Prima Pagina

Ma è giusto arrestare un sindaco per aver dato delle mascherine ai dipendenti comunali (anche agenti di polizia locale) durante la prima ondata del Covid 19?

Opera. Hanno arrestato e messo ai domiciliari il Sindaco di Opera con una buona parte degli impiegati comunali, ma l’accusa di aver distribuito mascherine chirurgiche ai dipendenti e ai suoi familiari, quando lui era esposto e rischiava di contagiarli in ogni momento sembra davvero esagerata e rende perplessi anche sulle restanti accuse.

Pubblicità

Pubblichiamo per intero il comunicato stampa approvato dai procuratori della Repubblica sulla vicenda che ha visto, stammattina, il sindaco di Opera (Mi) e diversi impiegati comunali, oltre a 3 imprenditori edili, posti agli arresti domiciliari. Generalmente si dà la notizia di questo genere di provvedimenti, spesso perchè posso rivolgere qualche domanda ai procuratori, le cui risposte mi danno i reali termini della questione oppure anche per fiducia nei confronti delle istituzioni. Oggi però no.

Pubblicità

Oggi commento

Siamo in emergenza Covid, dove anche fare il giornalista è più complicato del solito, e quindi, io piccola cronista di provincia, non ho i mezzi per chiamare direttamente i procuratori e mettermi a far domande direttamente, ma posso scrivere di essere ben poco convinta da un comunicato stampa. A darmi perplessità non è l’esito delle indagini quanto i fatti su cui sono state svolte. A quanto pare gli arresti hanno decimato gli uffici del comune di Opera e l’accusa principale è quella di aver dato il permesso di mettere in posti sbagliati l’asfalto vecchio del rifacimento di alcune strade. Su questo non c’è molto da dire. Se è stato fatto, è stato fatto.

Pubblicità

L’inferno della pandemia

A febbraio 2020. momento in cui si datano le prime accuse, iniziava l’inferno della pandemia e il mio dubbio è sull’accusa di distribuzione illecita di mascherine. Come potere leggere nel comunicato qui sotto, il sindaco di Opera è accusato di aver distribuito arbitrariamente 2000 mascherine ai dipendenti comunali, a parenti e amici. Avete già dimenticato cosa è successo a febbraio del 2020? Già dimenticato il terrore che ci attanagliava? Già dimenticato quali erano le mascherine inviate dalla protezione civile nazionale, sulla cui efficacia dovrebbe esserci, se non sbaglio, una qualche inchiesta, giornalistica e penale?

L’accusa di aver distribuito illecitamente mascherine nei mesi della prima ondata del coronavirus mi lascia perplessa. Eravamo tutti così disperati per quanto stava succedendo. “Andrà tutto bene” un corno! Chiunque fosse obbligato a lavorare e ad assistere gli altri, fra cui anche i sindaci, era terrorizzato. Le mascherine erano introvabili, venivano fatte a mano e vendute di sforso a prezzi assurdi. Eravamo convinti che il covid fosse nell’aria, nella terra, sulle maniglie delle porte che aprivamo, su ogni cosa che toccavamo.

Pubblicità

Una confessione. Nel marzo 2020 ho spacciato mascherine scadute

mascherina chirurgica

In quei giorni terribili ho anche io fatto una cosa che mi ha lasciato un segno indelebile e per cui spero di non essere giudicata. Prima dello scoppio della pandemia si doveva sistemare alcuni muri e mi ero procurata un certo numero di mascherine fp3 con la valvola. Erano di recupero, con la data si scadenza appena passata. Potevano giusto servire allo scopo di un lavoretto in economia prima di essere buttate. Erano 9.

Allo scoppio della pandemia la programmazione lavoretti è saltata ma nel buio più totale di quel periodo, le mascherine sono venute buone. Non erano perfette, ma si era in guerra.
Una sera incontro una pattuglia di carabinieri. Non vi racconto il perchè e il percome, ma uno dei carabinieri ha visto la mia mascherina. Loro avevano quelle chirurgiche e il ministero della difesa non gliene aveva mandate abbastanza. Mi hanno chiesto se ne avevo qualcuna da regalare.

Meglio non dimenticare

Parlarne oggi sembra assurdo, e sicuramente oggi le mascherine fp3 scadute finirebbero in pattumiera dopo aver verniciato il muro. In quei giorni, però, ho condiviso con quella pattuglia la metà della mia preziosa scorta con lo spirito della condivisione fraterna, come se fossero l’ultimo pezzo di pane, l’ultimo bicchiere di acqua condiviso fra disperati durante la notte seguente ad un bombardamento nucleare o ad una invasione di alieni. Non c’è molto da ridere. Lo spirito era quello. Ripensate a quei momenti e poi ditemi se non ho ragione.

Come diamine si fa a ordinare gli arresti domiciliari per qualcuno che ha fatto una scelta in quei giorni, quando anche gli agenti della polizia locale ( in tutti i paesi) dovevano assistere i malati covid e chi era in quarantena con appena un paio di confezioni di mascherine alla settimana, quando c’erano?

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 08/04/2021 16:14

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

Co Notizie News Zoom

Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubbliredazionali

CorbettaMagazineMilano città metropolitanaPubbliredazionali

Prendimi per mano. Percorso gratuito per i bambini di Corbetta

Prendimi per mano è un’emozionante collaborazione tra lo Spazio Montessori di Cerello, frazione di Corbetta, e lo Studio Stregatto di

Economia e Lavoro

MagazineEconomia e lavoroSport

Tornei di Blackjack in Italia: News

Il Blackjack è un tipico gioco da casinò che risulta anche tra i più popolari. Inoltre è molto impegnativo, emozionante

Botteghe e ristoranti

PubbliredazionaliBotteghe e ristoranti

Viva il Cannolo siciliano Gigante di Tony Al tempio del Cannolo di Corbetta ( e anche quelli delle altre misure)

Il cannolo siciliano è una delle grandi specialità tradizionali della pasticceria siciliana e come tutte le grandi specialità è inimitabile.

Magazine

RhoMagazineMilano città metropolitanaMusicaStoria e Cultura

Banda di Rho. Un concerto a lume di candela

Un concerto a lume di candela. La moda del momento per gli eventi musicali dal vivo va incontro a coloro

Pubblicità