Strani Casi

Il guaio della Unione della Polizia Locale tra Ossona e Casorezzo

L’unione della polizia locale fra il comune di Ossona e il comune di Casorezzo è l’inizio di una nuova Soap opera, o meglio di uno dei nuovi strani casi amministrativi che colpiscono con regolarità il Comune di Ossona? Noi di Cronaca Ossona attendiamo gli eventi prima di giudicare ma secondo L’Albertino, il volantino della lega nord di Ossona e Casorezzo, siamo sulla strada buona perchè il nostro Comune si cacci un’altra volta in uno di quei gineprai da cui poi è ben difficile uscire.

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Questa volta, inoltre,  è coinvolto anche il comune di Casorezzo

L’Albertino fa una analisi di quello che si prospetta per la convenzione fra le due polizie locali, e si dice sicuro che gli ossonesi non l’ hanno presa molto bene.  La legge prevede che alcuni servizi dei comuni sotto i 5 mila abitanti, debbano essere svolti in convenzione con altri Comuni. Dato che Ossona è al di sotto di questa soglia, è obbligata per legge a fare una convenzione con un altro Comune e ha scelto Casorezzo, che invece non ha nessun obbligo, avendo una popolazione superiore ai 5mila abitanti.

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Non è una legge nata ieri, si sa da parecchio che bisognava applicarla entro certi termini di tempo, ma non è mai stata fatta neppure una vaga prova di convenzione fra servizi più semplici da organizzare. Sempre secondo il volantino della Lega Nord non sono stati fatti prima degli studi statistici o delle prove di convenzione negli scorsi anni, come ad esempio i servizi di pattuglia straordinaria che, in effetti sono sempre stati organizzati con i Comuni di Arluno, Vittuone e Sedriano.

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L’analisi della Lega Nord di Ossona e Casorezzo continua con la disamina delle forze in campo. Ambedue i Comuni sono sotto organico. Ossona ha solo 3 Vigili sui 4/5 che dovrebbe avere e Casorezzo ne ha 2 sui 6 che dovrebbe avere per garantire un servizio di sicurezza passabile. Il territorio dei due comuni è di 12 km quadrati con più di 9 mila abitanti, e necessiterebbe di almeno 9 vigili più un paio di impiegati.

C’è poi il problema della Protezione civile di ambedue i paesi, indicata da qualcuno come risorsa che potrebbe supplire alla mancanza di personale per la sicurezza. Però, quella di Ossona ha l’abilitazione per alcuni servizi di ordine pubblico se assistita direttamente dalla polizia urbana, mentre la quella di Casorezzo non ha abilitazioni particolari. Nessuno dei due Comuni ha applicato il decreto Maroni per la sicurezza relativo alla parte delle formazioni delle associazioni di volontari per la sicurezza, che avrebbero potuto sostituire, in alcuni compiti, la Polizia Urbana. Inoltre è impossibile affidare alla Protezione Civile la sorveglianza delle scuole, come sembra abbiano pensato i due Comuni, perchè i due Corpi sono formati da Volontari che durante il giorno hanno il loro lavoro da svolgere.

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Secondo i leghisti, ci sono molti altri problemi che non sono stati valutati e affrontati, nonostante si pensi di far partire la convenzione di Comando Unico della Polizia locale ad aprile 2013: uniformare la modulistica e i regolamenti di polizia urbana, definire i settori di interventi comune e quelli che invece rimanevano a carico della amministrazione, preparare i capitoli di bilancio per ogni intervento in modo che le risorse destinate al progetto sia dal Comune di Ossona sia dal Comune di Casorezzo fossero equilibrate, definire chi paga la benzina e per quali servizi va usata l’auto, dove è il deposito delle auto di servizio, e molto altro.(Fonte: Lega Nord Ossona su Facebook; fonte foto: oknotizia.com)

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 26/06/2022 11:33

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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