Silvio Berlusconi, la decandenza e i servizi sociali
Un paio di giorni fa il Fatto quotidiano di Marco Travaglio ha anticipato i contenuti di una intervista che Silvio Berlusconi ha rilasciato al settimanale cattolico Tempi e oggi l‘articolo apparso sul Fatto quotidiano riporta i risultati del vertice del PDL di Arcore.(fonte foto: commons.wikipedia.com)
Nella prima intervista si pone l’attenzione sul tira e molla che sta avvenendo in parlamento a causa del voto di decadenza dalla carica di senatore del leader del Popolo della Libertà. Angelino Alfano scarica sul PD la responsabilità delle possibili dimissioni di massa dei parlamentari e dei ministri del PDL, nel caso in cui il PD voti si alla decadenza di Silvio Berlusconi. Enrico Letta fa altrettanto, scaricando su Berlusconi e su Alfano la stessa identica responsibilità,utilizzando le stesse identiche motivazioni e riversando sul PDL la responsabilità politica della fine del governo.
Berlusconi, invece, tenta alcune mediazioni. Per tentare di assicurarsi i voti del PD contro la sua decadenza da senatore fa intendere che sarebbe disposto ad aiutare l’ala di sinistra del PD ( gli ex DS) nel superare le difficoltà che sta incontrando con gli ex Margherita nell’approvazione delle leggi a favore del matrimonio e delle coppie omosessuali, chiudendo però contemporaneamente all’allargamento dei reati della legge Mancino, che alcuni vorrebbero che includesse anche il reato di omofobia, e che è molto ostica all’area di sinistra più vicina ai Radicali.
Il PD é, così, fra due fuochi. Se vota la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, rispettando la sentenza del giudice che lo ha condannato all’interdizione dai pubblici uffici e accontentando la sua base che ha sempre convinto al voto per mezzo di una guerra personale contro il “caimano”, vedrà cadere il governo costruito con tanta fatica con l’appoggio dello stesso PDL. Se invece non lo farà, accettando il ricatto politico di Berlusconi, dovrà darne conto ai suoi elettori.
Il Vertice ha visto contrapposte le ali del PDL dei due gruppi trasversali delle Colombe, che spingono per l’accettazione della condanna senza strappi politici e mantenendo in piedi il governo Letta, e dei Falchi, che invece spingono per togliere il sostegno al governo andando ad elezioni anticipate.
Silvio Berlusconi, in mezzo, si è detto disposto ad accettare di scontare la pena con l’affidamento ai servizi sociali.
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