Prendimi per mano. Percorso gratuito per i bambini di Corbetta
Prendimi per mano è un’emozionante collaborazione tra lo Spazio Montessori di Cerello, frazione di Corbetta, e lo Studio Stregatto di
Un anno fa una lunga colonna di camion dell’esercito usciva dalle porte di Bergamo, portando le salme delle tante vittime del coronavirus. Oggi abbiamo già forse dimenticato. Dopo un anno ci siamo quasi adattati al timore di ammalarci e di rischiare di morire, e viviamo diversamente anche l’isolamento imposto dalla zona rossa.
Un anno fa ci sentivamo persi, chiusi in casa con il timore di morire al primo colpo di tosse e di fronte a quelle immagini, trasmesse dalle televisioni, il cuore si stringeva per il dispiacere e gli occhi si spalancavano per la paura. In quella bare potevamo esserci noi, potevano esserci i nostri genitori, potevano esserci i nostri figli. In Lombardia la paura era palpabile nell’aria, in quei giorni.
Il 18marzo è quindi diventato la giornata simbolo delle vittime del coronavirus. Non è solo un giorno per ricordare e salutare i morti, per celebrare un anniversario triste, ma è anche un modo per non dimenticare ciò che abbiamo vissuto in quei giorni, per non lasciare che il miglioramento della situazione (perchè un po’ è migliorata) ci faccia dimenticare il passato e ci riporti a fare gli stessi errori.
Oggi dedicheremo alcuni articoli alle iniziative che ricordano le vittime del Coronavirus e che ci riportano alla memoria la terribile guerra che abbiamo vissuto l’anno scorso e che stiamo ancora vivendo
Articolo aggiornato il 18/03/2021 12:05