per spaventare chi desidera l’indipendenza. Per fare una battuta, ci si è messo anche il principe William e sua moglie, che hanno aspettato proprio questo momento per annunciare l’arrivo di un nuovo bambino”
L’annuncio della nuova gravidanza della principessa Kate somiglia molto ad un colpo basso: infatti, l’arrivo di un nuovo erede, un principino o un principessina, potrebbe intenerire il cuore di molte vecchiette scozzesi con diritto di voto e influenzarne la scelta. Sembra proprio che la Gran Bretagna si attacchi ad ogni piccola possibilità.
“Chi non vuole che si attui il principio di autodeterminazione dei popoli agisce sempre nello stesso modo. Anche il governo spagnolo ha di fatto impedito il referendum per l’indipendenza Catalana, e ora si sta cercadno di sputtanare il leader del Movimento indipendentista catalano con l’accusa di avere capitali all’estero. Per quel che mi riguarda, l’11 settembre sarò a Barcellona, per la Diada, la festa dell’indipendenza catalana.”
Attenti a quei due si è conclusa con un grande in bocca al lupo dedicato a tutti gli indipendentisti d’Europa, sia da parte di Fabrizio Cecchetti sia dei due dj Alessandro Branduardi e Andrea Villa.
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