Uic, imu, tasi e tari a Ossona: aggiornamento
Le scadenze di Uic, imu, tasi, tari, la vecchia tares, sono alle porte ma è difficile capire cosa sono, come e quando si pagano. A Ossona è appena cambiata l’amministrazione e la televisione la prima scadenza è prevista per il 16 giugno. Vediamo quindi di capire insieme cosa devono pagare gli Ossonesi.
Partiamo con il dire che tutta la materia delle tasse comunali è regolata da degli specifici regolamenti che devono essere approvati in consiglio comunale, ma che a Ossona esiste solo il regolamento Imu, per il momento. Non avendo dato indicazione sulle aliquote, le scadenze di tari e tasi sono spostate al 16 di ottobre.
La Uic non è una tassa in più, ma è il nome che è dato all’insieme delle tasse comunali e quindi dal punto di vista del cittadino non ha rilevanza.
L ‘imu esiste ancora, non l’ha tolta nessuno. Le regole sono le stesse degli anni scorsi: la paga solo chi ha seconde case o chi ha case di lusso. La Tari riguarda chi ha aree aperte e produce comunque rifiuti, come negozi, bar, ristoranti, aziende e altre attività commerciali o industriali. Ossona non ha un regolamento e la scadenza sarà al prossimo 16 ottobre.
La Tasi è la tassa sui servizi indivisibili : Ossona non ha ancora il regolamento e quindi andrà calcolata e versata quando arriveranno i bollettini del comune e comunque entro il 16 ottobre. Il calcolo avviene con una percentuale applicata alla rendita catastale dell’abitazione in cui si vive. La pagano sia i proprietari sia gli affittuari.
L’importo che una famiglia media pagherà non è altissimo, ma può creare molti problemi alle fasce di cittadini più deboli economicamente che, di fatto, non sono più esenti come lo erano invece con l’applicazione le regolamento della Tares, che esentava chi aveva un reddito al di sotto del minimo vitale. stabilito dall‘Isee comunale.
Quali sono i reali problemi posti da questo cambio di tassazione comunale?
I problemi che queste tasse causeranno sono a carico sia del Comune sia della cittadinanza. Non si tratta più di tasse che sono misurate sul reddito reale di una persona ma di tasse patrimoniali che si basano sulla casa e sulla rendita catastale. Si tratta di una tassa patrimoniale, che dovrebbe essere proibita per Costitizione, ma che invece è applicata comunque.
Ad esempio, una persona con un reddito altissimo che abita da sola in due locali pagherà infinitamente meno di una persona che è senza reddito ma ha la proprietà di una vecchia cascina grandissima, a prescindere dal fatto che, probabilmente, chi vive nella cascina grandissima riesce a riciclare tutti i suoi rifiuti e a evitare mentre chi vive in due locali ne produce una quantità enorme. Con questa nova tassa, infatti, è annientato tutto il lavoro di educazione e al riciclaggio dei rifiuti e alla loro separazione. Se si paga in base alla rendita catastale della propria abitazione, perchè mai fare la raccolta differenziata se non c’è la motivazione del risparmio?
Dal punto di vista della gestione delle risorse comunali, non è detto che quanto raccolto con la Tasi e Tari riesca a coprire effettivamente quanto il comune spende nella gestione rifiuti e le spese per gli altri servizi che creano un consumo, come l’energia . A Ossona i problemi saranno maggiori perchè non c’è ancora regolamento e ci si può aspettare che l’aliquota imposta dal comune sarà molto alta, perchè non è mai stata fatta una politica di abbassamento dei costi degli smaltimenti.
Un altro problema di Ossona sarà il periodo di incasso della tassa. La scadenza è il 16 ottobre, e quindi i soldi in cassa non entreranno fino a novembre e dicembre. La differenza fra gli importi accertati, cioè quanto dovuto dai cittadini, e l’incassato, cioè quanto davvero entra in cassa, potrebbe essere davvero alta.
Impossibile sapere al momento se vi saranno problemi di pagamento delle fatture ricevute dal comune a causa della mancanza della data.
Perchè è stato cambiato il sistema di tassazione comunale?
Lo Stato italiano aveva un problema: non c’è abbastanza denaro per mantenere sia la fatiscente e costosissima struttura statale sia quella comunale. Tempo fa, con l’ultimo governo Prodi, hanno deciso di dare la possibilità ai Comuni di spendere il 70% degli introiti degli oneri di urbanizzazione nelle spese correnti invece che destinare gli oneri di urbanizzazione alle opere di, per l’appunto, urbanizzazione. Seguendo questa strada, molti Comuni si sono trovati con dei grossi problemi di gestione del territorio e del paese e hanno dovuto consumare una gran parte del territorio permetteno costruzioni inutili, pur di incamerare oneri che servivano per pagare, ad esempio, l’elettricità consumata dai lampioni del centro. Fra questi Comuni c’è anche Ossona. Oggi, con la crisi dell’edilizia, gli oneri di urbanizzazione non entrano più e i Comuni avevano chiesto di altare i trasferimenti dallo stato. La risposta dello stato è stata data con l’introduzione della tasi a carico dei cittadini.
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